Mobutu invita il mondo allo sviluppo dello Zaire di Ferdinando Vegas

Mobutu invita il mondo allo sviluppo dello Zaire PANORAMA AFRICANO Mobutu invita il mondo allo sviluppo dello Zaire Fra meno di tre mesi, il 25novembre, saranno nove anni dal colpo incruento col qualenei 1965 il generale Mobutu si impadronì del potere a I.éopoldville, capitale del Congo. Oggi ilCongo si chiama Zaire (ed egualmente il grande fiume e la moneta nazionale), Léopoldville è divenuta Kinshasa, Mobutu lia eambialo i nomi cristiani di Joseph Desile in quelli africani di Sese Scko. seguiti da una fila di altri appellativi: per la completezza. Sese Scko Kuku Ngbeandu Wa Za Banga. nomi tutti che si rifanno o alla terra d'origine o agli antenati o alle qualità che Mobutu si attribuisce, con significati che variano da «la Terra» a «pepe ardente» a «il guerriero onnipotente che lascia fuoco nella sua scia e va di conquista in conquista». Così, tra il '66 e il 72. dalle denominazioni geografiche ai nomi personali, si è compiuta quella che Mobutu chiama la «decolonizzazione mentale» o anche la «autentificazione ancestrale», ossia il ritorno dei suoi concittadini alle antiche origini e alle tradizioni locali. , 11 «programma di autenticità»comporta però mollo di più chenon dei semplici cambiamenti dnome c non va neppure intesocome una marcia all'indietroverso la boscaglia primitiva. Acontrario, mira ad infondere agli zairesi l'orgoglio della loro specifica africariità, a suscitare un senso di nazionalità, libero amassimo da influenze stranierecome premessa indispensabile all'ingresso e al progresso dello Zaire nel mondo moderno. 1Paese parie da una base maleriale invidiabile: è uno dei giganti dell'Africa, per superficie (il terzo, dopo il Sudan e l'Algeria) e per popolazione (il quarto con 22 milioni 500 mila abitami, dopo la Nigeria. l'Egitto l'Etiopia): è il primo produttore mondiale di cobalto e il sesto drame: possiede immensi giacimenti di uranio, zinco, stagnobauxite, manganese e alni minerali ancora; è dotalo del maggior potenziale idroelettrico demondo. Eppuie anche nello Zaire, come in qualche altro Paese sottosviluppato, si verifica il fenomeno del «Paese assurdamente ricco, dagli abitami assurdamente poveri»: nonostante un lasso dcrescila del prodotto nazionallordo pari al 9,5 per cento ne1970. il reddito annuo prò capite è staio, sempre nel 1970, dappena 95 dollari. Grava ancora, e evidente, il peso dell'eredtà coloniale, poiché il Congocome è risaputo, fu sottopostdurante i 75 anni del dominibelga (1885-1960) a uno dei pirapaci sistemi di sfruttamentose l'economia fece grandi piogressi. non ne beneficiò certamente la popolazione, costrettalla miseria e praticamente allschiavitù in un empire da silencc. Altra eredità coloniale è lformazione stessa del Congo, costituito raccogliendo i più dispaiati gruppi etnici entro un conlne dettato dall'arbitrio dellgrandi potenze europee. Non è quindi a caso che. subto dopo l'accessione del Congall'indipendenza (50 giugno 1960). si scatenò la secessiondel Katanga: le motivazioni tribali e anche personali (Tshombe contro Lumumba), infattierano state abilmente manipolate dai potenti interessi stranierpadroni del rame katangheseSeguirono cinque anni di caosal quale infine pose termine, come si è dello. Mobutu; sicchédei quattordici anni d'indipendenza dello Zaire, ormai quasdue lerzi si sono svolli sotto isuo regime, indubbiamente autoritario, ma che almeno sembravere chiuso per sempre il cicldi crisi, secessioni. ibelliongucrre civili elio avevano sconvolto il Paese. Occorreva forse «mio dei piformidabili e affascinanti demagoghi ehc l'Africa nera abbiprodotto», come lo descrive ThSunday Times, per addossarsi svolgere con risultali positivi ucompito così oneroso: rimetterinsieme, materialmente e moramente, i