Pioggia di record sino alla fine di Cristiano Chiavegato

Pioggia di record sino alla fine Chiusi gli europei di nuoto a Vienna, domenica gli atleti a Roma Pioggia di record sino alla fine Battuti o eguagliati 18 primati mondiali e 24 europei - Dominio delle due Germanie - Bene l'Italia con due medaglie d'oro e una d'argento nei tuffi e un argento e un bronzo alla Calligaris (Dal nostro inviato speciale) Vienna, 25 agosto. Si sono chiusi anche i campionati dJl Prater. Una settimana di gare, una pioggia di record. Parola alle cifre: sono stati battuti od eguagliati 18 primati mondiali, 24 europei. Incontrollabili quelli nazionali. Anche il nuoto azzurro ha avuto la sua parte con 21 nuovi limiti e due medaglie d'oro, due d'argento ed una di bronzo. Un bilancio quindi più che positivo, che ha fatto riscontro ad un'organizzazione non sempre precisa come si attendeva. Ma tutto è passato in second'ordine, grazie alle imprese di questi campioni che, giorno per giorno, hanno esaltato lo sport con un impegno ed una preparazione che non hanno precedenti. Sono stati senza dubbio i più grandi campionati europei della storia del nuoto. E continuiamo con i dati. I record mondiali sono crollati nello stesso numero che a Belgrado, dove la partecipazione era naturalmente più allargata. La parte del leone l'hanno fatta le ragazze con 16 limiti assoluti, contro 2 soli degli uomini e, visto che questi ultimi sono cosi pochi, vale la pena di citarli subito: sono l'inglese Wilkie, un autentico fenomeno nella rana, ma un vero campione in tutti gli stili, e l'ungherese Hargitay, il più eclettico fra i nuotatori europei. Sono stati anche i campionati della Germania, Est in primo piano ed Ovest subito dopo. In totale gli atleti tedeschi hanno vinto 22 gare su 29. Dominio assoluto delle ondine orientali, che si sono aggiudicate 13 prove su 14 in programma (l'unica sconfitta è venuta nei 100 rana da parte dell'occidentale Justen), mentre fra gli uomini c'è stato un certo equilibrio fra Germania Ovest, Unione Sovietica e Germania Est. E quali sono stati il personaggio o i personaggi dei campionati? A Monaco avevamo avuto Mark Spitz e Shane Gould, indubbiamente i due nomi più prestigiosi delle Olimpiadi, ma qui a Vienna non c'è stato nessuno a mettersi più in vista degli altri. Tutti campioni. Se si dovesse assegnare tuttavia la palma di protagonista, questa dovrebbe andare alla Germania Est, che da sola ha polarizzato l'attenzione di tutti con uno show di prestazioni senza precedenti. Questa è stata senz'altro la consacrazione del nuoto realizzato dai tedesco - orientali, che in campo femminile non ha rivali. Abbiamo parlato di anabolizzanti, di sostanze misteriose, usati per raggiungere certi risultati. Ma è rimasto solo il sospet¬ to. Di concreto invece c'è una squadra di campioni, di fenomeni, costruiti con un'organizzazione sportiva e una passione che non hanno precedenti. E gli italiani? Anche la partecipazione azzurra è stata un successo. Torniamo a casa con le due medaglie d'oro di Klaus Dibiasi, quella d'argento di Giorgio Cagnotto, una d'argento e una di bronzo di Novella Calligaris. In più ci sono I record che costituiscono un invidiabile passo in avanti; abbiamo avu¬ to diversi piazzamenti che vanno dal quarto posto di Giorgio Lalle nei 200 rana, al quinto di Pangaro e della staffetta mista e la partecipazione alle finali in moltissime gare. Insomma, anche se Novella ha avuto la disgrazia di trovare sulla sua strada le tedesche est ed un momento non così brillante, come poteva essere nelle previsioni, il nuoto azzurro esce a testa alta dai campionati. Siamo al sesto posto nella classifica totale per nazioni, preceduti da Germania Est, Germania Ovest, Urss, Inghilterra e Svezia. Di più non si poteva chiedere. L'unica grande delusione è venuta forse dalla pallanuoto, che ci aveva abituati a trovarla quasi sempre fra le prime quattro del mondo. Nel tuffi invece siamo sempre