I "grigi,, dopo la promozione attendono l'esame di maturità

I "grigi,, dopo la promozione attendono l'esame di maturità I "grigi,, dopo la promozione attendono l'esame di maturità Castelletti, neo allenatore dell'Alessandria, espone i programmi e le preoccupazioni Acqui, 11 agosto. Quando alla chiusura del mercato dell'Hilton si seppe che l'Alessandria aveva acquistato un solo giocatore, Franceschetti dal Varese, la notizia generò un po' di perplessità. I tifosi, con un occhio ancora rivolto alla recente crisi dirigenziale della società, arricciarono il naso amareggiati. Si disse, e si scrisse, che il futuro dell'Alessandria non era fra i più rosei. Ora, a distanza di tempo e a » bocce ferme », il problema è stato sdrammatizzato ed è diventato oggetto di analisi più serene e realistiche. « Non abbiamo acquistato, è vero — dice fra il verde dell'Hotel Pineta di Acqui il neo allenatore dell'Alessandria, Sergio Castelletti — ma l'importante è che non abbiamo venduto. La squadra è reduce da un trionfale campionato di serie C, ha carattere, esperienza, entusiasmo. E poi alcuni giocatori hanno già giocato anche in A e, dopo il purgatorio dei campionati minori, sono convinte che quest'anno abbiano uno stimolo ancora maggiore. La stessa cosa vale anche per me. Tutti dicono che siamo una formazione senza troppe pretese. Bene. Il far mutare giudizio alle persone è spesso un sottile, piacevole incentivo ». Quando gli facciamo notare (senza cattiveria, però, demandando ogni "responsabilità ai buffi capricci del destino") che altre squadre, come ad esempio il Novara, hanno addirittura problemi di sovrabbondanza, Castelletti non si scompone e continua a sorridere con signorilità. Muta soltanto leggermente, mentre risponde, la sua posisene sulla poltrona. - Avere molti giocatori a disposizione — dice — non è mai negativo. Ci sono forse maggiori complicazioni sul piano psicologico, perché la scelta degli undici titolari necessita di particolare tatto e ponderatezza, tuttavia fra gli atleti, in allenamento e in partita, l'agonismo e la competitività sono più forti, e di conseguenza anche il livello qualitativo del rendimento, lo non ho mai nascosto che l'Alessandria avrebbe bisogno ancora di un dilensore e di una punta, ma questa è una cosa che dipenderà anche dagli sviluppi del campionato e che io discuterò In futuro, se necessario, con la dirigenza della società. La quale ha pressoché concluso con il Perugia l'acquisto di Vanara. alessandrino purosangue, che è giocatore di esperienza e quanto di meglio ci può offrire al momento il mercato ». L'Alessandria dunque, rispetto al problema della campagna acquisti-cessioni, dimostra anche nelle sue componenti «tecniche», di avere agito con saggio realismo. Del resto la tra¬ sformazione della società in S.P.A., pur essendo avvenuta in maniera diremmo indolore, ha creato una situazione un po' ibrida, in quanto il capitale giocatori rimane tuttora nelle mani della passata gestione, cioè di Remo Sacco, che almeno ufficialmente non ha più poteri decisionali all'interno dell'Alessandria. Ma la nuova dirigenza, che fa capo all'avv. Lino Boidi, amministratore unico della società, come primo passo verso una consapevole e seria ristrutturazione, non poteva di certo tentare pericolose avventure sul mercato. « La nostra scelta — dice Ciceri, segretario dell'Alessandria, e fra poco forse direttore sportivo dello Juniorcasale, come in molti sono pronti a giurare — non è dipesa dalla crisi della dirigenza, bensì da una responsabile valutazione del mercato. Mi sembra sciocco comprare giocatori che valgono meno dei nostri e che costano di più per la sola ragione che appartengono a società già "piazzate" sul mercato professionistico. Proprio questo tengo a precisare, che il nostro capitale-giocatori è inferiore perché noi proveniamo dalla serie C e non perché siamo meno bravi ». » Tutto ciò — continua Ciceri — è stato compreso a fondo dal pubblico alessandrino, che è intelligente e competente e che soprattutto quest'anno saprà restare molto vicino alla squadra. Noi ci siamo posti un programma triennale: si tratta