Nazionale, addio a Mazzola e Rivera di Bruno Bernardi

Nazionale, addio a Mazzola e Rivera Dopo tanti anni di servizio azzurro, arriva il congedo per i due "big,, Nazionale, addio a Mazzola e Rivera Bernardini ha telefonato ai due giocatori spiegando i motivi della loro esclusione: preferisco i giovani Il neo-commissario dimostra idee chiare e coerenza - Capello elemento-chiave della nuova squadra, con Boninsegna centravanti di sfondamento - Per il bianconero importante la partita di oggi contro l'Under 23 (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 10 settembre. « Les dieux s'en vont ». Valcareggi stamane è slato visto aggirarsi a Coverciano. ma l'ex et. appartiene ormai al passato. Con Bernardini s'è aperto un nuovo capitolo in nazionale. Da Mazzola-Rivera si passa a Causìo-Capello, dal contropiede si passa al gioco « a tutto campo ». Bernardini condanna la tattica del contropiede a//'italiana ed ha deciso di accantonare la famosa coppia che ha tenuto banco in azzurro, tra polemiche e stallette. per almeno un decennio. Li ha convocati per il primo raduno, poi li ha bocciati. L'atteggiamento del commissario unico ha un po' il sapore di una presa In giro, ma il nuovo commissario unico aveva già maturato la decisione di emarginarli. Bernardini nega di averli 'Scaricati- definitivamente, ma spiega che, a parità di condizioni fisiche, preferisce altra gente - perché c'è l'età che influisce negativamente ». E' evidente che i due « mostri sacri » sono giubilati. Venerdì scorso Bernardini li ha Informati telefonicamente della sua decisione. « Hanno diritto di essere trattati con qualche riguardo — dice Bernardini — li ho lasciati a casa perché la loro condizione di forma attuale non è quella giusta. A Mazzola ho specificato che non mi sembra adatto per il ruolo di centromediano metodista. Non ha le caratteristiche del centrocampista che deve muoversi, smarcarsi, servire, rifinire e tirare in porta. Toccherà a Sandro smentirmi con I fatti. Il centromediano che voglio io non è quello vecchia maniera, con i due laterali che controllavano le ali, mentre alle loro spalle i terzini erano liberi. Adesso la situazione è cambiata, si gioca in fila indiana: libero, stopper, centro propulsore, centravanti. Il mio " centromediano " deve comportarsi come Monti, Ferraris IV, Andreolo, me stesso e proporre soprattutto il gioco con dei lanci, non a vanvera ». Secondo Bernardini — se n'è finalmente convinto — Capello è meglio di Jullano. L'ha dichiarato alla radio. Domani, a Lucca, Capello è sotto esame. » Sono prove utili per schiarire le idee — dice il "regista" della Juventus. — Comunque sono cinque anni che io, nella mia squadra, gioco centromediano metodista. Con Bernardini ho parlato a lungo: mi ha spiegato cosa pretende ed io cercherò di metterlo in pratica. C'era soltanto bisogno di una chiarificazione. Il fatto che mi abbia convocato, significa che mi tiene in considerazione. In campo cercherò di dimostrare che merito fiducia ». — Il • trapianto » della coppia Causio-Capello in Nazionale, durerà a lungo o ci sarà una » crisi di rigetto »? « Credo proprio di no — replica Capello con convinzione — possiamo benissimo funzionare in Nazionale come nella Juventus. Causio aveva già giocato numerose volte come mezzala, ma ora Parola gli ha assegnato un ruolo fisso. In questa posizione rende almeno il 50 per cento in più ». La parola a Causio. Gli dicono che il « test » domani è molto importante e che dovrà pertanto disputare una grossa partita. Replica, sorridendo, con una battuta: » Le grandi partite le faccio soltanto nella Juventus. Scherzi a parte: la Nazionale è cambiata. Capello ed io stiamo funzionando bene nella Juventus e la stessa cosa accadrà