I due patrizi erano legati alla setta degli antipapa? di Marzio Fabbri

I due patrizi erano legati alla setta degli antipapa? Vane le ricerche dei duchi d'Eril I due patrizi erano legati alla setta degli antipapa? Non si esclude l'eventualità di fare interdire l'anziano duca, attuale amministratore unico della "Melzi" (Nostro servizio particolare) Milano, 7 settembre. Le ricerche del duca Ludovico Melzi d'Eril e di sua moglie contessa Bianca, scomparsi dalla loro abitazione di Vaprio d'Adda ormai da 75 giorni, non hanno dato risultati e sembrano avere avuto come effetto di fare scomparire anche i seguaci della setta che faceva capo all'antipapa Clemente XV, al secolo Michel Colin, alla quale sembra aderisse da tempo la coppia. Sembra che anche i figli dei duchi e i loro legali siano orientati sempre più a considerare come la più probabile la tesi del plagio tanto è vero che, secondo indiscrezioni, i legali della famiglia starebbero per prendere in considerazione l'eventualità di far interdire l'anziano duca attualmente amministratore unico della Melzi S.p.A. una società che amministra beni per svariati miliardi. La richiesta non è ancora stata presentata alla procura della Repubblica, ma se nei prossimi giorni non si dovessero scoprire le tracce degli scomparsi, il provvedimento giudiziario potrebbe rendersi necessario. Fino ad ora i legami tra i duchi Melzi d'Eril e la setta di Clemente XV non erano stati confermati ufficialmente dalla famiglia, ma evidentemente ora i figli della coppia non hanno più dubbi. Il trentenne duca Gianvico, laureato in chimica e docente universitario, ha infatti dichiarato che il padre, fino all'incontro con il cinquantenne don Gaspare Ferraro, ex prevosto di Vintebbio nel Vercellese, era sempre stato I un cattolico praticante. «Dopo quell'incontro — ha affermato — 7ioi figli ci accorgemmo che stava cambiando qualcosa e quando cercammo di chiarirlo si alzò un muro da parte di mio padre e l'argomento religioso non fu più toccato ». Lo stesso muro di silenzio è stato innalzato dai fedeli della strana setta che, dopo la morte dell'antipapa avvenuta due mesi fa, sarebbe divisa da uno scisma. Il ca po della fazione dissidente, cui aderirebbero anche i duchi, sarebbe don Ferraro, il prete spretato che nelle lettere ai Melzi si firmava « Cri sto in terra », « Madonna terrena » e « Trinità ». C'è chi dice che il prete vercellese si sarebbe messo in urto con i compagni di fede per la sua intenzione di eleggere a successore di Clemente XV proprio il duca Melzi d'Eril, mentre la maggior parte degli aderenti alla setta preferirebbe il geometra Paolo Zurghiber di Macugnaga. Tutto ciò è però molto vago. Sola cer tezza è che il tempio del Magnificat, una villetta alla periferia di Macugnaga, è stata abbandonato in tutta fretta da alcune suore che vi abitavano da mesi. Don Ferraro, che era solito andarvi per esercitare le sue doti di guaritore, non vi si fa più vedere da tempo. La gente del posto è già stata avvicinata dagli investigatori privati assoldati dalla famiglia degli scomparsi, ma non si è andati più in là di indicazioni generiche sulla presenza in valle Anzasca dei duchi ai primi di luglio. Marzio Fabbri

Persone citate: Ferraro, Gaspare Ferraro, Ludovico Melzi D'eril, Melzi, Melzi D'eril, Michel Colin, Paolo Zurghiber

Luoghi citati: Macugnaga, Milano