Fiasconaro lotta, ma trionfa Susanj

Fiasconaro lotta, ma trionfa Susanj Una coraggiosa corsa in testa non risparmia la sconfitta all'azzurro Fiasconaro lotta, ma trionfa Susanj Nella finale degli 800 Marcello parte di slancio e guida fino all'ultima curva quando lo jugoslavo piazza il suo irresistibile spunto vincente - A 50 metri dal traguardo gli inseguitori agguantano l'italiano relegandolo al sesto posto - Nella notte il primatista mondiale, accusando persistenti dolori alle gambe, voleva disertare la prova - Borzov ha rinunciato ai 200, Mennea (ora è il favorito) supera le batterie con facilità Il sovietico sottoposto a visita medica: ha un principio di appendicite - Fava in finale nei tremila siepi (Dal nostro inviato speciale) Roma, 4 settembre. Fiasconaro non ce l'ha fatta.. L'atletica è sport preciso e persino crudele nel suo realismo, Marcello nelle condizioni attuali non poteva regalare allo sport italiano il miracolo di una medaglia negli 800 metri degli europei. Ha giocato il tutto per tutto con il coraggio che lo distingue sempre, è partito strappando alla folla un lungo « oh >• di speranza che l'ha accompagnato per il primo giro (50"1) che ha concluso in testa, non appena il gruppetto si è riunito alla corda, dopo il tratto in corsia. Adesso si discuterà sulla tattica studiata da lui e dall'allenatore Banner, si criticherà la scelta della gara di testa, ma anche scegliendo una tattica più risparmiatrice ben difficilmente l'azzurro avrebbe conquistato quella medaglia di bronzo che al momento era il massimo traguardo possibile. Marcello era ancora primo a 200 metri dall'arrivo, poi, saltato dal perentorio cambio di marcia del favoloso jugoslavo Susanj, era secondo ad 80 metri dal filo di lana: l'ha ingoiato una muta rabbiosa di inseguitori, relegandolo ad un sesto posto che certo non gli sta bene, anche se dovrebbe appagarlo il fatto stesso di essere arrivato alla finale, dopo essere stato sul punto di abbandonare tutto un mese prima delle gare romane. Susanj ha vinto in 1'44"1 davanti all'inglese Ovett ed al finlandese Taskinen; lo jugoslavo non ha sfiorato il « mondiale » di Fiasconaro (f43"7) perché ha puntato più sulla vittoria che sul tempo. Ha detto infatti dopo il traguardo: « Con una 'lepre" come Marcello si poteva anche arrivare ai primato, ma io pensavo che lui cedesse e non ho rischiato, di conseguenza, un passaggio troppo forte. Mi basta stasera la medaglia d'oro, Fiasconaro resta comunque un grosso campione ». Con 1'46"3 alla terza gara in tre giorni, l'azzurro ha fatto in pieno il suo dovere. E' questo il suo limite attuale, ed è andato in gara malgrado il male alle gambe e la difficoltà di recuperare le energie nello spazio di ventiquattro ore. Ancora un significativo commento di Susanj: « Marcello ha improvvisato un 800 da campionato d'Europa con un mese di preparazione, io ci lavoro da un anno ». Una ridda di notizie contrastanti aveva accompagnato le ore di vigilia di Fiasconaro, dopo la sofferta semifinale di ieri che l'aveva visto arrivare stremato e sofferente. Qualcuno assicura che nella notte Marcello era sul pun- | to di dare forfait, che avrebbe detto al prof. Giovannelli, tecnico federale e direttore sportivo dell'Alco Rieti: - Non ce la laccio, meglio rinunciare ». In mattinata Marcello aveva poi parlato per telefono con il presidente della Fidai dott.' Nebiolo ed appariva rinfrancato anche se lamentava il persistere dei dolori alle gambe. Ancora una volta sareb- bero stati i rudi modi di Banner, il tecnico sudafricano che meglio di ogni altro sa come prendere Fiasconaro, a risolvere la situazione. Poco prima della finale, a capitan Arese che gli chiedeva le ultime notizie su Marcello, Banner ha gridato: - Okay ». In quel momento avevano già deciso, con l'atleta, la tattica di testa che ha portato Marcello a tentare il tutto per tutto. Un atto di coraggio che va comunque applaudito. Un « buco » nella prima corsia della seconda batteria dei 200 metri. Confermando le speranze di ieri notte del clan Mennea, Valéry Borzov ha rinunciato ai 200 metri. Una decisione che era nell'aria da giorni, ma che dopo i cento metri pareva non dover trovare riscontro nella realtà, vista la serenità con la quale il sovietico aveva vinto. Invece il forfait è avvenuto: Borzov, che è solo al settanta per cento della condizione, ha temuto di non tenere la distanza dei 200 metri e non ha voluto correre il minimo rischio, riservandosi per la staffetta. Del resto è noto da tempo che l'atleta di Leopoli