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Perché rallegrarsi di questo prestito? Una lettera di Merzagora Perché rallegrarsi di questo prestito? Caro direttore, le esprimo la mia opinione sul recentis-simo prestito italo-tedesco, Alcuni recenti avvenimentifanno veramente ritenere che gli italiani abbiano perduto il senso della realtà. L'annuncio del prestito concesso dalla Germania all'Italia ha suscitato effluvi di letizia e l'opinione pubblica nonché la stampa quotidiana si abbandonate a espressioni di compiacimento veramente sbalorditive. Un prestito garantito da oro (e per di più coti un margine notevole di garanzia sul valore del metallo) non può essere considerato trionfalisticamente e sononon è nemmeno un gesto ge neroso, ma semplicemente una transazione diffidente, forse più favorevole a chi la nnnnn.ln ni,.. „n„ r, ni, t Ir, concede che non a chi la ri ceve. Quando un amico dà un prestito a un altro amico di cui si fida, lo fa contro semplice ricevuta: chiede delle garanzie reali e un margine soltanto quando non ha fiducia nella situazione finanziaria del debitore. Questa è la I realtà delle cose e non c'è da 1 rallegrarsi ma piuttosto... da i piangere! ] Ricordo personalmente che nell'agosto-settembre del '47, I all'inizio del IV governo De Gasperi, il direttore generale del Bankwerheìn di Basilea, signor Nussbaumer, ottimo amico dell'Italia e mio, offrì al ministro del Commercio ', estero italiano, avendo l'aria di fargli un favore, un pre- j stito in dollari contro oro. Una settimana dopo il sig. Granfean, direttore generale del Crédit Suisse di Zurigo, forse a conoscenza del passo del collega, fece la slessa offerta: a entrambi il ministro del Commercio estero di al i lora rispose con un cordiale rifiuto dicendo che, se aves situo dovuto dare in garanzia I 7'fìm ìl TWOQHtn mirohho (11. l'oro, il prestito avrebbe assunto un aspetto non accettabile... Le condizioni italiane ora saranno diverse. Ma, a mio avviso, non possiamo bere l'olio di ricino dicendo che ha un ottimo sapore! Cordialmente Cesare Merzagora