Europei, gran finale con dodici titoli

Europei, gran finale con dodici titoli Fava e Visini ad un passo dalla medaglia di bronzo Europei, gran finale con dodici titoli Fava nei 3000 siepi va coraggiosamente all'attacco: superato a 100 metri dal traguardo, polverizza il record italiano in 8'19" - Visini nella 50 km di marcia smentisce tutte le perplessità con una gara senza sbavature Qualificata la staffetta dei velocisti (con un Mennea eccellente) - Delude la 4 per 400 che viene eliminata - Buttari in finale nei 110 ostacoli (Dal nostro inviato speciale) Roma, 7 settembre. Franco Fava e Vittorio Visini ad un sodio dalla medaglia di bronzo: il ventitreenne atleta di Roccasecca è arrivato nei tremila siepi a meno di 6 metri dal terzo, il tedesco ovest Karst, mentre il tenace ventinovenne marciatore di Chieti è finito a meno di un giro di pista dal tedesco est Selzer, 300 metri di distacco al termine di 50 chilometri di lotta estenuante. Toccherà agli azzurri della 4 x 100, domani, salire sul podio (e speriamo al primo posto, dopo quanto si è visto nelle odierne semifinali) per chiudere gli « europei », ma quella di oggi non è stata certo una giornata sprecata per i nostri. Dal terzo al quarto posto c'è la tangibile differenza rappresentata dalla medaglia, ma di certo Fava e Visini hanno lottato al limite delle loro energie, e questo basta r considerarli del vincitori nel quadro dello sport italiano, che ha tanto bisogno di ragazzi coraggiosi, capaci di sacrificarsi e di lottare. Per entrambi il sogno del podio si è dissolto in extremis. Erano infatti terzi fino In prossimità del traguardo. Il pubblico, finalmente numeroso con l'avvicinarsi della conclusione dei campionati, li ha consolati con una ovazione affettuosa. Per Franco Fava, la più che valida consolazione dell'ulteriore record nazionale: 8'19" netti, ben 4" in meno del precedente limite già in suo possesso. La qualificazione della 4 x 100 trascinata da un favoloso Mennea e quella dell'ottimo Buttari (che in 13"6 ha limato di un decimo di secondo ] // suo record personale) per la finale dei 110 ostacoli hanno completato la felice giornata degli azzurri, facendo sfumare l'amarezza per le previste eliminazioni di Cramerolti nel giavellotto e della staffetta 4 x 400, malgrado una magnilica terza frazione di Cellerino. Il dramma di Fava si è consumato in poco più di otto minuti, otto minuti ai quali aveva dedicato mesi di preparazione. L'azzurro era già in testa al primo giro a tirare, per ravvivare l'andatura, provocando via via il cedimento di numerosi rivali, fra i quali il quotatissimo finnico Kantanen. medaglia di bronzo a Monaco, il quale, i evidentemente luori condizione, al quarto passaggio prima è scivolato nella fossa d'acqua, poi è clamorosamente inciampato nella barriera sulla curva opposta. Fuori causa il finlandese, nella scia di Fava sono rimasti il primatista europeo (8'14"2) Gàrderud, svedese, il polacco Malinowski. e, a dieci metri, il tedesco Ovest Michael Karst, pronto a piazzare lo sprint finale. A metà gara Malinowski e \ Gàrderud hanno superato Fava, il I quale è riuscito a mantenere il | contatto con loro fino a quando, a trecento metri dall'arrivo, il polacco ha ancora attaccato lo svedese, dando l'ultimo strappo alla corsa. Fava, già distanziato, è sfarò poi scavalcato da Karst. Vano il suo disperato sprint: le gambe non rispondevano più alla commovente volontà dell'atleta. Non si è ripetuto il miracolo di Cindolo nei 10.000, Fava dopo il traguardo è scoppiato in lacrime, con le mani a tormentare nervosamente i lunghi capelli. Si è ripreso all'annuncio del tempo: il record nazionale testimonia che l'azzurro si è superato, che la sua gara è stata al limite delle possibilità. La sofferenza di Visini si è consumata, chilometro per chilometro, nel circuito stradale attorno alla stadio. Dopo una partenza saggiamente non velocissima, l'azzurro ha rimontato dalla decima posizione fino alla terza, e terzo era ancora al quarantunesimo chilometro. Alle spalle del tedesco dell'Est Cristopher Hohne, che ha riscattato la deludente prova dei suoi compagni di squadra nella 20 km, vincendo alla grande, e del sovietico Otto Barch, il quale ha conservato il posto d'onore lino all'arrivo. Proprio al quarantunesimo chilometro. Visini ha ceduto alla fatica, quando già la folla nello stadio lo attendeva terzo: non è riuscito a contenere la rimonta dell'altro tedesco dell'Est Peter Selzer, che lo ha passato senza concedergli la possibilità di agganciarsi. Entrati in pista con un lieve anticipo sul previsto, ! marciatori sono finiti nel pieno svolgimento delle batterìe della 4x100, il pubblico non ha neppure potuto premiare la loro fatica con gli applausi che meritavano. Gli azzurri della 4 x 100 hanno fatto in tempo a completare le semifinali prima dell'ingresso di Hohne. Guerini è scattato benissimo, ottimo il cambio con Oliosi, il quale ha retto efficacemente ai tedeschi dell'Est, che pure presentavano nelle prime due frazioni i « 10" netti » Kokot e Droese. La situazione è peggiorata al camI o/o con Benedetti, partito lento, riscattatosi poi con un'ottima curI va, ma di nuovo incerto al pasi saggio del testimone a Mennea. I Pieretto è volato, però, come sa I e ha saltato di forza Henke, confermando di essere davvero in un favoloso momento di forma. Tempo, 39''27 per gli azzurri, 39"33 per i rivali, i quali saranno ancora domani pericolosissimi, alla pari dei francesi, che hanno vinto la seconda semifinale in 39"24. In questa prova ai sovietici, deludenti nelle prime frazioni, non è bastato il finish di Borzov, men! tre I tedeschi Ovest sono stati clamorosamente squalificati per cambio luori settore. Di tutt'altro tono la nostra 4 x 400. naufragata — spiace dirlo, ma è cosi — per l'incredibile I ingenuità di Fiasconaro, che ha I confermato ancora una volta di non sapersela cavare nella bagari re, fermandosi letteralmente nella I mischia dell'ultimo cambio, ren| dendo così vana la precedente ■ favolosa frazione di Cellerino, co; me sempre magnifico combatten] (e, il quale era riuscito ad avj vicinare il gruppo recuperando quasi completamente i molti metri persi da Borghi e Di Guida. Marcello è ripartito con 20 metri abbondanti di svantaggio, impossibile ogni rimonta, visto che, inoltre, le sue gambe non « giravano » allatto. Dramma ancora più amaro per gli jugoslavi: Susan/, nell'ultima frazione, ha perso II bastoncino urtato da un avversario sull'ultima curva. L'europeo degli 800 è arrivato al traguardo al passo. Ci sono state numerose discussioni ma dopo reclami e controreclami tutto è rimasto come prima. Bruno Perucca Roma. Franco Fava al comando seguito dal polacco Malinowski nei 3000 siepi (Telefoto)

Luoghi citati: Borghi, Chieti, Monaco, Roccasecca, Roma