Per ora niente scioperi neanche patto sociale di Giancarlo Fossi

Per ora niente scioperi neanche patto sociale Intervista con il segretario della Cisl Storti Per ora niente scioperi neanche patto sociale I sindacati entro metà ottobre decideranno eventuali azioni, secondo l'atteggiamento del governo e degli industriali - Vogliono unificare la contingenza e agganciare le pensioni ai salari - Le altre rivendicazioni (Nostro servizio particolare) Roma, 5 settembre. «Non è più possibile resistere al miglioramento dei salari di fronte a un aumento vertiginoso dei prezzi e ai progressivo deterioramento del potere d'acquisto. Né possiamo più restare fermi dinanzi a una situazione dell'occupazione che desta obiettivamente preoccupazioni notevoli Il confronto con altri Paesi, in particolare con l'Inghilterra, non è realizzabile, tanto sono diverse le realtà politiche e sociali». Così ci ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Bruno Storti, dopo la riunione della segreteria unitaria della Federazione Cgil, Cisl, Uil per impostare ld «strategia dell'autunno sindacale». E' evidente che i sindacati italiani non intendono neppure aprire un discorso su un eventuale «fatto sociale» del tipo di quello concluso ieri fra il governo inglese e le «Unions», e non sono disponibili per una tregua, anche se I hanno dimostrato nei fatti la ! I consapevolezza del momento I I indubbiamente difficile. | Non tregua, ma anzi — os-1 I serva Storti che da quattordi-1 ci anni è alla guida della Cisl — «tempi molto stretti per l'azione»: il 23 e il 24 settembre il direttivo della Federazione definirà la piattaforma rivendicativa da presentare al governo e agli imprenditori, mentre in un incontro successivo farà una verifica attenta della funzionalità e del ruolo della stessa Federazione, nell'intento di giungere a un chiarimento e ritrovare maggiore autonomia e unità di indirizzo. « E' una situazione grave — prosegue Storti — sotto aspetti diversi. Il sindacato deve agire con forza, deve far sentire il suo peso, la sua pressione in una duplice direzione, pur non trascurando il più generale traguardo della modifica sostanziale del meccanismo di sviluppo: da un lato è indispensabile difendere i redditi più bassi attraverso una vertenza generalizzata con la Confindustria e le altre organizzazioni im prenditorìali (con il governo per quanto riguarda il pub blico impiego) per la corre zione della "scala mobile" nel senso d'unificare al livello più alto il valore del punto dì contingenza; dall'altro, bisogna ottenere dal governo non fumose e generiche dichiarazioni sul problema dell'occupazione, ma impegni e affidamenti concreti di attuare al più presto massicci investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno, dove la prospettiva d'una flessione dell'occupazione, in aggiunta ai già rilevante numero di disoccupati, può acuire le tensioni esistenti ». Entro la prima decade di ottobre, i sindacati prenderanno decisioni a seconda dell'atteggiamento del governo e delle organizzazioni dei datori di lavoro. Quindi, fino alla metà del prossimo mese, non vi saranno scioperi decisi dalla federazione unitaria: a partire dal 15 ottobre, potrebbe invece scattare un programma di pressione. « La situazione — sottolinea il leader della Cisl — non ammette indugi. Il rapido svolgimento del confronto con la Confindustria può bloccare ogni "fuga in avanti" o iniziative isolate per miglioramenti salariali. Con l'unificazione del punto di contingenza occorre tutelare i redditi più bassi, colpiti in misura notevole dall'aumento dei generi di prima necessità e delle tariffe pubbliche ». Sul criterio di « egualitarismo », compreso nella richiesta di unificazione del «punto di contingenza », le Confederazioni sono abbastanza d'accordo. E ciò vale sia per il settore privato che per quello pubblico. La rivendicazione sarà portata avanti con il governo, precisa Storti, in favore dei pubblici dipendenti. La fascia di retribuzione (40.000 lire) sulla quale viene applicata la percentuale di aumento del « carovita » dovrà essere sensibilmente elevata, mentre rimarrà fermo il sistema attuale, che ha un funzionamento ritardato rispetto ai meccanismo del settore privato. « Sarà possibile il recupero degli 89 " punti " scattati dal 1969 ad oggi? ». « Il recupero costituirà uno degli aspetti del negoziato — replica Storti — e dovrà essere concordato dopo un'attenta valutazione di tutti gli elementi. Al governo, rinnoveremo naturalmente la proposta di agganciare le pensioni ai salari, considerando eventualmente soluzioni che tutelino le pensioni di minore livello. E' indispensabile, comunque, che il governo faccia di tutto per contenere o comunque controllare i prezzi, almeno quelli dei generi di prima necessità e di consumo popolare ». « Come giudica l'aumento della disoccupazione, dopo il crescente ricorso alla Cassa integrazione? ». «Ritengo — risponde l'esponente della Cisl — che in alcuni settori (tessile per il comparto laniero, delle costruzioni, meccanico, ecc.) vi sia una realtà obiettiva di difficoltà e quindi di disoccupaI zione. Ci sono senza dubbio settori investiti dalla crisi economica, danneggiati dalle restrizioni del credito, dallo sbandamento del mercato interno e internazionale. In alcuni campi, invece, la disoccupazione è il risultato di inefficienza imprenditoriale; in altri, ancora, si va sviluppando una tendenza alla strumentalizzazione della crisi per recuperare posizioni di potere ormai superate. Di fronte a questa situazione (la crisi dell'edilizia potrebbe essere rapidamente superata con opere pubbliche e di infrastrutture più volte discusse negli incontri governo-sindacati), le assicurazioni non possono più bastare: il sindacato è stanco di ascoltare soltanto affidamenti, promesse, mentre soprattutto nel Sud si acuiscono (tipico il caso di Napoli e in genere della Campania) tensioni che sfociano talvolta in moti di ribellione spontanei. Il sindacato, che — non dimentichiamolo — è una grande forza, è contrario a manifestazioni illegali e ad esplosioni di violenza, ma sottolinea l'esigenza di offrire ai lavoratori obiettivi tangibili per poter poi realizzare il necessario controllo di ogni iniziativa ». I rapporti all'interno della Federazione si sono deterio- Giancarlo Fossi (Continua a pagina 2 in terza colonna)

Persone citate: Bruno Storti, Storti

Luoghi citati: Campania, Inghilterra, Napoli, Roma