al vertice, grazie all'infallibile Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto, ma ci sono anche novità: l'esordiente Claudio De Miro è arrivato al sesto posto nella piattaforma; una garanzia di continuità, anche se i nostri campioni hanno già assicurato che, se non interverranno fattori esterni o malanni, continueranno a gareggiare fino alle Olimpiadi. E attiviamo così all'ultima giornata, più ricca di folclore con I saluti, gli addii, le cerimonie di premiazione e di chiusura. Ma c'è ancora da parlare di record. Quattro finali, un primato mondiale e due europei. Il mondiale, manco a dirlo, è arrivato ancora dalla Germania Est. E' stata Ulrike Richter, che contende a Cornelia Ender la palma della simpatia qui in Austria, a nuotare in 2'17"35 nei 200 dorso contro il suo stesso precedente limite. I 200 farfalla sono stati vinti dalla sua connazionale Kother, ma sorprendentemente senza record, poi battaglia fra i maschi nella staffetta mista e nei 1500 stile libero. Per la prova di fondo record europeo e vit- toria per il tedesco dell'Est Phuenze (15'54"78) mentre la staffetta è stata vinta dalla Germania Ovest con 3'51"57, sempre con il limite continentale. Primati anche per gli azzurri. La staffetta mista con Cianchi, Lalle, Barelli e Pangaro ha nuotato in batteria in 3'59"29", nuovo record, con passaggio limite di Cianchi nei 100 dorso in 1'01"08, conquistando un posto in finale. Poi nel pomeriggio gli stessi ragazzi sono arrivati quinti con 3'58"50, altro record. In finale è andata anche la bergamasca Antonella Roncelll, che pur giungendo ottava, ha battuto il primato nazionale con 2'25"81 sui 200 dorso. Ora l'appuntamento, per un'altra battaglia di nuoto, è per il 31 agosto quando a Concord, in California, s'incontreranno Stati Uniti e Germania Est. I campionati mondiali a Cali, in Columbia, nel 1975, e gli europei a Jonkoping, in Svezia, sono ancora lontani. Cristiano Chiavegato Per la tedesca dell'Est Kornelia Ender un poker di medaglie d'oro Pioggia di record sino alla fine Chiusi gli europei di nuoto a Vienna, domenica gli atleti a Roma Pioggia di record sino alla fine Battuti o eguagliati 18 primati mondiali e 24 europei - Dominio delle due Germanie - Bene l'Italia con due medaglie d'oro e una d'argento nei tuffi e un argento e un bronzo alla Calligaris (Dal nostro inviato speciale) Vienna, 25 agosto. Si sono chiusi anche i campionati dJl Prater. Una settimana di gare, una pioggia di record. Parola alle cifre: sono stati battuti od eguagliati 18 primati mondiali, 24 europei. Incontrollabili quelli nazionali. Anche il nuoto azzurro ha avuto la sua parte con 21 nuovi limiti e due medaglie d'oro, due d'argento ed una di bronzo. Un bilancio quindi più che positivo, che ha fatto riscontro ad un'organizzazione non sempre precisa come si attendeva. Ma tutto è passato in second'ordine, grazie alle imprese di questi campioni che, giorno per giorno, hanno esaltato lo sport con un impegno ed una preparazione che non hanno precedenti. Sono stati senza dubbio i più grandi campionati europei della storia del nuoto. E continuiamo con i dati. I record mondiali sono crollati nello stesso numero che a Belgrado, dove la partecipazione era naturalmente più allargata. La parte del leone l'hanno fatta le ragazze con 16 limiti assoluti, contro 2 soli degli uomini e, visto che questi ultimi sono cosi pochi, vale la pena di citarli subito: sono l'inglese Wilkie, un autentico fenomeno nella rana, ma un vero campione in tutti gli stili, e l'ungherese Hargitay, il più eclettico fra i nuotatori europei. Sono stati anche i campionati della Germania, Est in primo piano ed Ovest subito dopo. In totale gli atleti tedeschi hanno vinto 22 gare su 29. Dominio assoluto delle ondine orientali, che si sono aggiudicate 13 prove su 14 in programma (l'unica sconfitta è venuta nei 100 rana da parte dell'occidentale Justen), mentre fra gli uomini c'è stato un certo equilibrio fra