Canzonissima: tutti innocenti? di Remo Lugli

Canzonissima: tutti innocenti? Parlano cantanti e discografici Coinvolti nello "scandalo,, Canzonissima: tutti innocenti? Ma qualcuno avrebbe stampato clandestinamente circa sei milioni di tagliandi falsi - Chi li ha comprati e spediti? - Patty Pravo: "Non mi sono inviata nemmeno cartoline buone" - Reitano: "Perché avrei dovuto? Non speravo certo di vincere quella gara" - Ansoldi, suocero della Zanicchi: "Assoluta estraneità ai fatti" (Dal nostro inviato speciale) Milano, 6 settembre. Non aspettiamoci delle facili confessioni in questa storia delle cartoline-voto false che sono state spedite alla Rai Tv, nel '71, per spingere avanti nella graduatoria di Canzo-1 nissima alcuni cantanti. A parlare con i protagonisti che hanno ricevuto le comunicazioni giudiziarie, i rappreseti- ! tanti delle Case discografiche e gli stessi cantanti, si odono esclamazioni di stupore, di in- ; credulità e professioni di in- ; nocenza. Dopo i primi momenti di disorientamento, le Case stanno passando al contrattacco, mandano avanti i legali con i comunicati. Dice, ad esempio, l'avvocato Giuseppe Romano che tutela gli interessi della j Ri.Fi. e del suo amministratore delegato Giovanni Battista Ansoldi, suocero della Zanicchi la quale naturalmente canta per questa Casa ed è pure coinvolta nella vicenda: «Confermo l'assoluta estraneità ai fatti. Le indagini ordinate dal giudice istruttore di Torino ed eseguite dalla | polizia tributaria di Milano hanno dato esito favorevole ai mìei rappresentati. Ritengo che i loro nomi siano stati fatti solo per una considerazione casuale che non svolge I e non potrà svolgere a mio, avviso alcuna influenza né di- ; retta né indiretta ai fini dei I reati che si pretendono o si presumono commessi». «Iva Zanicchi ha avuto mezzo milione di voti, — dice suo suocero —, avremmo dovuto spendere un capitale per portarla al primo posto e non ci andava certo di farlo». Iva si dichiara tranquillissima, af-1 ferma che sono cose che non j la turbano minimamente, tan-1 to lei si sente ad esse estranea. Ora è a Roma dove sta | registrando uno sfiow in quattro puntate per la televisione, che andrà in onda probabilmente in novembre. Patty Pravo risponde al telefono con voce ancora assonnata e sono le 13. Si scusa, ma è andata a letto alle otto di stamattina. «Cartoline false? Non me ne sono mandata nemmeno una vera, non ho mai pensato di vincere e nemmeno di andare in finale. Può darsi che io sia l'unica che non c'entra, comunque certa- i mente non ho nulla a che fa- | re con questa storia. Non ci ho mai tenuto a farmi avanti, non avrei nemmeno partecipato a Canzonissima e ad altre manifestazioni del genere ' se non fossi stata costretta da un contratto. Io non canto canzoni destinate a vincere». Mino Reitano non si disco-: sta da questa linea. «Cantavo "Ciao vita mia", una canzonetta discreta, non certo un cavallo da battaglia. Ero sesto, come potevo sperare di vincere?». Resta un attimo soprappensiero poi dice: «Tutto questo però mi sembra strano. Io non sono mai stato avvicinato da qualcuno che mi voleva proporre delle cartoline false. Se questa organizzazione c'era e voleva spacciare i tagliandi avrebbe dovuto farsi viva proprio con chi come me aveva bisogno di tanti voti». Mino ha registrato recentemente uno show di un'ora per la tv svizzera che sarà programmato alla fine di settembre; in novembre andrà in Giappone per una tournée. «Penso al mio lavoro con tutta serenità — dice —. Ho la coscienza tranquilla e la veri- i tà mi darà ragione». Certe Case, come la Phonogram, non hanno alcuna dichiarazione da rilasciare; altre, come la Emi, risultano deserte: il centralinista, quando sente che all'altro capo c'è un giornalista, risponde che sono usciti tutti. Rivolgendosi alla Ricordi ci si sente rispondere che tutti i dirigenti sono a Sorrento, ad un convegno. C'è chi cerca di capire come può essere accaduto. Martinelli, produttore di