Pileri, incredibile avventura a Brno

Pileri, incredibile avventura a Brno Pileri, incredibile avventura a Brno Brno, 25 agosto. C'è una favola nuova da raccontare ai bambini che vivono in roulottes e tende seguendo papà corridori e mamme meccanici. L'ha scritta, con la sua semplicità, Paolo Pileri, Pileri possiede una moto soltanto, una Yamaha da 250 ce. avuta a prezzo ridotto grazie ai rapporti che suo padre ha da tempo instaurato con la Casa giapponese, settore strumenti musicali, però. Paolo vive a Terni, il padre ha un negozio di articoli musicali, lui stesso è accordatore di pianoforti e suona benino. Da due anni è in giro per l'Europa a fare esperienza in moto e a maggio ha ricevuto il primo ingaggio dalla Morbidelli: quattro giri di allenamento, una caduta e la clavicola fratturata. Ai primi di luglio la ripresa. Paolo arriva ad Husserl con la sua Yamaha, mentre la bicilindrica pesarese giunge accompagnata dai meccanici. E' la sua prima corsa internazionale da pilota accasato e gli va abbastanza bene finché il cambio, punto debole della macchina, non si spacca. Giancarlo Morbidelli rinvia tutto al prossimo anno, ma poi si torna in Italia, vicino a casa, e la moto va in pista, con Paolo alla guida. Pileri ha però la sua Yamaha, e non c'è ragione di non correre nella « 250 » che il programma pone davanti alla « 125 ». Due giri fra i primi, poi una brutta caduta nel tratto in salita del bosco. La clavicola destra, appena guarita, si spezza In .quel .momento Paolo pensa al suo ingaggio con la Morbidelli, che svanisce, prova a muovere la spalla, che gli fa male, sì, ma comunque risponde ai comandi. Al pronto soccorso lo bendano stretto, lui aspetta con impazienza e appena la fasciatura è finita scappa via di corsa. Mentre cammina disfa il bendaggio, si palpa con la sinistra, prova a contrarre i muscoli. Allo stand della Morbidelli le moto sono già sul camion. Claudio Costa, il medico di Imola, cerca di imporre un po' di buon senso, ma Paolo, con quella sua aria perbenino, le spalle squadrate che si muovono in un collaudo continuo, mantiene la sua decisione. « Io corro — dice a bassa voce —, fate in fretta ». Una scaldata al motore, mentre Mazzi, il primo delegato italiano efficienti", vola in pista a ritardare di qualche secondo i preliminari. Al via, così, c'è anche Pileri, per quella che tutti credono una comparsata. Invece Paolo è secondo al primo passaggio dietro al campione del mondo Anderson, e poi, dal secondo giro, primo con un margine sempre maggiore. Manca solo un chilometro, ma è il più lungo. Infatti, la moto ha uno scarto e quella dietro, con Anderson alla guida, se la beve in un attimo. Pileri arriva spingendo come un matto, precedendo Buscherini di un soffio. Lassù, in cima alla discesa, gli è mancata la benzina. g. vigl. Pileri, incredibile avventura a Brno Pileri, incredibile avventura a Brno Brno, 25 agosto. C'è una favola nuova da raccontare ai bambini che vivono in roulottes e tende seguendo papà corridori e mamme meccanici. L'ha scritta, con la sua semplicità, Paolo Pileri, Pileri possiede una moto soltanto, una Yamaha da 250 ce. avuta a prezzo ridotto grazie ai rapporti che suo padre ha da tempo instaurato con la Casa giapponese, settore strumenti musicali, però. Paolo vive a Terni, il padre ha un negozio di articoli musicali, lui stesso è accordatore di pianoforti e suona benino. Da due anni è in giro per l'Europa a fare esperienza in moto e a maggio ha ricevuto il primo ingaggio dalla Morbidelli: quattro giri di allenamento, una caduta e la clavicola fratturata. Ai primi di luglio la ripresa. Paolo arriva ad Husserl con la sua Yamaha, mentre la bicilindrica pesarese giunge accompagnata dai meccanici. E' la sua prima corsa internazionale da pilota accasato e gli va abbastanza bene finché il cambio, punto debole della macchina, non si spacca. Giancarlo Morbidelli rinvia tutto al prossimo anno, ma poi si torna in Italia, vicino a casa, e la moto va in pista, con Paolo alla guida. Pileri ha però la sua Yamaha, e non c'è ragione di non correre nella « 250 » che il programma pone davanti alla « 125 ». Due giri fra i primi, poi una brutta caduta nel tratto in salita del bosco. La clavicola destra, appena guarita, si spezza In .quel .momento Paolo pensa al suo ingaggio con la Morbidelli, che svanisce, prova a muovere la spalla, che gli fa male, sì, ma comunque risponde ai comandi. Al pronto soccorso lo bendano stretto, lui aspetta con impazienza e appena la fasciatura è finita scappa via di corsa. Mentre cammina disfa il bendaggio, si palpa con la sinistra, prova a contrarre i muscoli. Allo stand della Morbidelli le moto sono già sul camion. Claudio Costa, il medico di Imola, cerca di imporre un po' di buon senso, ma Paolo, con quella sua aria perbenino, le spalle squadrate che si muovono in un collaudo continuo, mantiene la sua decisione. « Io corro — dice a bassa voce —, fate in fretta ». Una scaldata al motore, mentre Mazzi, il primo delegato italiano efficienti", vola in pista a ritardare di qualche secondo i preliminari. Al via, così, c'è anche Pileri, per quella che tutti credono una comparsata. Invece Paolo è secondo al primo passaggio dietro al campione del mondo Anderson, e poi, dal secondo giro, primo con un margine sempre maggiore. Manca solo un chilometro, ma è il più lungo. Infatti, la moto ha uno scarto e quella dietro, con Anderson alla guida, se la beve in un attimo. Pileri arriva spingendo come un matto, precedendo Buscherini di un soffio. Lassù, in cima alla discesa, gli è mancata la benzina. g. vigl.

Luoghi citati: Europa, Imola, Italia