Dagli studi superiori in sociologia e ingegneria alle rapine in banca e ai sequestri di persona

Dagli studi superiori in sociologia e ingegneria alle rapine in banca e ai sequestri di persona Dagli studi superiori in sociologia e ingegneria alle rapine in banca e ai sequestri di persona Renato Curcio, nato a Monterotondo, con abitazione a Ronchi di Martello (Bolzano) e a Milano, era colpito da ordine di cattura della Procura di Milano del 4 maggio '72 « per aver costituito una banda armata (Brigate rosse) tendente ad instaurare una dittatura ed a sovvertire gli ordinamenti politici e sociali dello Stato »; da ordine di cattura della Procura di Reggio Emilia per ii associazione per delinquere, rapina pluriaggravata e porto abusivo di arma da guerra »; da mandato di cattura del giudice istruttore Giancarlo Caselli, di Torino, per il sequestro del di- rigente Fiat, Amerio, rapito il i 10 dicembre '73 e rilasciato una I settimana più tardi. ! Alberto Franceschini era colpi- | to da mandato di cattura della Procura di Reggio Emilia identico a quello di Curcio; da ordine di cattura della Procura militare di Bari per mancanza alla chiamata; da mandato di cattura del giudice istruttore del Tribunale di Milano per « costituzione di banda armata, denominata "Brigate rosse" ». Il nome di Curcio viene in luce, la prima volta, nel '71, dopo l'attentato alla pista di collaudo della Pirelli di Lainate. Fu incriminato, ma riuscì a fuggire con la sua compagna, Margherita Gogol, 28 anni. Nel maggio '72, do- . po la morte di Feltrinelli, fu col- j pito da ordine di cattura per j « costituzione di bande armate » e interrogato con altre cinque j persone, tra cui Marco Plsetta, | 32 anni, estremista dal colore politico ambiguo, più nero che rosso. Anche i! Curcio, pare, avrebbe incominciato la sua attività di « guerrigliero » nelle file di « Or dine Nuovo », il movimento ever I sivo di destra dichiarato fuori legge. La sua adesione a « Ordi \ ne Nuovo », però, risalirebbe t 1 6 o 7 anni fa. n De quando ci I1111 LIMIMI. IMI. < ^ occwpia7?io di lui — ha detto 11 generale Dalla Chiesa — lo conosciamo solo come brigatista». La sua attività politica incomincia nel '67. Studia all'istituto Ferrini di Albenga, poi entra nella facoltà di sociologia di Trento, uno dei più vivaci centri culturali della nuova sinistra italiana all'epoca della contestazione studentesca. Nel '68 si convince che l'esperienza è sterile senza 11 supporto degli operai. Lascia Trento, si trasferisce nei grandi centri operai, Milano e Torino. A Milano, nel '69, è tra i fondatori del ii Collettivo poli tico metropolitano », il Cpm. Ma anche questa esperienza delude il giovane laureato in sociologia, il quale si convince sempre di P'ù che le formazioni extrapar lamentari devono prepararsi allo scontro armato. Da questo momento entra nella « clandestinità » delle Brigate rosse. Nel dicembre '73, all'indomani del rapimento di Amerio, al nome di Curcio si aggiunge, quello di Alfredo Bonavita, 25 anni, abitante a Borgomanero. E' aneli'egli un personaggio di primo piano, venuto alla ribalta delle inchleste sulle piste rosse dopo la morte di Feltrinelli, e colpito da ordine di cattura. E' ancora latitante. Secondo la magistratura, ci sono le prove che i due hanno partecipato al sequestro di Amerio: il loro ordine di cattura fa riferimento anche ai furti della « 127 » rossa e del furgone Sip-Stipel usati per il ratto del dirigente Fiat. Ma c'è di più: Curcio e Bonavita sarebbero stati riconosciuti da alcuni testimoni che assistettero al rapimento di Amerio, avvenuto sotto la sua abitazione. Un altro elemento di accusa contro il Bonavita è emerso soltanto in questi ultimi mesi: è stato lui ad affittare il box di corso Appio Claudio 39, da dove partì il furgone della Sip-Stipel, rubato al- | cuni giorni prima e svuotato di tutti gli attrezzi per gli impianti telefonici. Bonavita fornì un nome falso, Carlo Bolazzi, e con questo firmò due copie del contratto di locazione del box. Una perizia calligrafica eseguita dal prof. Ghio ha identificato la sua grafia. Nel maggio scorso, dopo il sequestro del giudice Sossi, le indagini sulle Brigate rosse vengono affidate al giudice Istruttore Caselli: da allora gli arresti si susseguono con ritmo incalzante, le maglie della ii pista rossa » si infittiscono, Il 27 maggio, a Firenze, è catturato Paolo Maurizio Ferrari, colpito da ordine di cattura pei il sequestro di Bruno Labate. Lo accusa un'impronta digitale rilevata sul furgoncino usato per rapire il sindacalista Cisnal. Poi vengono catturati 1 coniugi Savino, indiziati del sequestro Amerio: nel loro alloggio la polizia trova un apprecchio telefonico « grillo » ancora nella carta di imballaggio, e sospetta che l'abbiano preso dal furgone Sip usato per rapire il dirigente Fiat. Dopo una serie di arresti di personaggi minori (Raffaele, Muraca, Micaletti) le indagini della magistratura infilano la strada maestra, soprattutto per quanto riguarda l'episodio Sossi. Nella cascina di Pianelle Val Tidone, nel Piacentino, viene sequestrata la macchina per scrivere con cui sarebbero stati battuti alcuni volantini dell'organizzazione. Sono arrestati Francesco Cattaneo, traduttore di Casalpusterlengo, esponente del « Collettivo politico La Comune del Lodigiano »; Paolo Gastaldi; e poi Adriano Carnelutti, Pietro Sabatino, Giorgio Pinotti (quest'ultimo ha già ottenuto la libertà provvisoria). La cascina, semidireccata, viene definita dalla magistratura « base logistica » e il materiale sequestrato « di eccezionale importanza ». Si avanza l'ipotesi che Sossi sia stato tenuto prigioniero proprio lì: vengono compiuti sopralluoghi, ricognizioni, perizie. Tra tutto quel materiale il giudice Caselli è riuscito a trarre le prove, o gli indizi, che Renato Curcio, « il capo carismatico » | delle Brigate rosse, ha organizzato il rapimento di Sossi, e partecipato ai suoi « interrogatori »? Parrebbe di si. Anzi sarebbe imminente un mandato di cattura per il sequestro Sossi. Di Alberto Franceschini si sa ; poco. Si allontanò da Reggio | Emllja nei prlml mesi del .72 Doveva prestare servizio militare a Bari, ma non rispose alla chiamata alle armi. E' accusato, tra l'altro, di aver organizzato nel Reggiano, sempre nel '72, le rapine di espropri », secondo la terminologia dei brigatisti) alle filiali della Cassa di Risparmio di Scandiano e Bibbiano, e alla filiale di Rubiera del Banco S. Geminiano e S. Prospero. I suoi genitori abitano a Reggio, in via Gorizia. Il giovane, che ha militato per diversi anni nel pei, si è diplomato presso il liceo scientifico ed è laureando in ingegneria all'Università di Bologna. Servizio di: Claudio Giacchino, Sergio Ronchetti e Cosimo Mancini . j j j | \: I Alberto Franceschini e Paolo Maurizio Ferrari, arrestati i 11 ;, 1. 11 11:11 ! 11 i 1 11111L11 1111■ 11111111k 1 111111 111■ 1111111111