Agostini, Read e Villa già campioni di Giorgio Viglino

Agostini, Read e Villa già campioni Il motomondiale si è deciso ad Imatra nel Gran Premio di Finlandia Agostini, Read e Villa già campioni Nella 350 il finlandese Lansivuori cade lasciando il titolo a Mino, rimasto in Italia - "Teppi", dopo un controllo in ospedale, risale in sella per la 500 - Ma la vittoria tocca all'inglese, con Bonera che gli cede il passo nel finale - Emozioni per la classe 250 ce (Dal nostro inviato speciale) Imatra, 28 luglio. La Mv ha vinto il suo ennesimo titolo mondiale. E' toccato a Phil Read e non a Gian Franco Bonera, ma quel che è importante per la Casa italiana è che non sia finito a Teppi Lansivuori. La giornata di Imatra ha dato anche il terzo successo stagionale a Walter Villa: ormai deve verificare solo matematicamente II titolo mondiale, Il primo di una carriera brillante ma senza acuti. La chiave decisiva per la soluzione del semplice puzzle mondiale della classe 500 è venuta, però, dalla gara precedente, quella della 350, che doveva essere per Lansivuori una semplice, veloce passeggiata. Invece è stata una passeggiata durata soltanto cinquecento metri, dal via fino all'imbocco del primo curvone, una virata da prima veloce che « leppi » non ha avuto modo di fare. Partito un po' indietro, intruppato nel plotone, il finlandese si è trovato improvvisamente Kent Andersson davanti di traverso, ha scartato verso l'esterno, e l'Inglese Grant, che lo seguiva, ha urtato la sua ruota posteriore. « Teppi » ha picchiato con la ruota davanti nello scalino del marciapiede e la moto lo ha scodellato per aria: cinque metri di volo per ricadere dritto sul casco a mezzo metro da un albero, mentre la moto distruggeva dieci metri di rete. C'era qualche momento di panico e attorno al pilota, steso nel prato, si faceva il vuoto assoluto. Vedersi venire addosso il doppio proiettile, uomo e macchina, non è esperienza piacevole. Il primo a riprendersi dallo choc è stato proprio « Teppi », che si rialzava su un gomito, scuoteva la testa come a snebbiare le idee, quindi si metteva seduto togliendosi il casco tutto ammaccato. Degli altri coinvolti nella caram- boia soltanto Grant era rimasto appiedato. Andersson se n'era ripartito e con lui quei due o tre che si erano visti costretti a imboccare la tangente per evitare guai. Lansivuori veniva caricato su un'auto — i soccorsi sono sempre più folkloristici in questi Paesi nordici — e portato all'ospedale per un controllo medico. L'esame lo rimandava in pista con la diagnosi: « abile a perdere ». Per « Teppi » la caduta voleva dire la rinuncia alla lotta per il titolo nella 350 ce e la virtuale consegna ad Agostini, oltre al destino segnato nella gara delle 500 con l'addio al successo iridato. Imatra, il suo circuito finlandese per la seconda volta in due anni lo tradiva, proprio alla prima curva di tante. Almeno l'anno scorso c'era stato l'intervento concreto di Read, un rivale diretto, ma questa volta la sfortuna aveva chiamato in causa un inconsapevole Andersson. Mentre « Teppi » si leccava le ferite, alla Mv facevano esercitazioni per la vittoria assistendo Mascheroni e Milani nella loro fatica al boxes per la gara della 250 ce. Ed è proprio il caso di parlare di fatica, perché sulle reali intenzioni di Rougerie in pista nessuno era sicuro. Era successo che Villa fosse riuscito finalmente a partir bene. In due giri aveva piazzato sei secondi fra se e il più vicino rivale, che però era proprio il compagno di squadra, Rougerie, che in Belgio già rubò un punto a Villa finendogli davanti per piazzamenti mediocri, a questo punto ha cominciato a tirare come un matto portandosi dietro proprio il rivale più pericoloso, Katayama. Milani aveva subito intuito il pericolo, ma i suoi segni nei confronti del francese non erano visti, avvertiti, percepiti in alcun modo. Al sesto passaggio Kata- yama scivolava via in una curva lenta e in testa rimanevano le due Aermacchi H. D. inseguite da tutte le Yamaha private e non. Michel passava davanti ai boxes rassicurando i tecnici Yamaha sulle sorti di Katayama con il pollice levato, e poi subito dopo cominciava ad attaccare come se davanti o dietro avesse avuto il diavolo. Villa rispondeva e i tecnici fermi a bordo pista impazzivano di rabbia. Incredibilmente, si