Fanno saltare con la dinamite i muri della prigione e fuggono

Fanno saltare con la dinamite i muri della prigione e fuggono Clamorosa evasione di esponenti dell'Ira Fanno saltare con la dinamite i muri della prigione e fuggono Gli evasi, oltre venti, appena fuori dal carcere, si sono impadroniti di auto - Si tratta dello Stato maggiore dell'esercito clandestino Dublino, 18 agosto. Gli uomini dello stato maggiore dell'Ira, il cosiddetto « esercito repubblicano irlandese » ( in realtà un organismo terroristico irredentista che è stato posto fuori legge sia nell'Ulster che nell'Eire) sono riusciti ad aprirsi la via sgretolando con la dinamite le massicce mura del penitenziario in cui erano detenuti e ad evadere. Si tratta del penitenziario di Portaloise, che si trova ad un centinaio di chilometri da Dublino e che era considerate ufficialmente — almeno fino ad oggi — il carcere « più sicuro » di tutta l'Irlanda del Sud, tanto è vero che le autorità governative lo avevano scelto come luogo di detenzione per tutti gli esponenti dell'Ira, per evitare che potessero ripetersi spettacolari evasioni, con conseguenze a dir poco imbarazzanti per il governo, come quella dell'ottobre scorso dal carcere di Mountjoy da cui erano fuggiti i capi dei « provisionals » (l'ala più estremista dell'Ira) che vi erano rinchiusi. Erano evasi a bordo di un elicottero (risultato rubato) che aveva potuto avvicinarsi al carcere e poi atterrare nel cortile senza che fosse dato l'allarme, perché gli organizzatori della sensazionale evasione avevano preso la precauzione di apporre a caratteri cubitali sul velivolo i segni distintivi del ministero della Giustizia. In quella occasione erano riusciti a fuggire i tre princi- pali capi dei « provisionals », Kevin Malley, Seamus Twomey e Joe O'Hagan. I primi due erano stati successivamente ricatturati ed erano stati poi trasferiti a Portaloise insieme con altri 120 uomini dell'Ira, loro compagni, per evitare che potessero ripetere l'impresa. Anche il loro secondo periodo di detenzione non ha avuto lunga durata. Fin dalle prime notizie trapelate da fonti governative, si è avuto conferma che sia Malley che Twomey sono fra gli evasi di oggi. Si tratta indubbiamente di un fatto clamoroso. E' comprensibile il riserbo opposto dalle autorità ai giornalisti ansiosi di notizie. Dapprima, ad esempio, era stato detto che gli evasi erano solo otto, ma poi era stato precisato che erano «una decina): e infine «una quindicina». In serata la cifra su cui i vari portavoce sembrano concordare è «più di venti». Per quanto riguarda, invece, l'evasione, si è potuto apprendere che due sono state le esplosioni di dinamite che hanno sgretolato le mura di uno «spessore incredibile» (quasi tre metri, si dice) del carcere di Portaloise, ricavato da una fortezza la cui costruzione risale agli albori del secolo scorso. Gli scoppi sono avvenuti, poco dopo mezzogiorno, mentre tutti i sorveglianti erano impegnati per la distribuzione del rancio. E' stato notato che l'impresa è cominciata subito dopo il presunto «segnale d'inizio» rappresentato da due colpi di pistola sparati dai complici in attesa all'esterno. Una volta fuori dal carcere, i fuggitivi ed i loro complici si sono impadroniti, armi alla mano, di alcune automobili di passaggio sulle quali hanno proseguito la fuga. (Ansa - United Press) Fanno saltare con la dinamite i muri della prigione e fuggono Clamorosa evasione di esponenti dell'Ira Fanno saltare con la dinamite i muri della prigione e fuggono Gli evasi, oltre venti, appena fuori dal carcere, si sono impadroniti di auto - Si tratta dello Stato maggiore dell'esercito clandestino Dublino, 18 agosto. Gli uomini dello stato maggiore dell'Ira, il cosiddetto « esercito repubblicano irlandese » ( in realtà un organismo terroristico irredentista che è stato posto fuori legge sia nell'Ulster che nell'Eire) sono riusciti ad aprirsi la via sgretolando con la dinamite le massicce mura del penitenziario in cui erano detenuti e ad evadere. Si tratta del penitenziario di Portaloise, che si trova ad un centinaio di chilometri da Dublino e che era considerate ufficialmente — almeno fino ad oggi — il carcere « più sicuro » di tutta l'Irlanda del Sud, tanto è vero che le autorità governative lo avevano scelto come luogo di detenzione per tutti gli esponenti dell'Ira, per evitare che potessero ripetersi spettacolari evasioni, con conseguenze a dir poco imbarazzanti per il governo, come quella dell'ottobre scorso dal carcere di Mountjoy da cui erano fuggiti i capi dei « provisionals » (l'ala più estremista dell'Ira) che vi erano rinchiusi. Erano evasi a bordo di un elicottero (risultato rubato) che aveva potuto avvicinarsi al carcere e poi atterrare nel cortile senza che fosse dato l'allarme, perché gli organizzatori della sensazionale evasione avevano preso la precauzione di apporre a caratteri cubitali sul velivolo i segni distintivi del ministero della Giustizia. In quella occasione erano riusciti a fuggire i tre princi- pali capi dei « provisionals », Kevin Malley, Seamus Twomey e Joe O'Hagan. I primi due erano stati successivamente ricatturati ed erano stati poi trasferiti a Portaloise insieme con altri 120 uomini dell'Ira, loro compagni, per evitare che potessero ripetere l'impresa. Anche il loro secondo periodo di detenzione non ha avuto lunga durata. Fin dalle prime notizie trapelate da fonti governative, si è avuto conferma che sia Malley che Twomey sono fra gli evasi di oggi. Si tratta indubbiamente di un fatto clamoroso. E' comprensibile il riserbo opposto dalle autorità ai giornalisti ansiosi di notizie. Dapprima, ad esempio, era stato detto che gli evasi erano solo otto, ma poi era stato precisato che erano «una decina): e infine «una quindicina». In serata la cifra su cui i vari portavoce sembrano concordare è «più di venti». Per quanto riguarda, invece, l'evasione, si è potuto apprendere che due sono state le esplosioni di dinamite che hanno sgretolato le mura di uno «spessore incredibile» (quasi tre metri, si dice) del carcere di Portaloise, ricavato da una fortezza la cui costruzione risale agli albori del secolo scorso. Gli scoppi sono avvenuti, poco dopo mezzogiorno, mentre tutti i sorveglianti erano impegnati per la distribuzione del rancio. E' stato notato che l'impresa è cominciata subito dopo il presunto «segnale d'inizio» rappresentato da due colpi di pistola sparati dai complici in attesa all'esterno. Una volta fuori dal carcere, i fuggitivi ed i loro complici si sono impadroniti, armi alla mano, di alcune automobili di passaggio sulle quali hanno proseguito la fuga. (Ansa - United Press)

Persone citate: Joe O'hagan, Kevin Malley, Malley, Seamus Twomey, Twomey

Luoghi citati: Dublino, Eire, Irlanda Del Sud, Ulster