pezzi del Congo, rifarlo Sialo e cominciare a fare lnazione, riprendere io sviluppeconomico, non più, però, aesclusivo beneficio del capitalstraniero; trasformale insommanei falli e non solo nel nome, vecchio Congo nel nuovo ZairSul piaiio politico Mulinili si dolalo degli strumenti per agiisenza impacci: secondo la nuova Costituzione, infatti, egli insieme, presidente della Repubblica, capo del governo e presdente dell'istituzione supremdello Zaire, il partito unico Mp(Movimento popolalo della rvoluzione). Nello Zaire — i. t • 1 I osservazione vale, in generaleper tutta l'Africa nera di frescindipendenza — il parlilo unicoché per noi rappresenta la nega zione della democrazia, costituì-1 sce invece un fattore positivo, di coesione nazionale, per evitare la moltiplicazione di partiti su] base tribale, come appunto era | avvenuto nel Congo appena acquistala l'indipendenza. Il raggiungimento della stabilità politica e della pace interna rende possibile l'attuazione d'una politica economica che è il banco di prova delle capacità del regime di Mobutu. I diriger)' ti dello Zaire sono ben coscienti I che, come ha detto l'ex governa- \torc della Banca nazionale Ndu-; le, «attualmente la maggior par-\ te delle iniziative deve venire I ancora dall'estero, i congolesi qualificati sono pochi e appetta sttlficienti per approvare e non per elaborare». Perciò è stalo varalo, nel 1968. il «codic investimenti», che ha degli un indiriz- | zo liberislico, consente cioè ed anzi favorisce l'intervento dei capitali stranieri, anche per diversificare la produzione, ma prevede in compenso forme di partecipazione e di controllo statali. Così, per quanto riguarda in particolare il rame, che è la principale ricchezza dello Zaire (procura il 65 per cento del va- loie totale delle esportazioni),nel 1966 è stata creata la Geco- 1 m'n (Società generale congolese ^ei minerali), attribuendo il 60 Pcr ccnt° del capitale azionario ] a' governo. Tuttavia la presenza | del capitale straniero, sopratlut-lo americano, è ancora talmente forte che l'indipendenza econo- mica, e quindi politica, dello Zaire non appare suflicienlemen-ie garantita. Resta sempre da di- mostrare, sostiene un approfondito studio uscito su Politica intemazionale, «come sia possi- I bile armonizzare il codice degli \mmtimenti con la politica di; rccul,ero dulie ricchezze naziona-\ ''"*• *-)n ?lavc problema da I risolvere, se lo Zaire deve avereuno sviluppo economico equili-brato. è quello dell'agricoltura,nella quale è occupalo circa il70 per cento della popolazionetotale, però in massima parte(intorno all'85 per cento') tulio- ra confinata in un'economia di sussistenza, con sistemi precapitalistici. Per sfuggire ai pericoli che potrebbero derivare dall'apertura agli investimenti stranieri, Mobutu ha adottalo una politica estera di equidistanza dai blocchi: se da una parte conta molto sull'appoggio degli Stati Uniti, dall'altra parte non ha esitato a riconoscere il governo di Pechi no e subito dopo, nel gennaio del 75. si è recato in Cina, con eludendovi un accordo di coo perazionc economica e tecnica ed un accordo commerciale. In teressi dei più diversi Paesi, cu ropeo-occidentali (non ultima l'Italia), sovietici, giapponesi, sono chiamati a concorrere allo sviluppo dello Zaire. Ma è so pratlulto verro gli altri Paesi africani che si dirige la politica estera di Kinshasa. mantenendo buone relazioni con regimi di- sparati, come quelli di Amin nell'Uganda c di Sékou Tourc nella Guinea. Però con un Pae se afrianco si sia già sviluppan db la rivalità: con la Nigeria. l'altro gigante del continente nero, quasi per una legge fisio logica di inevitabile concorren za fra giganti. E della Nigeria ci occuperemo prossimamente, Ferdinando Vegas

Persone citate: Joseph Desile, Kuku, Lumumba, Tshombe