Forse per l'ultima volta gli studenti sostengono le prove di riparazione
Forse per l'ultima volta gli studenti sostengono le prove di riparazione Forse per l'ultima volta gli studenti sostengono le prove di riparazione S'iniziano stamane nelle elementari, giovedì nelle medie inferiori e superiori - I candidati sono seimila D'imminente presentazione alle Camere il progetto di legge per abolire definitivamente gli esami d'autunno Gli esami di riparazione s'iniziano stamane nelle elementari per circa 300 ragazzi di seconda e quinta; giovedì sarà il turno dei 6 mila delle medie inferiori e superiori. Sono forse gli ultimi esami di riparazione nella storia della scuola italiana. Della loro abolizione si parla da più di dieci anni, senza mai concludere nulla. Ma oggi i tempi sembrano maturi, almeno per quanto riguarda le elementari e la media dell'obbligo. Lo ha ripetuto di recente il ministro dell'Istruzione sottolineando. «Per me il discorso della soppressione delle prove è scontato. E' già pronto un disegno di legge in tal senso e presto verrà presentato alle Camere per l'approvazione. Toccherà al Parlamento pronunciarsi. Non e escluso che la risposta sia cosi tempestiva da poter essere attuata già per l'anno scolastico '74-'75». Il provvedimento, i cui più ostinati oppositori agli inizi erano le famiglie e gli studenti, è oggi invocato da tutti. Il rinnovamento, sia pure limitato che si è avuto nella scuola elementare e media inferiore, ha messo in moto un meccanismo che esclude la selettività indiscriminata. I corsi dell'obbligo hanno assunto la fisionomia di una istituzione formativa non solo sul piano culturale e dell'informazione, ma anche su quello psicologico e del carattere. Secondo i pedagogisti la prova di settembre «è una assurdità». Sostengono: «Non è possibile nel breve spazio dell'estate colmare le carenze della preparazione; per parecchi ragazzi sì profila come un trauma, una ingiustizia che segnerà forse la loro vita futura». I maestri sottolineano: «Già per le classi prime, terze e quarte, che si concludono con lo scrutinio, non è concesso rimediare a settembre. L'alternativa è di essere promossi o bocciati subito. E' stata la soluzione più logica. Perché costringere i bambini a soffrire durante l'estate, a rubare tempo prezioso per la salute? Perché mettere in crisi intere famiglie, quando si può seguire i meno capaci nel corso del tempo pieno o del doposcuola?». Il tempo pieno, per ora in via sperimantale, «dovrebbe aiutare i più dotati a sviluppare le capacità individuali ed i meno dotati ad arrivare al livello medio dei compagni». Il discorso è diverso nel caso delle medie inferiori. Il tempo pieno è limitato a poche migliaia d' classi in Italia; sono poche centinaia nella provincia di Torino. Ma i presidi più aperti alle innovazioni sono già riusciti ad aggirare l'ostacolo degli esami a settembre. E' stato possibile grazie a concessioni ministeriali realizzate il' vista della riforma. In parecchie scuole non si rimanda più. Semplicemente tutte le insufficienze vengono «tirate su» al voto minimo, sei, per consentire il passaggio alla classe successiva. I ragazzi sono tenuti a frequentare i corsi sostitutivi che si tengono durante l'anno oppure in settembre, contemporaneamente agli esami di riparazione. Dicono i presidi: «Naturalmente agiamo in accordo con i genitori che vengono informati all'inizio dell'anno scolastico. I ragazzi deboli in qualche materia possono così essere seguiti dagli stessi professori di classe. Si tratta di una serie di lezioni (pagate dal ministero), pomeridiane, durante l'anno, oppure al mattino nel periodo autunnale. In tal modo la spesa per le lezioni private non grava più sul bilancio delle famiglie». D'altra parte, si rileva negli ambienti della scuola, gli esami di riparazione sono stati aboliti sin dal '69 per la licenza media e la maturità. Non sono successi drammi, anzi i risultati sono stati migliori che in passato.
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