non accetta le sfide se non è al meglio della forma. Si sentiva a posto per i cento e li ha vinti, non si considera « rodato » per i duecento e li ha saltati. Aveva rinunciato persino alle Universiadi, davanti al pubblico moscovita, non essendo a punto. La sua assenza toglie molto ai duecento metri degli « europei » ed aumenta logicamente le possibilità di medaglia d'oro del nostro Mennea. La decisione del campione olimpionico conferma che è bastato un Borzov appena a punto per vincere. Del resto avevamo sottolineato ieri che a Valer] era bastato un tempo modesto per vincere in quanto non c'è nulla di nuovo nel panorama dello sprint europeo. A nostro parere, comunque. Borzov ha peccato di prudenza, perché avrebbe vinto anche i 200 metri. La rinuncia di Borzov alle batterie dei 200 metri ha provocato reazioni in seno al comitato organizzatore. A norma di regolamento, l'atleta sovietico è stato sottoposto ad una visita da parte del Servizio medico ufficiale, per constatare il motivo per cui ha rinunciato alla competizione. La diagnosi è stata che Borzov soffrirebbe per un principio di appendicite. Motivato, dunque, il suo forfait sui 200. non resta che attenderlo alla prova nella staffetta, visto che appare scontato che la formazione sovietica non farà a meno del suo apporto. Borzov oggi ha voluto far soffrire Mennea fino in fondo, presentandosi in tuta sul campo di riscaldamento. L'azzurro, che si era già messo il cuore in pace, ha avuto un sussulto, poi si è tranquillizzato vedendo che il sovietico sorrideva beffardo, e non accennava neppure una rincorsa. Mennea è andato in pista nella terza batteria, e l'ha controllata in tutta tranquillità finendo in 21" e 24 senza forzare assolutamente, cedendo il primo posto di un soffio (un centesimo di secondo) al tedesco Ovest Ommer. Pieretto, chiaramente rinfrancato dopo la prima reazione rabbiosa al secon¬ do posto di ieri, passato il traguardo ha infilato in souplesse il sottopassaggio degli spogliatoi senza neppure fermarsi. Una prestazione sicura, che conferma il suo ruolo di grande favorito dopo la rinuncia di Valéry Borzov. Si è rivisto il Mennea delle batterie dei 100 metri, ed anche Benedetti ha destato una buona impressione finendo secondo nella prima batteria, nella scia del francese Charrier che l'ha vinta in 20"96 centesimi. Per lo scattista toscano 21"11 centesimi, meglio dello stesso Mennea quindi, anche se questi confronti non sono indicativi in quanto ogni atleta si regola a seconda della batteria in cui corre. E' invece andato fuori Oliosi, finito quarto nella quinta batteria dietro il tedesco Ovest Hoffmeister, lo svedese Johansson ed il finnico Raiamaki. Oggi, intanto, altra giornata di grandi entusiasmi per la folta rappresentanza di tifosi finlandesi, arrivati da Helsinki per sostenere la loro validissima squadra. Alla vittoria del discobolo Kahma (metri 63.62) ha fatto eco quella della fortissima Rita Salin, che si è imposta nella finale dei 400 m. senza essere impensierita dalle avversarie, ed arrivando in un ottimo 50"1, appena 2/10 di secondo in più del recente record mondiale della fenomenale polacca Szewinska. Praticamente senza lotta anche i 400 piani maschili, che il tedesco Ovest Karl Honz ha dominato dopo un perentorio cambio di marcia ai 250 m. Vana l'opposizione dell'inglese Dave Jenkins. campione europeo uscente (l'atleta che ha battuto ad Helsinki il nostro Fiasconaro). finito secondo con netto distacco. Vittoria inglese con Pascoe nei 400 hs. in 48"82 piegando l'orgogliosa resistenza del francese Nallet, crollato sul traguardo nel tentativo di agguantare in extremis l'avversario e rovinato a terra, per fortuna senza conseguenze. Battaglia serrata anche nel salto in lungo maschile, che il poderoso sovietico Podluzhanl si è assicurato con il primo balzo a m. 8,12. Sorpresa negli 800 femm., con la sconfitta della favorita tedesca Est Hoffmeister ad opera della bulgara Tomova, che ha conquistato la medaglia d'oro con un perentorio allungo nel finale, affermandosi in 1'58"8. Il pubblico, finalmente numeroso, non ha soltanto trepidato per Fiasconaro, per Mennea e gli altri sprinters, per i discoboli ed i saltatori in alto, ma ha avuto modo di entusiasmarsi con Fava, che ha vinto alla grande la sua batteria dei 3000 siepi, buon auspicio per un valido piazzamento nella finalissima di sabato. Bruno Perucca Roma. Susanj sul traguardo si volta a guardare gli avversari: il 603 è Fiasconaro (Tel.)

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