Cantanti e discografici, la difesa di Sandro Casazza
Cantanti e discografici, la difesa Una improvvisa tempesta nel mondo della canzone Cantanti e discografici, la difesa "Possiamo avere interesse ad appoggiare i nostri cantanti; ma compriamo soltanto i biglietti regolari", dicono i responsabili di alcune case - La reazione di Gigliola Cinquetti: "Si tratta di cattiva pubblicità" | parte d'Italia. A Milano, dove 1 hanno sede alcune tra le più ] importanti Case discografi i che, ne sono state recapitate I parecchie, suscitando stupore 1 e incredulità tra gli interessa, ti 1 «Sembra che tutta l'indu, stria dei dischi italiani sia in (Dal nostro inviato speciale) Milano, 5 settembre. Quando Corrado, verso le ultime settimane del '71, annunciava con ordinato entusiasmo: « Anche per questa puntata di "Canzonissima" sono arrivate valanghe di cartoline », qualcuno nel segreto di una tipografia clandestina lavorava alacremente per aumentare oltre il lecito il numero dei tagliandi-voto. Ne avrebbero falsificati circa sei milioni. Le comunicazioni giudiziarie inviate a cantanti e discografici dal magistrato torinese che ha condotto l'inchiesta sono arrivate in ogni Gigliola Cinquetti, si difende mano a truffatori — dice Vladimiro Albera, capo Ufficio stampa della Ri-Fi, in gara con la Zanicchi durante la Canzonissima incriminata —. « Noi possiamo anche avere interesse ad appoggiare i no¬ ' coli. «Non credo stri cantanti con qualche cartolina stampata dal Poligrafico dello Stato, ma non useremmo mai dei sistemi così ingenui». Sui tagliandi ci sono nomi e indirizzi che è facile individuare: si può subito risalire ai responsabili. «E' un tipo di falsificazione troppo rischioso. Chi sperava di farla franca era uno sciocco. Per ii '71-'72, poi, la nostra base non ha comprato nemmeno i biglietti buoni. Quindi, siamo tranquilli. Ben venga il processo a estirpare il marcio dove si trova». L'inchiesta della magistratura è incominciata alcuni mesi fa. La Finanza ha perquisito, rovistato, controllato la contabilità delle aziende milanesi coinvolte nello «scandalo». Ma le indagini sarebbero complicate dalla particolare formula di votazione allora adottata, per coppie invece che su nomi singoli. «Si potrebbero verificare casi in cui i due cantanti votati appartengono a case diverse — spiega Sandro Delor, direttore centrale della Cbs-Sugar —. Come può il magistrato stabilire le responsabilità? Questa faccenda getta soltanto discredito sul settore, con una ingiusta pubblicità». Secondo Delor, ogni cantante potrebbe avere almeno sette-otto persone interessate a operazioni di questo genere. «Gli autori, gli editori, i managers, i produttori — dice — possono avere forse più motivi di noi a correre un tale rischio. Io mi occupo di "Canzonissima" da anni, settimana per settimana, e mai nessuno è venuto a offrirmi cartoline false. Quando il cantante è indietro di qualche migliaio di voti possiamo anche comperare un po' di biglietti. Ma sono buoni, e con regolare fattura». Una volta la Zanicchi fu esclusa da una finale per 950 voti. I discografici non vogliono correre questi pericomunque, che i tagliandi falsi siano sei milioni — dice ancora Delor —. Troppi. Chi li possedeva avrebbe potuto vincere tranquillamente la gara. Molti dei cantanti sotto accusa non sono nemmeno arrivati alla finale. Dei nostri, Dorelli e la Cinquetti caddero durante le eliminatorie e Ranieri si classificò secondo, ma non è tra i sospettati». Alla Durìum e alla Emi nessuna dichiarazione ufficiale. Le comunicazioni giudiziarie seno state accolte con un distaccato riserbo e i responsabili, delle due Case non hanno rilasciato comunicazioni in proposito. Il legale della Durium dovrebbe avere oggi un incontro con la proprietà e nei prossimi giorni con i legali degli altri discografici, per concordare una linea comune d> difesa. Nelle settimane scorse la ditta milanese ha ricevuto una visita degli inquirenti, che oltre ai normali controlli hanno voluto interrogare Mino Reitano sulla questione delle cartoline. La Emi, che partecipò alla «Canzonissima 71» con Al Bano. promette comunicati ufficiali la prossima settimana. Michel Bonnet, che dovrà rappresentare la Casa davanti ai giudi ci, non è più direttore. «Possiamo soltanto escludere categoricamente di essere coinvolti nel mercato dei tagliand; falsi», ci è stato detto. Meno laconica, ma altrettanto decisa nell'autodifesa, Gigliola Cinquetti. «Si tratta soltanto di una cattiva pubblicità — spiega la cantante —. Spero che venga chiarita al più presto. Io non ho mai comperato cartoline per votarmi, ho sempre puntato tutto su un serio professionismo. E' una vergogna che venga fatto tanto chiasso su questo caso. Ho ricevuto una comunicazione per testimoniare, così come la ricevetti, ad esempio, quando si scoprirono i falsificatori di dischi. Allora ero io la truffata, e nessuno parlò. Ora hanno truffato lo Stato, ed è scoppiato un quarantotto». Sandro Casazza chiesa sono arrivae in gn t d'Itli A Mil dGigliola Cinquetti, si difende
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