Verso la A, ma non ne parlano

Verso la A, ma non ne parlano Verso la A, ma non ne parlano Il presidente Tarantola, il direttore sportivo Molina e l'allenatore Seghedoni credono nel valore del Novara - La squadra, dopo la cessione di Enzo e gli acquisti estivi presenta un maggior equilibrio fra i reparti - Tutti d'accordo: "Sarà il campionato più interessante" Novara, 11 agosto. Entriamo, ci sediamo e così, a freddo, da provocatori, chiediamo quando il Novara riuscirà finalmente a salire in serie A. • Forse sarà questo l'anno buono, o iorse il prossimo — dice sospirando e facendo scongiuri con le dita il presidente Tarantola —. Ma la fortuna ci deve essere amica ». » Entro tre anni » dice con sicurezza il direttore sportivo Peppino Molina. » Un allenatore non deve mai lare pronostici — dice con maggior cautela il trainer Seghedoni —.- / giudizi sul giocatori e quindi sulle squadre favorite sono legati al rendimento di tutta una stagione. Del resto le valutazioni a priori mancano sempre di concretezza ». Sono tre maniere soltanto apparentemente diverse di vedere e vivere il futuro del Novara. In effetti Tarantola, Molina e Seghedoni sono più che convinti del valore della squadra: « Abbiamo chiuso la campagna acquisti con cento milioni di passivo — commenta con un sorriso il dinamico presidente — ma sono convinto di non avere sprecato i miei quattrini ». Sei acquisti, tre cessioni: questo il bilancio per la società azzurra all'Hilton. Depetrini, Taddei ed Enzo hanno lasciato il Novara; a rinforzare, i ranghi sono giunti Pellegrini dal Torino, Bachlechiu dal Verona, Ferrari e Galli dal Catanzaro, Turella e Del Neri dal Foggia. Un piano di potenziamento organico e saggio che ha portato II club ad un'eccellente « copertura » in ofc.il reparto. Un Novara in sostanza più equilibrato, in grado di evitare le incertezze e i dubbi dei precedenti campionati. « Ci slamo rinforzati a tal punto — continua quasi ironicamente Tarantola — che rischiamo perfino di dover sfoltire la "rosa" alla riapertura delle liste. E questo lo dico proprio a malincuore perché i ragozzi stanno rispondendo tutti in pieno alle aspettative. Penso sinceramente di avere fra le mani uno squadrone. Pur vendendo Enzo non ci siamo affatto Indeboliti. E' vero che l'attaccante ci tornava molto utile in fase risolutiva, tuttavia le sue caratteristiche tecniche portavano ad un esasperato accentramento del gioco, a scapito di una concezione corale del calcio : Seghedoni a distanza, nel ritiro di Gozzano, è sostanzialmente d'accordo con le analisi del suo presidente. Parla però con distacco, senza tradire, come il dirigente, il suo ottimismo. - // Novara è stato per me una grande sorpresa. Ho trovato degli atleti seri, abituati al lavoro e al sacrificio. L'ambiente è sereno, non esistono per ora problemi di reingaggio, segno che è stata condotta un'opera in profondità anche sotto il profilo psicologico. Il merito di tutto ciò è in parte di Parola che ha saputo con abilità e passione creare queste favorevoli condizioni. Il mio compito è dunque facilitato, perché I giocatori dimostrano d'avere avuto in passato un'eccellente preparazione atletica. Adesso, sostanzialmente, resta solo da migliorare il "fondo" con sedute d'allenamento specifiche. L'intervaltraining, la "moda" un po' corrente oggi nel football, m'Interessa relativamente. Credo che si tratti di un metodo di preparazione adatto soprattutto all'atletica, dove I risultati vengono programmati in maniera più precisa. e dove l'obbiettivo finale consiste in un'unica gara, quella del record. Nel calcio invece la forma va mantenuta per un lasso di tempo più lungo, tutto è meno prevedibile, ogni domenica la casualità gioca spesso un ruolo Importante. E questo vale in maggior misura per un campionato strano, logorante, lungo, come quello di serie B •. Genoa, Verona, Atalanta, tanto per citarne qualcuna, sono sulla carta le squadre che godono i favori del pronostico. Ma altre formazioni, come Brescia, Palermo, Como, Foggia potrebbero rivelarsi