Gino Pao- ; li (il quale è, come tanti altri ; cantanti in questo periodo, in giro per l'Italia a far serate» dice: «Paoli ha sempre partecipato a queste manifestazioni indipendentemente dalla gara, ma per presentare un tipo di canzone nuova che sicuramente non poteva essere votata. Tra i voti di Paoli e, quelli dei cantanti che potevano aspirare al primo posto c'è 1 un abisso. Saremmo stati dei masochisti a buttar via soldi per acquistare biglietti. Pensiamo a come può essere accaduto che il nome di Paoli è stato trovato su cartoline false: dato che dovevano essere indicati due nomi, è probabile che il secondo nome venisse dato a uno come Paoli che era molto indietro e non poteva danneggiare altri». Sandro Delor. direttore centrale della Cbs-Sugar, si dichiara perplesso: «Parlano di sei milioni di voti falsi. Ma se ricordo bene i dieci cantan-1 ti finalisti messi insieme non ! hanno nemmeno raggiunto un simile totale di voti. Noi, comunque, siamo estranei al- j l'invio di questi falsi. Ci spiace comunque perché sono cose che fanno male a chi, come 1 noi, lavora nel campo della canzone come veri professio-1 d nisti (ci sono anche i semiprofessionisti)». C'è chi reagisce con indignazione: «E' una cosa assurda — dice Giampiero Simontacchi, direttore dell'Ariston, la Casa di Rosanna Fratello —. Vi sembra mai possibile che noi ci mettiamo a truffare il ministero delle Finanze? Sono venuti anche qui a fare le perquisizioni, come nelle altre Case discografiche, ma non hanno trovato niente di ' irregolare. Ci si butta su questa storia e ci si dimentica della Borsa, della crisi economica, di Cipro e di altre cose importanti. Il nostro settore industriale dà lavoro in Italia ; a 50 mila persone, diretta- : mente e indirettamente. Si ■ sta cercando di uscire dalla crisi. L'Ariston in particolare ha 136 dipendenti e si sta battendo per mantenere la piena occupazione. Non ci meritiamo questa propaganda negativa. La carne, il petrolio fanno andare in deficit la bilancia dei pagamenti, mentre invece i dischi portano dentro valuta pregiata. Eppure non' siamo tenuti in alcun conto, siamo ogni giorno di più osta- : colati. Sanremo, Venezia, il [ Cantagiro, erano tutte manifestazioni che avevano tre serate di televisione e per ognu- ; na di esse si è scesi a una serata sola. Ora si getta infamia con Canzonissima». «In Inghilterra — continua Simontacchi nel suo sfogo — la regina fa baronetti i Beatles e noi distruggiamo Canzonissima. Proprio adesso che gli autori italiani stanno ri- ! trovando la loro creatività; inoltre, dopo il periodo di turbamento dal '68 al '73 in cui aveva maggiore influenza la canzone anglosassone, la1 maniera melodica italiana si va imponendo in campo internazionale. I francesi hanno sempre saputo proteggere le loro canzoni e i loro autori, noi non abbiamo mai fatto nulla del genere, anzi, il con-1 trario. E dire che "O sole mio" dovrebbe insegnare: lo : si canta in tutto il mondo, an- ! cora adesso. Certe nostre can- ; zoni di oggi potrebbero, sei non ostacolate, portare in ca-! sa, nel giro di quattro o cin- ' que anni, un miliardo di va- i luta pregiata». Nessuno sa, dunque, chi ha spedito le cartoline-voto false. Alla verità dovrà arrivarci la magistratura. Non sarà un compito facile. Di Canzonissi-1 ma '71 sentiremo parlare ancora, anche per le complicazioni che ne deriveranno. La cantante Lara Saint-Paul, ad esempio, si è costituita parte civile nel processo che verrà istruito, attraverso l'avvocato Bonomo. Fu eliminata nella sesta puntata. «La mia votazione allora parve scarsa, ma soltanto perché non era truc¬ cata. Una ingiustizia della quale ho dovuto sopportare le conseguenze. Quella bocciatura, infatti, sembrò consigliare la mia progressiva esclusione dagli show e dai festival organizzati dalla Rai Tv, in contrasto con il gradimento che il pubblico mi ha sempre dimostrato durante le mie esibizioni». Remo Lugli Rosanna Fratello, una delle cantanti sotto accusa