Produzione di cemento Italia quinta nel mondo

Produzione di cemento Italia quinta nel mondo Secondo una statistica dell'Aitec Produzione di cemento Italia quinta nel mondo Dopo Unione Sovietica, Giappone, Stati Uniti e Germania Federale E' vicina ai 40 milioni di tonnellate - Gli investimenti sui 30 miliardi (Dalla redazione romana) Roma, 4 settembre. Secondo i dati dell'Associazione italiana tecnico-economica del cemento, l'Italia si trova al quinto posto nella graduatoria mondiale della produzione di cemento, con 36,3 milioni di tonnellate prò dotte nel 1973. Al primo posto viene l'Unione Sovietica con 109,5 milioni di tonnellate; al secondo il Giappone con 77,7 milioni; seguono gli Usa con 74,2 milioni e la Germania Fiderale con 40,9 milioni di tonnellate; Francia, Spagna e Re gno Unito occupano rispettivamente il sesto, settimo e ottavo posto con 31,9, 22,6 e 21.2 milioni di tonnellate. Sempre nel 1973 la produzione mondiale di cemento ha toccato 690 milioni di tonnel¬ late, di cui 209 milioni prodotte dai Paesi dell'Europa Occidentale; 166,5 dai Paesi dell'Europa orientale; 156 dai Paesi asiatici e 130 da quelli del continente americano. La produzione italiana è rapidamente cresciuta nel corso degli ultimi venti anni. Dagli 8,9 milioni di tonnellate di cemento prodotte nel 1954, la produzione è salita a 15,8 milioni di tonnellate nel 1960, a 20,7 milioni nel 1965 a 33,1 nel 1970 e sta rapidamente raggiungendo il traguardo dei 40 milioni di tonnellate annue. La produzione italiana è destinata al consumo interno e quindi le esportazioni hanno scarso peso: appena 962 mila tonnellate esportate nel 1973. Del pari sono esigue le importazioni, che hanno raggiunto le 59 mila tonnellate. Il grado di utilizzo degli impianti è stato pari al 93 per cento nel '73 e questo dato rappresenta il livello massimo fino ad ora raggiunto. Gli investimenti nel settore presentano una forte fluttuazione nei diversi anni, segno evidente della presenza di grossi gruppi produttori che pianificano gli ampliamenti. Dopo il livello massimo di 85 miliardi dì lire per investimenti nel 1971, gli ultimi due anni segnano cifre più modeste e intorno ai 30 miliardi l'anno.