come autentiche outsiders. Di fatto il torneo di » B » presenta quest'anno come principale caratteristica un livellamento di valori verso l'alto, un equilibrio che promette lotta e tensione. « Sarà il torneo più interessante del dopoguerra — dice Tarantola —. Per questioni di rivalità e di "cassetta" confesso che avrei preferito la Sampdoria al Verona, però ci rimangono I "derbies" con l'Alessandria e il Genoa. I grigi disputeranno senz'altro un campionato tranquillo, come In genere accade alle neo-promosse. Potrebbero, è vero, risentire un po' della crisi a livello di dirigenza, ma io di queste cose non voglio parlare. In fin dei conti sono problemi loro. Temo invece il Genoa che oltretutto ha un pubblico da fantascienza, ma dovrà fare i conti anche con noi... ». Per il presidente dunque il Novara tra le protagoniste. Tarantola è il primo tifoso degli azzurri, una simpatica, curiosa figu- ra di sportivo. Appassionato sostenitore di hockey (« E' un bellissimo sport — dice —, ma niente a che vedere con il calcio, il mio primo amore per il Novara sacrifica tutto, anche le ore che potrebbe trascorrere in famiglia. La domenica va in panchina perché, sostiene, « in tribuna si soffre di più », ma in realtà gli fa piacere dirigere personalmente i suoi ragazzi in campo. E' un accentratore, non ha difficoltà a riconoscerlo: « Una società di calcio deve funzionare come un'industria e quindi necessita di una struttura "piramidale". Nel Novara esiste un responsabile, che sono io, ed uno staff dirigenziale composto di uomini fidati, che io ho creato. Scherzi a parte, credo che solo con una gestione consapevole e poco burocratica si possano raggiungere dei traguardi. Del resto ciò permette di costruire strutture solide che garantiscono la continuità, il futuro di qualsiasi società. Per questo noi lavoriamo giorno per giorno pensando al domani. Abbiamo un nuovo stadio in costruzione e progettiamo di dare vita ad una "casa del Novara", che sia nel contempo circolo sportivo, ricreativo, e abitazione per i giocatori scapoli. Inoltre cerchiamo di creare squadre satelliti che possano rafforzare stabilmente il nostro vivaio ». Un discorso, questo dell'accentramento, che coinvolge inevitabilmente il rapporto tra dirigenza e conduzione tecnica della squadra. Tarantola in proposito ha idee ben precise: « Le scelte di formazione, come già accadde con Parola, dipendono dall'allenatore, ma questo non esclude una certa forma di collaborazione. Può anche succedere che, in particolari circostanze, qualche nome venga imposto dall'alto, quando ad esempio si tratti di valorizzare un giovane ». Anche Seghedoni ha idee ben precise: » Con la dirigenza deve esistere un continuo colloquio, però la responsabilità tecnica della squadra è tutta mia, cosi come ogni decisione sulla formazione ». Della quale per il momento non parla. Si possono però fare delle anticipazioni e quindi tentiamo undici nomi: Pinotti; Veschetti, Bachlechner; Ferrari, Udovicich, Viviani Giannini. Carrara, Ghio, Del Neri, Galli. Uno schieramento, a nostro avviso, solido, con notevole esperienza. Altri uomini logicamente potranno far parte via a via della squadra. Nell'analisi del Novara un ultimo problema affrontato con Ta rantola. Domanda: « Come giudica l'associazione calciatori? ». Risposta: - In generale si tratta di un fenomeno positivo e lo sarà ancora di più quando I contatti fra Campana e la Lega diventeranno più frequenti. Ritengo tuttavia che l'associazione non abbia ancora una base sufficientemente politicizzata perché, quando si tratta di soldi, i giocatori tendono ancora troppo spesso a scaricare le responsabilità sulle società Per i premi di reingaggio, ad esempio, avrei in mente una proposta. La Lega, insieme con il sindacato dei calciatori, dovrebbe stilare delle precise tabelle su ogni atleta, una specie di "borsa-giocatori" insomma, che tenga in considerazione l'età, il rendimento, Il curriculum professionale, e che serva da base per la discussione economica'. Verso la A, ma non ne parlano