girava a tempi record mentre la corsa era comunque vinta da parte della Casa varesina. Milani non trovava di meglio che agitare, invece della mano aperta per Invitare a mollare un poco, il pugno ben chiuso. A quel punto, record della pista battuto, Villa riduceva di qualcosa il ritmo e Rougerie gli rimaneva dietro senza più fare follie. All'arrivo c'era un abbraccio abbastanza sincero che diceva « Mo' son proprio commosso In pista, per finire, le 500 ce. A Bonera il suggerimento doveva essere venuto nella mattinata. Certo, anche lui aveva la possibilità di vincere il mondiale, ma se il successo toccava a Phil la partita sarebbe stata chiusa fin da oggi. In definitiva, era il sacrificio che si chiedeva all'uomo appena arrivato, in contropartita della fiducia acordatagli finora. Gian Franco non stava a sottilizzare che in fondo con lui primo e Phil secondo il titolo sarebbe rimasto in casa egualmente. Ubbidiva ma lo faceva a modo suo. Prima prendeva sotto controllo Lansivuori, lasciava che si creasse il break nei confronti di Phil ormai largamente in testa. Ben sicuro di avere seminato il finlandese, Bonera partiva all'attacco e ripescava l'Inglese a tre giri dalla fine per passarlo di li a due. Poi, senza ostentazione, il gregario rientrava nei ranghi e Phil tagliava il traguardo per primo. Era il suo sesto titolo mondiale. Le due Mv proseguivano sullo slancio in un non previsto giro d'onore e ai boxos si poteva preparare l'accoglienza giusta. Tanti abbracci per il vincitore, ma almeno altrettanti per il secondo con l'ingegner Ghisleri che saggiamente stringe la mano per primo proprio a Gian Franco. Alle volte in questo strano sport che è il motociclismo ci si fanno più meriti a perdere che a vincere. L'importante è che oggi Bonera abbia dimostrato di essere maturate a livello di campione completo. Sottovoce, ma non troppo, Gian Franco diceva intanto nell'orecchio di Castelli: » Questa è l'ultima che regalo! ». Giorgio Viglino 111..*/** Phil Read (a sinistra) ha conquistato ad Imatra il suo sesto titolo, Walter Villa, invece, è al suo primo appuntamento «mondiale» dopo una lunga carriera finora avara di soddisfazioni Agostini, Read e Villa già campioni Il motomondiale si è deciso ad Imatra nel Gran Premio di Finlandia Agostini, Read e Villa già campioni Nella 350 il finlandese Lansivuori cade lasciando il titolo a Mino, rimasto in Italia - "Teppi", dopo un controllo in ospedale, risale in sella per la 500 - Ma la vittoria tocca all'inglese, con Bonera che gli cede il passo nel finale - Emozioni per la classe 250 ce (Dal nostro inviato speciale) Imatra, 28 luglio. La Mv ha vinto il suo ennesimo titolo mondiale. E' toccato a Phil Read e non a Gian Franco Bonera, ma quel che è importante per la Casa italiana è che non sia finito a Teppi Lansivuori. La giornata di Imatra ha dato anche il terzo successo stagionale a Walter Villa: ormai deve verificare solo matematicamente II titolo mondiale, Il primo di una carriera brillante ma senza acuti. La chiave decisiva per la soluzione del semplice puzzle mondiale della classe 500 è venuta, però, dalla gara precedente, quella della 350, che doveva essere per Lansivuori una semplice, veloce passeggiata. Invece è stata una passeggiata durata soltanto cinquecento metri, dal via fino all'imbocco del primo curvone, una virata da prima veloce che « leppi » non ha avuto modo di fare. Partito un po' indietro, intruppato nel plotone, il finlandese si è trovato improvvisamente Kent Andersson davanti di traverso, ha scartato verso l'esterno, e l'Inglese Grant, che lo seguiva, ha urtato la sua ruota posteriore. « Teppi » ha picchiato con la ruota davanti nello scalino del marciapiede e la moto lo ha scodellato per aria: cinque metri di volo per ricadere dritto sul casco a mezzo metro da un albero, mentre la moto distruggeva dieci metri di rete. C'era qualche momento di panico e attorno al pilota, steso nel prato, si faceva il vuoto assoluto. Vedersi venire addosso il doppio proiettile, uomo e macchina, non è esperienza piacevole. Il primo a riprendersi dallo choc è stato proprio « Teppi », che si rialzava su un gomito, scuoteva la testa come a snebbiare le idee, quindi si metteva seduto togliendosi il casco tutto ammaccato. Degli altri coinvolti nella caram- boia soltanto Grant era