Un neonato salva dalla prigione il "cervello,, della rapina al treno di Paolo Patruno

Un neonato salva dalla prigione il "cervello,, della rapina al treno Per un cavillo legale Biggs non sarà estradato a Londra Un neonato salva dalla prigione il "cervello,, della rapina al treno Condannato a 30 anni per un "colpo" da 4 miliardi, scappò dal carcere inglese, sfuggì alla cattura in Australia - Ritrovato a Rio de Janeiro, eviterà l'estradizione perché l'amica brasiliana gli ha dato un figlio Rio de Janeiro, agosto. Ronald Biggs, uno dei protagonisti della « grande rapina » al treno postale Glasgow - Londra nell'agosto 1963, che fruttò oltre quattro miliardi, non potrà essere estradato in Inghilterra. La sua amica brasiliana, Raimunda De Nascimento Castro, gli ha dato la notte scorsa un figlio e in base alla legge uno straniero residente nel Paese non può essere espulso, qualora abbia un figlio di nazionalità brasiliana che dipenda economicamente da lui. Biggs deve scontare in Inghilterra una condanna a 28 anni per l'assalto al treno. (Ansa) La rapina al «postale» Glasgow-Londra avvenne giusto dì questi giorni, undici anni fa. E fece scalpore per l'entità del bottino, quasi 4 miliardi e mezzo di lire, e per la perfetta organizzazione. L'intera vicenda, ricostruita nei particolari, è stata anche portata sullo schermo, in un film di successo. Ore 3,15 della notte dell'8 agosto '63: un treno postale con 75 impiegati a bordo corre nella campagna del Buckinghamshire. Al passaggio a livello di Sears, vicino alla stazioncina di Cheddington, il macchinista scorge un semaforo rosso, aziona il freno, blocca il convoglio. E' stupito, le altre notti ha via libera su quel binario. E ha ragione: il semaforo verde è stato coperto da uno straccio, il segnale rosso è azionato da una pila. Appena il postale si arrestò dal buio balzano una ventina di uomini, in tuta, armati di sbarre di ferro e piccozze, il volto coperto da calze di seta. Il macchinista e il suo aiutante cercano di resistere, ma sono storditi, la locomotiva e i due vagoni di testa sono sganciati silenziosamente, le decine di impiegati che si trovano nelle altre carrozze non s'accorgono di nulla. Il macchinista è obbligato a mettere in moto e a portare la locomotiva e i due vagoni agganciati un paio di chilometri più avanti, all'altezza di un cavalcavia. Qui sono in attesa altri complici, con un camion. Il « commando » inizia l'operazione di trasbordo di 120 sacchi postali che dovevano essere smistati nelle banche della zona. Contengono oltre 4 miliardi, in biglietti di banca usati (non identificabili perciò) e ì banditi hanno anche la fortuna di trovare, in sovrammercato, un pacchetto di diamanti grezzi. Silenziosi, rapidissimi, come se stessero eseguendo una manovra lungamente provata, i banditi vuotano i due vagoni, lanciano i sacchi dalla ferrovia alla strada sottostante dove c'è il camion. Poi legano il macchinista e il suo aiutante e spariscono nella notte. L'operazione è durata un quarto d'ora, nessuno si è accorto di niente. La rapina è scoperta solo un'ora dopo, quando un casellante si preoccupa del ritardo del « postale » e scorge la locomotiva e i due vagoni sul cavalcavia, le altre carrozze abbandonate nella campagna a due chilometri di distanza, con 75 impiegati addormentati e ignari della rapina-beffa. Il casellante corre alla fattoria più vicina con il macchinista per dare l'allarme, ma ha un'altra sorpresa, sgradita: i banditi hanno provveduto a tagliare i fili del telefono per ritardare l'allarme. Scotland Yard, di fronte al clamore per il furto e alla malcelata ammirazione con cui il pubblico ha accolto l'incruenta rapina avverte il peso della beffa, sguinzaglia i suoi più famosi investigatori, batte palmo a palmo la zona dell'assalto, blocca porti, stazioni ferroviarie, aeroporti, promette ghiotte taglie a chi offrirà informazioni utili (20 milioni il ministero, addirittura 350 la compagnia che ha assicurato il carico del «postale»), ma i banditi sembrano essersi volatilizzati. Scotland Yard riesce soltanto a ripercorrere le tappe della meticolosa preparazione del « colpo »: per settimane i banditi hanno filmato il treno che trasportava i fondi per le banche da Glasgow alla capitale, hanno cronometrato il percorso, le soste nelle stazioncine deserte nel pieno della notte. Testimonianze e segnalazioni fioccano a centinaia con il miraggio dei milioni della taglia, ma per la polizia è difficile scoprire la pista giusta. La imboccheranno, dopo settimane di indagini, ì « gemelli terrìbili », i due più celebri detectives di Scotland Yard: il sovrintendente capo Tommy Butler e l'ispettore capo Peter Vibart. La malavita londinese, che ha affibbiato ai due quel nomignolo, li teme perché sa che pur dì arrivare ai colpevoli Butler e Vibart metteranno tutto a soqquadro, scaveranno ovunque. Così cominciano a fioccare a Scotland Yard informazioni anonime e sicure: la polizia scopre la fattoria che è servita come base, ritrovano i sacchi postali vuoti, I rapinatori avvertono che il cerchio si stringe, ma non perdono lo humour. A un giornale londinese arriva un messaggio firmato da un certo Charlie. Dice: « Caro signore, a proposito della grande rapina postale dobbiamo protestare per la disonestà di certi alti funzionari. Qualcuno infatti sta reclamando denaro per 2.600.000 sterline dalle compagnie di assicuratone. Per vostra informazione, o nell'interesse di altri, il totale ricavato da questa azione ammonta esattamente a 2.095.324 sterline e ad una caviglia slogata ». Ma è questione di poche settimane e Scotland Yard mette le mani sui colpevoli: sono una quindicina di persone, solo uno riesce a scappare, Bruce Reynolds. Gli altri sono processati e condannati. Ronald Biggs, il « cervello » della rapina si prende trent'anni, come Charles Wilson, il suo luogotenente. Ma Biggs non vuol marcire in carcere fino alla vecchiaia e dopo meno di due anni, il 9 luglio '65, è di nuovo libero, con una clamorosa evasione dalla prigione più sorvegliata del Regno Unito, la Wandsworth Prison. Con la complicità di amici esterni, Biggs con Wilson e altri due approfitta di una zuffa fra i carcerati appositamente organizzata, elude la sorveglianza delle guardie, scala un muro di otto metri, salta sul cassone di un camion parcheggiato sotto la prigione e sparisce di nuovo. Gli eredi dì Sherlock Holmes si sentono di nuovo beffati, ma il sovrintendente Butler rinuncia ad andare in pensione pur di acciuffare gli evasi, e l'ispettore Slipper giura che coronerà la sua carriera riprendendo Biggs. Ricomincia la caccia: il 25 gennaio 1968 viene catturato Charles Wilson, in una villetta presso Quebec, in Canada. I suoi vicini lo credevano un agiato commerciante. Il 9 novembre dello stesso anno in una lussuosa casa in Cornovaglia è sorpreso Bruce Reynolds, l'unico che era sfuggito al processo. Sarà condannato a 25 anni. E Biggs? La polizìa australiana, su segnalazione dì Scotland Yard, lo manca per pochi minuti il 18 ottobre del '69. Quando gli agenti irrompono in un modesto alloggio alla periferia di Melbourne sorprendono solo la moglie, Charmain, una bella rossa sulla trentina, e i tre figli: Nichols di 9 anni, Chris di 3 e Fairley di 2. I vicini dicono che la signora Biggs amava sfoggiare abiti di classe e gioielli « perfino quando faceva i lavori domestici ». Mentre la polizia australiana e l'Interpol danno invano la caccia al marito, Charmain Biggs è processata per immigrazione illegale, ma viene assolta e continua a vivere a Melbourne. All'inizio di quest'anno, il 1" febbraio, dal Brasile giunge la sorprendente notizia dell'arresto di Biggs, scoperto a Rio de Janeiro in un lussuoso albergo sulla spiaggia di Copacabana, in compagnia di una bella brasiliana. Da quel giorno Ronald Biggs lotta per evitare l'estradizione in Inghilterra, 28 anni di carcere e un altro processo per evasione. In giugno la Corte d'Appello brasiliana dichiara che Biggs deve essere espulso, ma non inviato in Gran Bretagna. Ieri l'ultimo colpo di scena: diventato papà di un piccolo « carioca ». Biggs è al sicuro, per sempre. Può godersi a Copacabana, con la bella Raimunda, il mezzo miliardo che gli ha fruttato la rapina al treno. Paolo Patruno Ronald Biggs, a Copacabana, con