Germania Ovest, Unione Sovietica e Germania Est. E quali sono stati il personaggio o i personaggi dei campionati? A Monaco avevamo avuto Mark Spitz e Shane Gould, indubbiamente i due nomi più prestigiosi delle Olimpiadi, ma qui a Vienna non c'è stato nessuno a mettersi più in vista degli altri. Tutti campioni. Se si dovesse assegnare tuttavia la palma di protagonista, questa dovrebbe andare alla Germania Est, che da sola ha polarizzato l'attenzione di tutti con uno show di prestazioni senza precedenti. Questa è stata senz'altro la consacrazione del nuoto realizzato dai tedesco - orientali, che in campo femminile non ha rivali. Abbiamo parlato di anabolizzanti, di sostanze misteriose, usati per raggiungere certi risultati. Ma è rimasto solo il sospet¬ to. Di concreto invece c'è una squadra di campioni, di fenomeni, costruiti con un'organizzazione sportiva e una passione che non hanno precedenti. E gli italiani? Anche la partecipazione azzurra è stata un successo. Torniamo a casa con le due medaglie d'oro di Klaus Dibiasi, quella d'argento di Giorgio Cagnotto, una d'argento e una di bronzo di Novella Calligaris. In più ci sono I record che costituiscono un invidiabile passo in avanti; abbiamo avu¬ to diversi piazzamenti che vanno dal quarto posto di Giorgio Lalle nei 200 rana, al quinto di Pangaro e della staffetta mista e la partecipazione alle finali in moltissime gare. Insomma, anche se Novella ha avuto la disgrazia di trovare sulla sua strada le tedesche est ed un momento non così brillante, come poteva essere nelle previsioni, il nuoto azzurro esce a testa alta dai campionati. Siamo al sesto posto nella classifica totale per nazioni, preceduti da Germania Est, Germania Ovest, Urss, Inghilterra e Svezia. Di più non si poteva chiedere. L'unica grande delusione è venuta forse dalla pallanuoto, che ci aveva abituati a trovarla quasi sempre fra le prime quattro del mondo. Nel tuffi invece siamo sempre al vertice, grazie all'infallibile Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto, ma ci sono anche novità: l'esordiente Claudio De Miro è arrivato al sesto posto nella piattaforma; una garanzia di continuità, anche se i nostri campioni hanno già assicurato che, se non interverranno fattori esterni o malanni, continueranno a gareggiare fino alle Olimpiadi. E attiviamo così all'ultima giornata, più ricca di folclore con I saluti, gli addii, le cerimonie di premiazione e di chiusura. Ma c'è ancora da parlare di record. Quattro finali, un primato mondiale e due europei. Il mondiale, manco a dirlo, è arrivato ancora dalla Germania Est. E' stata Ulrike Richter, che contende a Cornelia Ender la palma della simpatia qui in Austria, a nuotare in 2'17"35 nei 200 dorso contro il suo stesso precedente limite. I 200 farfalla sono stati vinti dalla sua connazionale Kother, ma sorprendentemente senza record, poi battaglia fra i maschi nella staffetta mista e nei 1500 stile libero. Per la prova di fondo record europeo e vit- toria per il tedesco dell'Est Phuenze (15'54"78) mentre la staffetta è stata vinta dalla Germania Ovest con 3'51"57, sempre con il limite continentale. Primati anche per gli azzurri. La staffetta mista con Cianchi, Lalle, Barelli e Pangaro ha nuotato in batteria in 3'59"29", nuovo record, con passaggio limite di Cianchi nei 100 dorso in 1'01"08, conquistando un posto in finale. Poi nel pomeriggio gli stessi ragazzi sono arrivati quinti con 3'58"50, altro record. In finale è andata anche la bergamasca Antonella Roncelll, che pur giungendo ottava, ha battuto il primato nazionale con 2'25"81 sui 200 dorso. Ora l'appuntamento, per un'altra battaglia di nuoto, è per il 31 agosto quando a Concord, in California, s'incontreranno Stati Uniti e Germania Est. I campionati mondiali a Cali, in Columbia, nel 1975, e gli europei a Jonkoping, in Svezia, sono ancora lontani. Cristiano Chiavegato Per la tedesca dell'Est Kornelia Ender un poker di medaglie d'oro