di valorizzare, sempre che non si retroceda, quei quattro o cinque giovani come Di Brino. Manueli, Faedda, Beretta, ecc., che devono diventare il nostro capitale sociale. Contemporaneamente l'avv. Boidi si sforza di dare vita ad un Consiglio direttivo che possa rilevare il parco giocatori posseduto da Remo Sacco ». Castelletti, al lavoro con i suoi uomini sul nuovo perfetto tappeto erboso del campo di Acqui, è consapevole di questo processo di ristrutturazione in atto e delle difficoltà che lo attendono: » Per me l'essere venuto ad Alessandria è stato una prova di carattere. La situazione dall'esterno mi sembrava complicata, ma ora sono entusiasta dell'incarico. I giocatori sono tutti seri professionisti, hanno dimostrato grande maturità in questi mesi di maretta a livello dirigenziale e durante gli allenamenti non si lamentano mai, anche quando tiro loro un po' il collo. Del resto sanno che il campionato di serie B è duro, lungo, combattuto, e necessita di allenamenti particolari ». « Per i metodi di preparazione — continua l'allenatore — cerco di applicare le nozioni acquisite a Coverciano e arricchite in seguito da frequenti scambi di esperienze con i miei colleghi più moderni e più preparati. Credo nell'Intensi ■ training, e su questi principi fondo il mio lavoro quotidiano. Il calcio, per fortuna, ha ancora molto da imparare dagli altri sport ». Sul piano dei rapporti umani con i giocatori, Castelletti ha idee ben precise. Non ama le forme di facile paternalismo, crede nella responsabilizzazione e nell'umanizzazione del calcio, nei concetti di serietà professionale e di lealtà. « Quando un allenatore — conclude — chiama gli atleti a sua disposizione "i miei ragazzi" vuol dire che in fondo gli fa comodo trattare come ragazzini persone che invece sono uomini nel senso completo del termine, lo credo di agire in maniera diversa, con i fatti e non solo con le parole, anche se mi rendo conto di avere scelto una strada difliclle. Ma la stima degli altri non ha prezzo ». Sergio Castelletti, trainer della nuova generazione I "grigi,, dopo la promozione attendono l'esame di maturità I "grigi,, dopo la promozione attendono l'esame di maturità Castelletti, neo allenatore dell'Alessandria, espone i programmi e le preoccupazioni Acqui, 11 agosto. Quando alla chiusura del mercato dell'Hilton si seppe che l'Alessandria aveva acquistato un solo giocatore, Franceschetti dal Varese, la notizia generò un po' di perplessità. I tifosi, con un occhio ancora rivolto alla recente crisi dirigenziale della società, arricciarono il naso amareggiati. Si disse, e si scrisse, che il futuro dell'Alessandria non era fra i più rosei. Ora, a distanza di tempo e a » bocce ferme », il problema è stato sdrammatizzato ed è diventato oggetto di analisi più serene e realistiche. « Non abbiamo acquistato, è vero — dice fra il verde dell'Hotel Pineta di Acqui il neo allenatore dell'Alessandria, Sergio Castelletti — ma l'importante è che non abbiamo venduto. La squadra è reduce da un trionfale campionato di serie C, ha carattere, esperienza, entusiasmo. E poi alcuni giocatori hanno già giocato anche in A e, dopo il purgatorio dei campionati minori, sono convinte che quest'anno abbiano uno stimolo ancora maggiore. La stessa cosa vale anche per me. Tutti dicono che siamo una formazione senza troppe pretese. Bene. Il far mutare giudizio alle persone è spesso un sottile, piacevole incentivo ». Quando gli facciamo notare (senza cattiveria, però, demandando ogni "responsabilità ai buffi capricci del destino") che altre squadre, come ad esempio il Novara, hanno addirittura problemi di sovrabbondanza, Castelletti non si scompone e continua a sorridere con signorilità. Muta soltanto leggermente, mentre risponde, la sua posisene sulla poltrona. - Avere molti giocatori a disposizione — dice — non è mai negativo. Ci sono forse maggiori complicazioni sul piano psicologico, perché la scelta degli undici titolari necessita di particolare tatto e ponderatezza, tuttavia fra gli atleti, in allenamento e in partita, l'agonismo e la competitività sono più forti, e di conseguenza