la sua ultima amica Raimunda De Nascimento Un neonato salva dalla prigione il "cervello,, della rapina al treno Per un cavillo legale Biggs non sarà estradato a Londra Un neonato salva dalla prigione il "cervello,, della rapina al treno Condannato a 30 anni per un "colpo" da 4 miliardi, scappò dal carcere inglese, sfuggì alla cattura in Australia - Ritrovato a Rio de Janeiro, eviterà l'estradizione perché l'amica brasiliana gli ha dato un figlio Rio de Janeiro, agosto. Ronald Biggs, uno dei protagonisti della « grande rapina » al treno postale Glasgow - Londra nell'agosto 1963, che fruttò oltre quattro miliardi, non potrà essere estradato in Inghilterra. La sua amica brasiliana, Raimunda De Nascimento Castro, gli ha dato la notte scorsa un figlio e in base alla legge uno straniero residente nel Paese non può essere espulso, qualora abbia un figlio di nazionalità brasiliana che dipenda economicamente da lui. Biggs deve scontare in Inghilterra una condanna a 28 anni per l'assalto al treno. (Ansa) La rapina al «postale» Glasgow-Londra avvenne giusto dì questi giorni, undici anni fa. E fece scalpore per l'entità del bottino, quasi 4 miliardi e mezzo di lire, e per la perfetta organizzazione. L'intera vicenda, ricostruita nei particolari, è stata anche portata sullo schermo, in un film di successo. Ore 3,15 della notte dell'8 agosto '63: un treno postale con 75 impiegati a bordo corre nella campagna del Buckinghamshire. Al passaggio a livello di Sears, vicino alla stazioncina di Cheddington, il macchinista scorge un semaforo rosso, aziona il freno, blocca il convoglio. E' stupito, le altre notti ha via libera su quel binario. E ha ragione: il semaforo verde è stato coperto da uno straccio, il segnale rosso è azionato da una pila. Appena il postale si arrestò dal buio balzano una ventina di uomini, in tuta, armati di sbarre di ferro e piccozze, il volto coperto da calze di seta. Il macchinista e il suo aiutante cercano di resistere, ma sono storditi, la locomotiva e i due vagoni di testa sono sganciati silenziosamente, le decine di impiegati che si trovano nelle altre carrozze non s'accorgono di nulla. Il macchinista è obbligato a mettere in moto e a portare la locomotiva e i due vagoni agganciati un paio di chilometri più avanti, all'altezza di un cavalcavia. Qui sono in attesa altri complici, con un camion. Il « commando » inizia l'operazione di trasbordo di 120 sacchi postali che dovevano essere smistati nelle banche della zona. Contengono oltre 4 miliardi, in biglietti di banca usati (non identificabili perciò) e ì banditi hanno anche la fortuna di trovare, in sovrammercato, un pacchetto di diamanti grezzi. Silenziosi, rapidissimi, come se stessero eseguendo una manovra lungamente provata, i banditi vuotano i due vagoni, lanciano i sacchi dalla ferrovia alla strada sottostante dove c'è il camion. Poi legano il macchinista e il suo aiutante e spariscono nella notte. L'operazione è durata un quarto d'ora, nessuno si è accorto di niente. La rapina è scoperta solo un'ora dopo, quando un casellante si preoccupa del ritardo del « postale » e scorge la locomotiva e i due vagoni sul cavalcavia, le altre carrozze abbandonate nella campagna a due chilometri di distanza, con 75 impiegati addormentati e ignari della rapina-beffa. Il casellante corre alla fattoria più vicina con il macchinista per dare l'allarme, ma ha un'altra sorpresa, sgradita: i banditi hanno provveduto a tagliare i fili del telefono per ritardare l'allarme. Scotland Yard, di fronte al clamore per il furto e alla malcelata ammirazione con cui il pubblico ha accolto l'incruenta rapina avverte il peso della beffa, sguinzaglia i suoi più famosi investigatori, batte palmo a palmo la zona dell'assalto, blocca porti, stazioni ferroviarie, aeroporti, promette ghiotte taglie a chi offrirà informazioni utili (20 milioni il ministero, addirittura 350 la compagnia che ha assicurato il carico del «postale»), ma i banditi sembrano essersi volatilizzati. Scotland Yard riesce soltanto a ripercorrere le tappe della meticolosa preparazione del « colpo »: per settimane i banditi hanno filmato il