Un'ordinanza del sindaco ha posto un limite alla raccolta di Piero Cerati

Un'ordinanza del sindaco ha posto un limite alla raccolta Un'ordinanza del sindaco ha posto un limite alla raccolta Ad Alba, i tartufi prelibati e rari scomparsi (per ora) dai negozi In 10 anni, la produzione è scesa del 70% - L'inizio della ricerca e della vendita fissato al 15 settembre, quando il fungo sotterraneo sarà maturo - Accese polemiche tra i commercianti (Dal nostro inviato speciale) Alba, 2 settembre. Un'ordinanza del sindaco di Alba, Gian Giacomo Toppino, stabilisce l'inizio della raccolta e della vendita dei tartufi al 15 settembre: nel documento si parla di tartufo bianco di Alba e del Piemonte, ma in realtà il nome scientifico (tuber magnatimi Pico) comprende anche le qualità delle Marche (Acqualagna) e della Toscana (San Miniato di Pisa), e di tartufo nero. I commercianti hanno protestato; i preziosi funghi sotter i ranei erano già in vendita a ! metà agosto: costavano dalle I 7 mila alle 10 mila lire l'etto. «E' vero, ì commercianti hanno protestato — spiega Mario Morra, "re dei tartufi", titolare d'una grossa azienda commerciale - industriale — ma non contro il provvedimento. che è giusto e indispensabile per salvare un prodotto che sta scomparendo: il sindaco di Alba è il solo sinora che ha avuto il coraggio e la previdenza di applicare ciò che le legge Salari gli consente. Le critiche dei commercianti sono rivolte ai sindaci delle Vanghe e del Piemonte che non seguono l'esempio di Al- ba. Bisogna stabilire un'unica data di apertura, non a set- tembre, ma a ottobre, a no- vembre, quando il vero tartu- fo bianco è maturo. Ora sue- cede che a Santo Stefano Belbo, a Nizza, a Moncalvo, a Asti i tartufi bianchi sono regolarmente in vendita. Addirittura, c'è chi li raccoglie nelVAlbese, sfuggendo ai controlli (sarebbero necessarie mille guardie per impedirlo), e li porta sui mercati liberi vicini. I danneggiati siamo noi commercianti, sottoposti ad un provvedimento giusto che però ci discri?nina dagli altri». Più protetti invece i consumatori. Il tartufo bianco raggiunge la piena maturità nel mese di novembre-dicembre: i funghi sotterranei raccolti | ora sono «fioroni» (cioè affiorano sul terreno), privi di profumo e destinati a marcire in poche ore, farli pagare a peso d'oro è una truffa. Protetti sono anche i trifulau, quelli veri, che zappettano , con delicatezza il terreno per non rovinare le «ife» del fui* l go ipogeo, ife che ne consen I tono il riprodursi nelle stagio j que gli anticrittogamici; al j tre cause sono le alluvioni, i i' lavoro meccanico nei campi e la dissennata raccolta ad j opera di improvvisati irifu ! lau». I I cercatori di tartufi sono ni future. «Negli ultimi dieci anni — dice Morra — la produzione è diminuita del 70 per cento, questo perché gli elicotteri cospargono dovun- riuniti in un'associazione (sono 560) interprovinciale (Cuneo-Asti). «Noi ci siamo battuti perché il sindaco emettesse l'ordinanza — spiega il segretario Molinari —, la provincia di Asti, invece, è rimasta sorda ai nostri appelli. Venerdì avremo una riunione ristretta a Moncalvo per porre fine al campanilismo che ci divide e giungere ad un accordo regionale. Il reddito dei trifulau è in continua diminuzione: anni orsono il guadagno era di 700 mila, un milione di lire all'anno, utili a pagare le cambiali agricole che scadono a San Martino per l'acquisto di trattori o altri macchinari: ora siamo sui livelli di 400 mila, 600 mila lire all'anno. Per questo chiediamo una legge di salvaguardia e incentivazione del prodotto ». Ogni trifulau, specifica l'ordinanza deve essere munito di autorizzazione alla raccolta rilasciata dall'ispettorato delle foreste: deve cercare il tartufo soltanto con il cane, riempire le buche aperte con la terra estratta e livellare il terreno: si vuole evitare che venga distrutta la «madre» del fungo ipogeo, che ne garantisce il perpetuarsi. Il sindaco Toppino è stato coraggioso: ad Alba vi è un precedente per la vendita dei «tartufi d'agosto», cioè non ancora maturi. I trifulau avevano denunciato un commerciante che aveva messo in vendita nell'agosto 1973 tartufi freschissimi d'Alba. «Data la stagione — diceva l'esperto — quei tartufi non corrispondono alle qualità organolettiche stabilite dalla legge». Il pretore Mosca ha dato torto ai trifulau: «La vendita di tartufi freschi non costituisce fatto perseguibile in base alla normativa sul tartufo — ha „, j «.l ■' ! detto nel decreto — in quanto l'ordinanza del sindaco (quel la emessa nel 1973; n.d.r.) ha disciplinato soltanto la raccolta e l'autorizzazione per le parsone che la effettuano; non la vendita al pubblico». Il decreto del pretore spiegava poi che non si poteva parlare di frode in commercio perché m?tu™lld° u ttartlt{° d Alba da ottobre a fine di cembre, il commerciante non 10 ha scavalcato, inserendo nella sua ordinanza anche il divieto di commercializzazione sino al 15 settembre. Potrebbero essere messi in vendita tartufi di altre regioni (non tuber Pico), ma la loro proveninenza e qualità andrebbero specificate, fatto che negli anni scorsi non è mai accaduto, né accadrà per evitare che si facciano spiacevoli paragoni fra i prodotti acquistati anni or sono e quelli adesso in vendita. «Tra pochi giorni le lamentele non avranno più ragione d'essere — dice 11 sindaco Toppino —: anche nei paesi dei Roeri e della Lunga sta per comparire un'ordinanza uguale alla nostra. Il aveva posto la scritta tartufi d Alba maturi sul prodotto». Il cavillo legale per vendere i tartufi d'Alba fuori stagione esiste, ma il sindaco Toppino provvedimento non giunge in ritardo: l'associazione trifulau aveva invitato l'assessorato all'agricoltura provinciale ad intervenire per regolamentare la ricerca dei tartufi con lettera del 28 giugno 1974; il 7 agosto, l'assessorato invitava i sindaci a emettere un'ordì nanza in materia; il comune di Alba è stato il primo: il documento ha la data del 28 agosto. Abbiamo stabilito il 15 settembre perché nell'Astigiano la stagione è in anticipo, non volevamo danneggiare i nostri trifulau e i com mercianti con un'apertura al primo ottobre». Quando finirà la stagione della ricerca? « Quando ì tartufi spariranno, verso gen nato, forse febbraio — dice Toppino — ma ad una data fissa i trifulau si oppongonoperché alcuni riescono a tro vare funghi ipogei anche in fphhrnin » jeooiaio». ^ Piero Cerati

Persone citate: Gian Giacomo Toppino, Mario Morra, Molinari, Morra, Toppino