anche il livello qualitativo del rendimento, lo non ho mai nascosto che l'Alessandria avrebbe bisogno ancora di un dilensore e di una punta, ma questa è una cosa che dipenderà anche dagli sviluppi del campionato e che io discuterò In futuro, se necessario, con la dirigenza della società. La quale ha pressoché concluso con il Perugia l'acquisto di Vanara. alessandrino purosangue, che è giocatore di esperienza e quanto di meglio ci può offrire al momento il mercato ». L'Alessandria dunque, rispetto al problema della campagna acquisti-cessioni, dimostra anche nelle sue componenti «tecniche», di avere agito con saggio realismo. Del resto la tra¬ sformazione della società in S.P.A., pur essendo avvenuta in maniera diremmo indolore, ha creato una situazione un po' ibrida, in quanto il capitale giocatori rimane tuttora nelle mani della passata gestione, cioè di Remo Sacco, che almeno ufficialmente non ha più poteri decisionali all'interno dell'Alessandria. Ma la nuova dirigenza, che fa capo all'avv. Lino Boidi, amministratore unico della società, come primo passo verso una consapevole e seria ristrutturazione, non poteva di certo tentare pericolose avventure sul mercato. « La nostra scelta — dice Ciceri, segretario dell'Alessandria, e fra poco forse direttore sportivo dello Juniorcasale, come in molti sono pronti a giurare — non è dipesa dalla crisi della dirigenza, bensì da una responsabile valutazione del mercato. Mi sembra sciocco comprare giocatori che valgono meno dei nostri e che costano di più per la sola ragione che appartengono a società già "piazzate" sul mercato professionistico. Proprio questo tengo a precisare, che il nostro capitale-giocatori è inferiore perché noi proveniamo dalla serie C e non perché siamo meno bravi ». » Tutto ciò — continua Ciceri — è stato compreso a fondo dal pubblico alessandrino, che è intelligente e competente e che soprattutto quest'anno saprà restare molto vicino alla squadra. Noi ci siamo posti un programma triennale: si tratta di valorizzare, sempre che non si retroceda, quei quattro o cinque giovani come Di Brino. Manueli, Faedda, Beretta, ecc., che devono diventare il nostro capitale sociale. Contemporaneamente l'avv. Boidi si sforza di dare vita ad un Consiglio direttivo che possa rilevare il parco giocatori posseduto da Remo Sacco ». Castelletti, al lavoro con i suoi uomini sul nuovo perfetto tappeto erboso del campo di Acqui, è consapevole di questo processo di ristrutturazione in atto e delle difficoltà che lo attendono: » Per me l'essere venuto ad Alessandria è stato una prova di carattere. La situazione dall'esterno mi sembrava complicata, ma ora sono entusiasta dell'incarico. I giocatori sono tutti seri professionisti, hanno dimostrato grande maturità in questi mesi di maretta a livello dirigenziale e durante gli allenamenti non si lamentano mai, anche quando tiro loro un po' il collo. Del resto sanno che il campionato di serie B è duro, lungo, combattuto, e necessita di allenamenti particolari ». « Per i metodi di preparazione — continua l'allenatore — cerco di applicare le nozioni acquisite a Coverciano e arricchite in seguito da frequenti scambi di esperienze con i miei colleghi più moderni e più preparati. Credo nell'Intensi ■ training, e su questi principi fondo il mio lavoro quotidiano. Il calcio, per fortuna, ha ancora molto da imparare dagli altri sport ». Sul piano dei rapporti umani con i giocatori, Castelletti ha idee ben precise. Non ama le forme di facile paternalismo, crede nella responsabilizzazione e nell'umanizzazione del calcio, nei concetti di serietà professionale e di lealtà. « Quando un allenatore — conclude — chiama gli atleti a sua disposizione "i miei ragazzi" vuol dire che in fondo gli fa comodo trattare come ragazzini persone che invece sono uomini nel senso completo del termine, lo credo di agire in maniera diversa, con i fatti e non solo con le parole, anche se mi rendo conto di avere scelto una strada difliclle. Ma la stima degli altri non ha prezzo ». Sergio Castelletti, trainer della nuova generazione

Luoghi citati: Acqui, Alessandria, Coverciano