Verso la A, ma non ne parlano Il presidente Tarantola, il direttore sportivo Molina e l'allenatore Seghedoni credono nel valore del Novara - La squadra, dopo la cessione di Enzo e gli acquisti estivi presenta un maggior equilibrio fra i reparti - Tutti d'accordo: "Sarà il campionato più interessante" Novara, 11 agosto. Entriamo, ci sediamo e così, a freddo, da provocatori, chiediamo quando il Novara riuscirà finalmente a salire in serie A. • Forse sarà questo l'anno buono, o iorse il prossimo — dice sospirando e facendo scongiuri con le dita il presidente Tarantola —. Ma la fortuna ci deve essere amica ». » Entro tre anni » dice con sicurezza il direttore sportivo Peppino Molina. » Un allenatore non deve mai lare pronostici — dice con maggior cautela il trainer Seghedoni —.- / giudizi sul giocatori e quindi sulle squadre favorite sono legati al rendimento di tutta una stagione. Del resto le valutazioni a priori mancano sempre di concretezza ». Sono tre maniere soltanto apparentemente diverse di vedere e vivere il futuro del Novara. In effetti Tarantola, Molina e Seghedoni sono più che convinti del valore della squadra: « Abbiamo chiuso la campagna acquisti con cento milioni di passivo — commenta con un sorriso il dinamico presidente — ma sono convinto di non avere sprecato i miei quattrini ». Sei acquisti, tre cessioni: questo il bilancio per la società azzurra all'Hilton. Depetrini, Taddei ed Enzo hanno lasciato il Novara; a rinforzare, i ranghi sono giunti Pellegrini dal Torino, Bachlechiu dal Verona, Ferrari e Galli dal Catanzaro, Turella e Del Neri dal Foggia. Un piano di potenziamento organico e saggio che ha portato II club ad un'eccellente « copertura » in ofc.il reparto. Un Novara in sostanza più equilibrato, in grado di evitare le incertezze e i dubbi dei precedenti campionati. « Ci slamo rinforzati a tal punto — continua quasi ironicamente Tarantola — che rischiamo perfino di dover sfoltire la "rosa" alla riapertura delle liste. E questo lo dico proprio a malincuore perché i ragozzi stanno rispondendo tutti in pieno alle aspettative. Penso sinceramente di avere fra le mani uno squadrone. Pur vendendo Enzo non ci siamo affatto Indeboliti. E' vero che l'attaccante ci tornava molto utile in fase risolutiva, tuttavia le sue caratteristiche tecniche portavano ad un esasperato accentramento del gioco, a scapito di una concezione corale del calcio : Seghedoni a distanza, nel ritiro di Gozzano, è sostanzialmente d'accordo con le analisi del suo presidente. Parla però con distacco, senza tradire, come il dirigente, il suo ottimismo. - // Novara è stato per me una grande sorpresa. Ho trovato degli atleti seri, abituati al lavoro e al sacrificio. L'ambiente è sereno, non esistono per ora problemi di reingaggio, segno che è stata condotta un'opera in profondità anche sotto il profilo psicologico. Il merito di tutto ciò è in parte di Parola che ha saputo con abilità e passione creare queste favorevoli condizioni. Il mio compito è dunque facilitato, perché I giocatori dimostrano d'avere avuto in passato un'eccellente preparazione atletica. Adesso, sostanzialmente, resta solo da migliorare il "fondo" con sedute d'allenamento specifiche. L'intervaltraining, la "moda" un po' corrente oggi nel football, m'Interessa relativamente. Credo che si tratti di un metodo di preparazione adatto soprattutto all'atletica, dove I risultati vengono programmati in maniera più precisa. e dove l'obbiettivo finale consiste in un'unica gara, quella del record. Nel calcio invece la forma va mantenuta per un lasso di tempo più lungo, tutto è meno prevedibile, ogni domenica la casualità gioca spesso un ruolo Importante. E questo vale in maggior misura per un campionato strano, logorante, lungo, come quello di serie B •. Genoa, Verona, Atalanta, tanto per citarne qualcuna, sono sulla carta le squadre che godono i favori del pronostico. Ma altre formazioni, come Brescia, Palermo, Como, Foggia potrebbero rivelarsi come autentiche outsiders. Di fatto il torneo di » B » presenta