in maglia azzurra se ce ne offriranno la possibilità. Finora, in Nazionale, ho giocato esclusivamente come ala tornante: penso di essermela cavata bene. E' giusto, però, che adesso m'impieghino come mezz'ala. Era indispensabile fare una scelta. Parola l'ha fatta dicendo che io sono una mezz'ala e che nella Juventus non giocherò più all'estrema. Farò del mio meglio per ripagarlo ». Non è soltanto in « cabina di regìa » che la Nazionale si rinnova. Il discorso riguarda anche la prima linea e la difesa. Al centro dell'attacco Bernardini sembra aver optato per Boninsegna per l'amichevole di Zagabria del 28 settembre. Nel parlare del gioco che vorrebbe far adottare alla Nazionale, Bernardini desidera un centravanti di sfondamento, sul tipo di Boninsegna o Chinaglia. Per questo Anastasi. che è un centravanti di movimento, non figura nei suoi disegni, almeno per ora. Il juventino potrà rivestire la maglia azzurra « in tandem » con Riva: poiché il cagliaritano è assente, Bernardini non ha ritenuto di convocarlo per questa serie di prove. « In teoria — dice Bernardini — penso ad un forte centravanti e a due ali che affondano e rientrano senza rimanere staccate dal resto della squadra. Desidero che sulle fasce laterali ci sia sempre un uomo in più e che l'ala e II terzino facciano " staffetta " tra loro per rendere II gioco più efficace. Insomma, cerco di liberare la nazionale dal vecchio modulo. Quello che è passato ormai non serve più. Il gioco deve essere un "tourbillon" continuo: nessuno deve stare fermo. Posso solo accettare un centravanti in agguato, tipo Boninsegna, ma gli altri no ». Boninsegna è raggiante per questo rilancio dopo tante amarezze. » Mio unico rammarico — dice Boninsegna in tono polemico — è che Bernardini sia arrivato alla nazionale con tre anni di ritardo. In tutto questo tempo ho giocato per II rotto della cuffia. Valcareggi, purtroppo, aveva le sue idee. Dopo che in Messico, dov'ero in seguito all'infortunio occorso in extremis ad Anastasi, mi avevano considerato il secondo centravanti dei mondiali, alla prima amichevole sono finito In panchina. In Germania sono stato confinato addirittura in tribuna ed ho giocato soltanto contro la Polonia, ma nella ripresa. Ho quasi 31 anni e penso che mi dovrete sopportare ancora per un po' di tempo. La nazionale si sta rinnovando. E' un rischio che va corso. Giocare in una squadra con due ali vere mi place. Le responsabilità non mi fanno paura ». Confermando il suo momento di vena, Boninsegna ha segnato un gol decisivo nella partitella vinta ( 1-0} dalla nazionale A contro la Under 23. Da segnalare che Zecchini, per una piccola congestione, aveva accusato un capogiro ed aveva dovuto interrompere per qualche minuto la preparazione. Dopo le cure si è ripreso ed ha condotto a termine la gara. La difesa presenterà una coppia inedita di terzini: Rocca-Roggi. Rocca verrà quasi certamente preferito al laziale Martini che non è nelle migliori condizioni di forma. Rocca e Roggi hanno le medesime caratteristiche: sono due terzini-mediani, che sanno marcare e sanno attaccare. Rocca ha giocato in tutti I ruoli, nella Roma, tranne in quelli di portiere e di centravanti. Con Roggi aveva già figurato nella * Under 23 ». i ma entrambi occupano ruoli di' versi dagli attuali: mediano e libero. Il c. u. Bernardini tirerà le somme dopo l'allenamento di domani, che vedrà la nazionale A opposta all'Under 23 (Inizio ore 16.30). L'età media della formazione ' maggiore » che giocherà a Lucca si è abbassata notevolmente rispetto a quella dei mondiali: da 29,7 è scesa a 26. E' già un grosso passo avanti. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Coverciano, Firenze, Germania, Lucca, Messico, Polonia, Zagabria