Allo stadio con liggio per vedere la Juventus

Allo stadio con liggio per vedere la Juventus II carceriere di Rossi di Montelera Allo stadio con liggio per vedere la Juventus Il giudice Turone interroga Giuseppe Ugone, coinvolto nel rapimento Era amico del capo: qual è la sua posizione nell'Anonima sequestri? Ieri mattina Giuseppe Ugone «senior», coinvolto nel rapimento di Luigi Rossi di Montelera, arrestato in un alloggio di via Vigone 17 dove si nascondeva da cinque mesi, è stato trasferito a Milano. Domani sarà interrogato dal giudice Turone che sta completando l'istruttoria sul clamoroso sequestro. L'uomo non solo è sospettato di aver partecipato direttamente al sequestro, ma, con la moglie Teresa Sorrentino, è proprietario della cascina «Le Palme» di Testona presso Moncalieri dove Montelera fu prigioniero prima di essere trasferito a Calvenzano di Treviglio, dove fu liberato dalla Guardia di Finanza. Giuseppe Ugone «senior» (il nipote omonimo fu subito arrestato ed il padre di questo, anch'egli Giuseppe, era già in carcere sospettato di altri sequestri), non aveva mai fatto parlare di sé e non era conosciuto da polizia e carabinieri. Per questa ragione probabilmente era diventato una specie di «uomo di fiducia» dell'organizzazione sequestri che sembra facesse capo a Luciano Leggio detto Liggio. Ugone era riuscito a trasformare la cascina di Testona, scelta con cura in una zona isolata, in un vero e proprio carcere. Aveva costruito stanze segrete con abilità (sembra accertato che gli inquirenti vi compirono un sopralluogo senza accorgersi che sotto i loro piedi c'era Luigi Rossi di Montelera) e ne stava allestendo altre. Era riuscito anche a far passare, agli occhi dei pochi vicini, le visite dei complici o dei capi, come incontri di vecchi amici in vena di fare baldoria. Durante le prime indagini, di lui si disse: «E' un uomo allegro, fa spesso festa con altre famìglie. Vengono anche tanti bambini». E' dunque un «personaggiochiave» dell'inchiesta. La sua posizione nell'organizzazione è senz'altro più importante di quella che appare. Alla Squa¬ dra Mobile risulta che, l'inverno scorso, nel pieno delle indagini, lo stesso Liggio venne personalmente a trovarlo quattro o cinque volte a Torino. Tra l'altro si recarono insieme allo stadio per assistere ad alcune partite di calcio. Le segnalazioni in proposito erano precise, purtroppo tutti i tentativi per sorprenderli furono inutili. Giuseppe Ugone sarà sentito domani dal giudice Allo stadio con liggio per vedere la Juventus II carceriere di Rossi di Montelera Allo stadio con liggio per vedere la Juventus Il giudice Turone interroga Giuseppe Ugone, coinvolto nel rapimento Era amico del capo: qual è la sua posizione nell'Anonima sequestri? Ieri mattina Giuseppe Ugone «senior», coinvolto nel rapimento di Luigi Rossi di Montelera, arrestato in un alloggio di via Vigone 17 dove si nascondeva da cinque mesi, è stato trasferito a Milano. Domani sarà interrogato dal giudice Turone che sta completando l'istruttoria sul clamoroso sequestro. L'uomo non solo è sospettato di aver partecipato direttamente al sequestro, ma, con la moglie Teresa Sorrentino, è proprietario della cascina «Le Palme» di Testona presso Moncalieri dove Montelera fu prigioniero prima di essere trasferito a Calvenzano di Treviglio, dove fu liberato dalla Guardia di Finanza. Giuseppe Ugone «senior» (il nipote omonimo fu subito arrestato ed il padre di questo, anch'egli Giuseppe, era già in carcere sospettato di altri sequestri), non aveva mai fatto parlare di sé e non era conosciuto da polizia e carabinieri. Per questa ragione probabilmente era diventato una specie di «uomo di fiducia» dell'organizzazione sequestri che sembra facesse capo a Luciano Leggio detto Liggio. Ugone era riuscito a trasformare la cascina di Testona, scelta con cura in una zona isolata, in un vero e proprio carcere. Aveva costruito stanze segrete con abilità (sembra accertato che gli inquirenti vi compirono un sopralluogo senza accorgersi che sotto i loro piedi c'era Luigi Rossi di Montelera) e ne stava allestendo altre. Era riuscito anche a far passare, agli occhi dei pochi vicini, le visite dei complici o dei capi, come incontri di vecchi amici in vena di fare baldoria. Durante le prime indagini, di lui si disse: «E' un uomo allegro, fa spesso festa con altre famìglie. Vengono anche tanti bambini». E' dunque un «personaggiochiave» dell'inchiesta. La sua posizione nell'organizzazione è senz'altro più importante di quella che appare. Alla Squa¬ dra Mobile risulta che, l'inverno scorso, nel pieno delle indagini, lo stesso Liggio venne personalmente a trovarlo quattro o cinque volte a Torino. Tra l'altro si recarono insieme allo stadio per assistere ad alcune partite di calcio. Le segnalazioni in proposito erano precise, purtroppo tutti i tentativi per sorprenderli furono inutili. Giuseppe Ugone sarà sentito domani dal giudice

Luoghi citati: Calvenzano, Milano, Moncalieri, Montelera, Torino, Treviglio