quest'anno come principale caratteristica un livellamento di valori verso l'alto, un equilibrio che promette lotta e tensione. « Sarà il torneo più interessante del dopoguerra — dice Tarantola —. Per questioni di rivalità e di "cassetta" confesso che avrei preferito la Sampdoria al Verona, però ci rimangono I "derbies" con l'Alessandria e il Genoa. I grigi disputeranno senz'altro un campionato tranquillo, come In genere accade alle neo-promosse. Potrebbero, è vero, risentire un po' della crisi a livello di dirigenza, ma io di queste cose non voglio parlare. In fin dei conti sono problemi loro. Temo invece il Genoa che oltretutto ha un pubblico da fantascienza, ma dovrà fare i conti anche con noi... ». Per il presidente dunque il Novara tra le protagoniste. Tarantola è il primo tifoso degli azzurri, una simpatica, curiosa figu- ra di sportivo. Appassionato sostenitore di hockey (« E' un bellissimo sport — dice —, ma niente a che vedere con il calcio, il mio primo amore per il Novara sacrifica tutto, anche le ore che potrebbe trascorrere in famiglia. La domenica va in panchina perché, sostiene, « in tribuna si soffre di più », ma in realtà gli fa piacere dirigere personalmente i suoi ragazzi in campo. E' un accentratore, non ha difficoltà a riconoscerlo: « Una società di calcio deve funzionare come un'industria e quindi necessita di una struttura "piramidale". Nel Novara esiste un responsabile, che sono io, ed uno staff dirigenziale composto di uomini fidati, che io ho creato. Scherzi a parte, credo che solo con una gestione consapevole e poco burocratica si possano raggiungere dei traguardi. Del resto ciò permette di costruire strutture solide che garantiscono la continuità, il futuro di qualsiasi società. Per questo noi lavoriamo giorno per giorno pensando al domani. Abbiamo un nuovo stadio in costruzione e progettiamo di dare vita ad una "casa del Novara", che sia nel contempo circolo sportivo, ricreativo, e abitazione per i giocatori scapoli. Inoltre cerchiamo di creare squadre satelliti che possano rafforzare stabilmente il nostro vivaio ». Un discorso, questo dell'accentramento, che coinvolge inevitabilmente il rapporto tra dirigenza e conduzione tecnica della squadra. Tarantola in proposito ha idee ben precise: « Le scelte di formazione, come già accadde con Parola, dipendono dall'allenatore, ma questo non esclude una certa forma di collaborazione. Può anche succedere che, in particolari circostanze, qualche nome venga imposto dall'alto, quando ad esempio si tratti di valorizzare un giovane ». Anche Seghedoni ha idee ben precise: » Con la dirigenza deve esistere un continuo colloquio, però la responsabilità tecnica della squadra è tutta mia, cosi come ogni decisione sulla formazione ». Della quale per il momento non parla. Si possono però fare delle anticipazioni e quindi tentiamo undici nomi: Pinotti; Veschetti, Bachlechner; Ferrari, Udovicich, Viviani Giannini. Carrara, Ghio, Del Neri, Galli. Uno schieramento, a nostro avviso, solido, con notevole esperienza. Altri uomini logicamente potranno far parte via a via della squadra. Nell'analisi del Novara un ultimo problema affrontato con Ta rantola. Domanda: « Come giudica l'associazione calciatori? ». Risposta: - In generale si tratta di un fenomeno positivo e lo sarà ancora di più quando I contatti fra Campana e la Lega diventeranno più frequenti. Ritengo tuttavia che l'associazione non abbia ancora una base sufficientemente politicizzata perché, quando si tratta di soldi, i giocatori tendono ancora troppo spesso a scaricare le responsabilità sulle società Per i premi di reingaggio, ad esempio, avrei in mente una proposta. La Lega, insieme con il sindacato dei calciatori, dovrebbe stilare delle precise tabelle su ogni atleta, una specie di "borsa-giocatori" insomma, che tenga in considerazione l'età, il rendimento, Il curriculum professionale, e che serva da base per la discussione economica'.

Luoghi citati: Atalanta, Brescia, Campana, Como, Foggia, Gozzano, Novara, Palermo, Verona