treno che trasportava i fondi per le banche da Glasgow alla capitale, hanno cronometrato il percorso, le soste nelle stazioncine deserte nel pieno della notte. Testimonianze e segnalazioni fioccano a centinaia con il miraggio dei milioni della taglia, ma per la polizia è difficile scoprire la pista giusta. La imboccheranno, dopo settimane di indagini, ì « gemelli terrìbili », i due più celebri detectives di Scotland Yard: il sovrintendente capo Tommy Butler e l'ispettore capo Peter Vibart. La malavita londinese, che ha affibbiato ai due quel nomignolo, li teme perché sa che pur dì arrivare ai colpevoli Butler e Vibart metteranno tutto a soqquadro, scaveranno ovunque. Così cominciano a fioccare a Scotland Yard informazioni anonime e sicure: la polizia scopre la fattoria che è servita come base, ritrovano i sacchi postali vuoti, I rapinatori avvertono che il cerchio si stringe, ma non perdono lo humour. A un giornale londinese arriva un messaggio firmato da un certo Charlie. Dice: « Caro signore, a proposito della grande rapina postale dobbiamo protestare per la disonestà di certi alti funzionari. Qualcuno infatti sta reclamando denaro per 2.600.000 sterline dalle compagnie di assicuratone. Per vostra informazione, o nell'interesse di altri, il totale ricavato da questa azione ammonta esattamente a 2.095.324 sterline e ad una caviglia slogata ». Ma è questione di poche settimane e Scotland Yard mette le mani sui colpevoli: sono una quindicina di persone, solo uno riesce a scappare, Bruce Reynolds. Gli altri sono processati e condannati. Ronald Biggs, il « cervello » della rapina si prende trent'anni, come Charles Wilson, il suo luogotenente. Ma Biggs non vuol marcire in carcere fino alla vecchiaia e dopo meno di due anni, il 9 luglio '65, è di nuovo libero, con una clamorosa evasione dalla prigione più sorvegliata del Regno Unito, la Wandsworth Prison. Con la complicità di amici esterni, Biggs con Wilson e altri due approfitta di una zuffa fra i carcerati appositamente organizzata, elude la sorveglianza delle guardie, scala un muro di otto metri, salta sul cassone di un camion parcheggiato sotto la prigione e sparisce di nuovo. Gli eredi dì Sherlock Holmes si sentono di nuovo beffati, ma il sovrintendente Butler rinuncia ad andare in pensione pur di acciuffare gli evasi, e l'ispettore Slipper giura che coronerà la sua carriera riprendendo Biggs. Ricomincia la caccia: il 25 gennaio 1968 viene catturato Charles Wilson, in una villetta presso Quebec, in Canada. I suoi vicini lo credevano un agiato commerciante. Il 9 novembre dello stesso anno in una lussuosa casa in Cornovaglia è sorpreso Bruce Reynolds, l'unico che era sfuggito al processo. Sarà condannato a 25 anni. E Biggs? La polizìa australiana, su segnalazione dì Scotland Yard, lo manca per pochi minuti il 18 ottobre del '69. Quando gli agenti irrompono in un modesto alloggio alla periferia di Melbourne sorprendono solo la moglie, Charmain, una bella rossa sulla trentina, e i tre figli: Nichols di 9 anni, Chris di 3 e Fairley di 2. I vicini dicono che la signora Biggs amava sfoggiare abiti di classe e gioielli « perfino quando faceva i lavori domestici ». Mentre la polizia australiana e l'Interpol danno invano la caccia al marito, Charmain Biggs è processata per immigrazione illegale, ma viene assolta e continua a vivere a Melbourne. All'inizio di quest'anno, il 1" febbraio, dal Brasile giunge la sorprendente notizia dell'arresto di Biggs, scoperto a Rio de Janeiro in un lussuoso albergo sulla spiaggia di Copacabana, in compagnia di una bella brasiliana. Da quel giorno Ronald Biggs lotta per evitare l'estradizione in Inghilterra, 28 anni di carcere e un altro processo per evasione. In giugno la Corte d'Appello brasiliana dichiara che Biggs deve essere espulso, ma non inviato in Gran Bretagna. Ieri l'ultimo colpo di scena: diventato papà di un piccolo « carioca ». Biggs è al sicuro, per sempre. Può godersi a Copacabana, con la bella Raimunda, il mezzo miliardo che gli ha fruttato la rapina al treno. Paolo Patruno Ronald Biggs, a Copacabana, con la sua ultima amica Raimunda De Nascimento