Il Teatro dell'Opera a Roma è stato occupato per protesta

Il Teatro dell'Opera a Roma è stato occupato per protesta LA LUNGA CRISI DELL'ENTE MUSICALE Il Teatro dell'Opera a Roma è stato occupato per protesta Roma, 11 agosto. Nell'ambito delle rivendicazioni sindacali che da qualche tempo interessano i dipendenti del teatro dell'opera, il consiglio di azienda, d'accordo con i rappresentanti sindacali d- categoria Fils - Cgil, Fuls ■ Cisl e Uil spettacolo, ha deciso come afferma un comunicato, «l'occupazione del teatro in segno di durissima protesta». Il documento spiega, fra l'altro, che tale situazione è scaturita «a seguito della grave situazione finanziaria presente e prospettica (mancate retribuzioni del mese di luglio), appesantita ulteriormente dalla differita presentazione della legge sulla riforma degli enti lirici e sinfonici italiani, da insostenibili carenze gestionali, dal mancato rinnovamento dei già scaduti organi statutari, nonché da evidenti responsabilità dirigenziali, causa determinante de', progressivo scadimento artistico e produttivo dell'ente». In seguito la federazione lavoratori dello spettacolo Fils - Fuls - Uils e il consiglio di azienda del teatro dell'opera si sono riuniti per esaminare gii sviluppi della crisi dell'ente musicale romano «anche alla luce — informa un comunicato — delle preoccupanti notizie apparse sulla stampa circa la eventualità di chiudere anticipatamente la stagioni lirica di Caracalla». Prima ancora dell'apertura di «Caracalla», di fronte alla precaria situazione finanziaria e quando già si era consapevoli delle difficoltà di ottenere il pagamento dei normali compensi mensili — rileva la nota — i lavoratori non soltanto riconfermarono la loro collabora¬ zione ma si opposero nettamente ai pericoli di far saltare la tradizionale stagione lirica romana- «Il fatto — prosegue il comunicato dei sindacati — che per risolvere problemi di questa natura, che per fare funzionare al meglio delle sue possibilità e con minor spesa il teatro, si debba ricorrere a forme di lotta e di pressione che colpiscono interessi di migliaia di cittadini, sta a dimostrare il disinteresse del potere politico e le pesanti responsabilità che su di esso ricadono». Sono questi i motivi per cui la federazione sindacale ritiene giusta la decisione di occupazione simbolica de> teatro e la convocazione di un'assemblea pubblica per martedì, deliberata dall'assemblea dei lavoratori. All'assemblea pubblica sono stati invitati rappresentanti delle forze politiche dell'arco costituzionale, personalità dell'arte e della cultura, organi di informazione e rappresentanti dei movimento sindacale e democratico della città. Nel corso della manifestazione il consiglio d'azienda e i dirigenti della federazione lavoratori spettacolo Fils - Fuls - Uils illustreranno le ragioni della loro lotta e presenteranno un loro programma di iniziative per rilanciare il teatro romano e aprirlo alla partecipazione di più larghi strati di cittadini. (Ansa) Il Teatro dell'Opera a Roma è stato occupato per protesta LA LUNGA CRISI DELL'ENTE MUSICALE Il Teatro dell'Opera a Roma è stato occupato per protesta Roma, 11 agosto. Nell'ambito delle rivendicazioni sindacali che da qualche tempo interessano i dipendenti del teatro dell'opera, il consiglio di azienda, d'accordo con i rappresentanti sindacali d- categoria Fils - Cgil, Fuls ■ Cisl e Uil spettacolo, ha deciso come afferma un comunicato, «l'occupazione del teatro in segno di durissima protesta». Il documento spiega, fra l'altro, che tale situazione è scaturita «a seguito della grave situazione finanziaria presente e prospettica (mancate retribuzioni del mese di luglio), appesantita ulteriormente dalla differita presentazione della legge sulla riforma degli enti lirici e sinfonici italiani, da insostenibili carenze gestionali, dal mancato rinnovamento dei già scaduti organi statutari, nonché da evidenti responsabilità dirigenziali, causa determinante de', progressivo scadimento artistico e produttivo dell'ente». In seguito la federazione lavoratori dello spettacolo Fils - Fuls - Uils e il consiglio di azienda del teatro dell'opera si sono riuniti per esaminare gii sviluppi della crisi dell'ente musicale romano «anche alla luce — informa un comunicato — delle preoccupanti notizie apparse sulla stampa circa la eventualità di chiudere anticipatamente la stagioni lirica di Caracalla». Prima ancora dell'apertura di «Caracalla», di fronte alla precaria situazione finanziaria e quando già si era consapevoli delle difficoltà di ottenere il pagamento dei normali compensi mensili — rileva la nota — i lavoratori non soltanto riconfermarono la loro collabora¬ zione ma si opposero nettamente ai pericoli di far saltare la tradizionale stagione lirica romana- «Il fatto — prosegue il comunicato dei sindacati — che per risolvere problemi di questa natura, che per fare funzionare al meglio delle sue possibilità e con minor spesa il teatro, si debba ricorrere a forme di lotta e di pressione che colpiscono interessi di migliaia di cittadini, sta a dimostrare il disinteresse del potere politico e le pesanti responsabilità che su di esso ricadono». Sono questi i motivi per cui la federazione sindacale ritiene giusta la decisione di occupazione simbolica de> teatro e la convocazione di un'assemblea pubblica per martedì, deliberata dall'assemblea dei lavoratori. All'assemblea pubblica sono stati invitati rappresentanti delle forze politiche dell'arco costituzionale, personalità dell'arte e della cultura, organi di informazione e rappresentanti dei movimento sindacale e democratico della città. Nel corso della manifestazione il consiglio d'azienda e i dirigenti della federazione lavoratori spettacolo Fils - Fuls - Uils illustreranno le ragioni della loro lotta e presenteranno un loro programma di iniziative per rilanciare il teatro romano e aprirlo alla partecipazione di più larghi strati di cittadini. (Ansa)

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