Si discute alla Cee per i prezzi agricoli di Renato Proni
Si discute alla Cee per i prezzi agricoli La proposta di aumento Si discute alla Cee per i prezzi agricoli L'esecutivo comunitario propone un rincaro del 4% - I prevedibili effetti inflazionistici (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 2 settembre. La Commissione europea — con un sorprendente atteggiamento alla luce dell'inflazione galoppante nei Paesi della Cee — proporrà al Consiglio dei ministri che si riunisce domani a Bruxelles un aumento medio dei prezzi agricoli comunitari del 4 per cento. In una conferenza stampa il commissario per l'agricoltura Pierre Lardinois ha nuovamente affermato (ai limiti della credibilità) che gli aumenti dei prezzi di garanzia e di orientamento dei prodotti agricoli non si ripercuoteranno sui prezzi al dettaglio degli alimentari. L'esperienza insegna tuttavia che ad ogni aumento dei prezzi Cee corrisponde un aumento, ancora maggiore, dei prezzi dei prodotti alimentari nei negozi. Aumenterà tutto: il burro, la pasta, il vino, la frutta e la carne (per chi sarà ancora in grado di acquistarla). In un anno, se il Consiglio dei ministri ratifica la decisione della Commissione, i prezzi dei prodotti agricoli Cee registreranno così un aumento senza precedenti del 12,5 per cento. Gli agricoltori nella Cee vincono sempre. A dire il vero i loro costi di produzione (mangimi, macchinari e carburante) sono aumentati, ma ciò è vero anche per altre categorie di produttori, e soprattutto di lavoratori. Ma basta che qualche centinaio di agricoltori francesi o belgi scenda per le strade con i trattori per dimostrare contro i governi e la Cee perché subito vengano loro concessi aumenti di prezzi per i prodotti agricoli. Ciò è dovuto a ragioni politiche: gli agricoltori, soprattutto in Francia, sono una delle basi elettorali dei partiti al governo e nessuno li vuole scontentare. Ai milioni di consumatori, nessuno pensa, salvo i laboristi inglesi che verso la Comunità economica auropea hanno però colpe ancora più gravi. Gl'inglesi, dunque, si batteranno strenuamente domani per evitare quest'altro aumento dei prezzi Cee, tanto più che fra un mese circa ci saranno nel Regno Unito le elezioni politiche e il problema del costo della vita sarà uno dei maggiori problemi elettorali. Gli agricoltori comunque non sono soddisfatti: vogliono un aumento dell'8 per cento. Se scenderanno in piazza con un numero sufficiente di maiali e di mucche, lo otterranno quanto prima. Difatti, la Commissione già promette che i nuovi prezzi della campagna 1975-76 siano fissati nel prossimo febbraio, anziché in aprile o in maggio come è consuetudine. La Commissione esecutiva della Cee ha proposto inoltre la riduzione delle tasse alle frontiere del 2 per cento per i Paesi le cui monete, come quella italiana, hanno perso valore e l'adeguamento della sterlina verde britannica e irlandese nella misura del 7,5 per cento. Quest'ultimo provvedimento risulterebbe in un vantaggio per gli irlandesi e in uno svantaggio per gl'inglesi, poiché i primi, che sono esportatori di prodotti agricoli, incasserebbero di più, mentre i secondi, che sono importatori, pagherebbero prezzi più alti. Domani, dunque, ci sarà battaglia grossa al Consiglio agricolo a Palazzo Charlemagne. Sarà la prima prova pratica della presunta volon. tà di politica di rilancio dell'Europa, dopo le vacanze estive. Renato Proni
Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Francia, Regno Unito
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