Il Samia vuole essere leader nell'abbigliamento italiano

Il Samia vuole essere leader nell'abbigliamento italiano Si apre al Valentino il Salone della moda Il Samia vuole essere leader nell'abbigliamento italiano Annunciato lo sdoppiamento della rassegna nei settori maschile e femminile - Quattro saloni all'anno in una nuova sede: il palazzo del Lavoro - Si vuole un rilancio e ci si adegua alle esigenze del mercato europeo - Un concorso per il nuovo marchio Il Samia vuole assumere il ruolo di capofila nel campo fieristico nazionale dell'abbigliamento: per questo è finalmente pronto ad affrontare tutta quella serie di cambiamenti radicali, oggi divenuti indispensabili per mantenergli una vitalità ed un significato in campo commerciale. E' questo il senso delle dichiarazioni che il presidente della rassegna, prof. Bracco, ha fatto ieri pomeriggio ai giornalisti presentando la 39° edizione del Salone dell'abbigliamento che stamane verrà inaugurato al palazzo di Torino Esposizioni dal sottosegretario all'Industria e Commercio on. Mazza rr ino. « Dal prossimo anno — ha detto Bracco — il Samia avrà quattro edizioni in luogo delle attuali due ». In pratica si opererà uno sdoppiamento fra i produttori di confezioni maschili e quelli di abiti da donna e da bambino. I primi saranno presenti a Torino dal 1° al 4 febbraio e dal 5 all'8 settembre. Gli altri dall'8 all'll marzo e dal 3 al 6 ottobre. Un'altra novità: il trasferimento della sede del Samia da Torino Esposizioni al Palazzo del Lavoro, nell'area di Italia '61. Decisioni collegate da esigenze organizzative. Inoltre si risolve un problema di spazio. I 12 mila metri quadrati di Torino Esposizioni non sono più sufficienti a contenere la rassegna anche perché le strutture hanno portato ad una inevitabile differenziazione fra gli espositori sistemati nel salone Agnelli (privilegiati) e quelli dei saloni laterali o sotterranei. A Italia '61 sono invece disponibili 8 mila metri quadrati, liberi da ogni impegno fieristico: basteranno ad ospitare, singolarmente, i due settori. Altro motivo dello spostamento: le date fino ad oggi scelte per il Samia, mai in posizione ottimale nel calendario internazio- j naie delle rassegne del settore, cioè in anticipo per la produzione femminile, ed in ritardo per quella maschile sui cosiddetti a momenti tecnici » per le collezioni. Se fino agli anni scorsi questo sfasamento si è potuto sopportare, in un momento «difficile » come quello d'oggi, è indispensabile seguire più attentamente l'andamento internazionale del marcato, inserendo la produzione al momento giusto nella catena commerciale. « Occorre ricordare — ha osservato Bracco — che l'apparalo produttivo italiano è costituito da un nucleo centrale, formato da 4 grandi complessi: Gruppo finanziario tessile, Tescon, Cepi, Montefibre) che rappresentano un quinto della intera produzione nazionale, da altre 5 aziende di buona dimensione e da circa 200 ditte che assieme producono più di un terzo del totale nazionale. Molte ditte hanno giù manifestato la disponibilità per la presenza ai nuovi saloni di Torino ». La decisione di scindere la rassegna è stata presa da una commissione tecnica di cui fanno parte esponenti dell'industria dell'abbigliamento — Ballarmi, Mantura e Vitale — oltre al direttore dell'Ente italiano della moda, Amos Ciabattoni. « Ora — ha proseguito Bracco — dobbiamo affrontare il problema della « definizione » dei nuovi saloni; un qualcosa da unire al nome Samia per indicare l'edizione maschile e quella femminile. A questo scopo sarà indetto un concorso internazionale di grafica con un premio di 10 mila dollari ». Lo sdoppiamento delle manifestazioni risponde ad un indirizzo di carattere europeo: la Germania ha il salone di Colonia riservato all'uomo e l'Igedo di Dusseldorf esclusivamente femminile; la Francia ha il « Sehm » e il n Prét-à-porter ». Inoltre è stato precisato che esistono due « tempi di produzione » diversi: l'abbigliamento maschile viene programmato anche 14 mesi prima del momento del consumo, quello femminile (che non ha ancora assunto grandi livelli industriali) al massimo .sei mesi. Da ciò esi- | genze diversa di mercato. E' stato osservato, nel corso della conferenza stampa, che la moltiplicazione degli appuntamenti di moda rende sempre più difficile quel coordinamento che dovrebbe porre ordine nel settore delle mostre. « Il discorso sul Samia — ha detto Ciabattoni — e di interesse nazionale e non soltanto torinese. Il nostro Paese, pur essendo eminentemente tessile, presenta I la più grande confusione nel Cam- po del coordinamento dell'attività produttiva e di quella promozionale. Esìste una legge insufficiente che affida al ministero dell'Industria la formazione del calendario delle manifestazioni. Ciò è servito a moltiplicare irrazionalmente le manifestazioni. Siamo quindi costretti ad una forzatura, sia pure di tipo democratico, per non perdere la corsa con gli altri paesi d'Europa che fanno mostre a livello mon¬ diale portandoci via interi mercati. u Bisogna quindi scegliere — ha proseguito — una manifestazione per ogni settore in grado di svolgere il ruolo veramente internazionale nella commercializzazione del prodotto. A nostro parere il Samia ha tutte le caratteristiche e le premesse per essere confermala la manifestazione internazionale italiana per quanto riguarda l'abbigliamento industriale maschile e femminile ». g jj A questa edizione del Samia sono presenti 555 espositori provenienti da dieci Paesi

Persone citate: Agnelli, Amos Ciabattoni, Bracco, Ciabattoni, Mantura, Mazza

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Torino