rimasto appiedato. Andersson se n'era ripartito e con lui quei due o tre che si erano visti costretti a imboccare la tangente per evitare guai. Lansivuori veniva caricato su un'auto — i soccorsi sono sempre più folkloristici in questi Paesi nordici — e portato all'ospedale per un controllo medico. L'esame lo rimandava in pista con la diagnosi: « abile a perdere ». Per « Teppi » la caduta voleva dire la rinuncia alla lotta per il titolo nella 350 ce e la virtuale consegna ad Agostini, oltre al destino segnato nella gara delle 500 con l'addio al successo iridato. Imatra, il suo circuito finlandese per la seconda volta in due anni lo tradiva, proprio alla prima curva di tante. Almeno l'anno scorso c'era stato l'intervento concreto di Read, un rivale diretto, ma questa volta la sfortuna aveva chiamato in causa un inconsapevole Andersson. Mentre « Teppi » si leccava le ferite, alla Mv facevano esercitazioni per la vittoria assistendo Mascheroni e Milani nella loro fatica al boxes per la gara della 250 ce. Ed è proprio il caso di parlare di fatica, perché sulle reali intenzioni di Rougerie in pista nessuno era sicuro. Era successo che Villa fosse riuscito finalmente a partir bene. In due giri aveva piazzato sei secondi fra se e il più vicino rivale, che però era proprio il compagno di squadra, Rougerie, che in Belgio già rubò un punto a Villa finendogli davanti per piazzamenti mediocri, a questo punto ha cominciato a tirare come un matto portandosi dietro proprio il rivale più pericoloso, Katayama. Milani aveva subito intuito il pericolo, ma i suoi segni nei confronti del francese non erano visti, avvertiti, percepiti in alcun modo. Al sesto passaggio Kata- yama scivolava via in una curva lenta e in testa rimanevano le due Aermacchi H. D. inseguite da tutte le Yamaha private e non. Michel passava davanti ai boxes rassicurando i tecnici Yamaha sulle sorti di Katayama con il pollice levato, e poi subito dopo cominciava ad attaccare come se davanti o dietro avesse avuto il diavolo. Villa rispondeva e i tecnici fermi a bordo pista impazzivano di rabbia. Incredibilmente, si girava a tempi record mentre la corsa era comunque vinta da parte della Casa varesina. Milani non trovava di meglio che agitare, invece della mano aperta per Invitare a mollare un poco, il pugno ben chiuso. A quel punto, record della pista battuto, Villa riduceva di qualcosa il ritmo e Rougerie gli rimaneva dietro senza più fare follie. All'arrivo c'era un abbraccio abbastanza sincero che diceva « Mo' son proprio commosso In pista, per finire, le 500 ce. A Bonera il suggerimento doveva essere venuto nella mattinata. Certo, anche lui aveva la possibilità di vincere il mondiale, ma se il successo toccava a Phil la partita sarebbe stata chiusa fin da oggi. In definitiva, era il sacrificio che si chiedeva all'uomo appena arrivato, in contropartita della fiducia acordatagli finora. Gian Franco non stava a sottilizzare che in fondo con lui primo e Phil secondo il titolo sarebbe rimasto in casa egualmente. Ubbidiva ma lo faceva a modo suo. Prima prendeva sotto controllo Lansivuori, lasciava che si creasse il break nei confronti di Phil ormai largamente in testa. Ben sicuro di avere seminato il finlandese, Bonera partiva all'attacco e ripescava l'Inglese a tre giri dalla fine per passarlo di li a due. Poi, senza ostentazione, il gregario rientrava nei ranghi e Phil tagliava il traguardo per primo. Era il suo sesto titolo mondiale. Le due Mv proseguivano sullo slancio in un non previsto giro d'onore e ai boxos si poteva preparare l'accoglienza giusta. Tanti abbracci per il vincitore, ma almeno altrettanti per il secondo con l'ingegner Ghisleri che saggiamente stringe la mano per primo proprio a Gian Franco. Alle volte in questo strano sport che è il motociclismo ci si fanno più meriti a perdere che a vincere. L'importante è che oggi Bonera abbia dimostrato di essere maturate a livello di campione completo. Sottovoce, ma non troppo, Gian Franco diceva intanto nell'orecchio di Castelli: » Questa è l'ultima che regalo! ». Giorgio Viglino 111..*/** Phil Read (a sinistra) ha conquistato ad Imatra il suo sesto titolo, Walter Villa, invece, è al suo primo appuntamento «mondiale» dopo una lunga carriera finora avara di soddisfazioni

Luoghi citati: Belgio, Italia, Phil