Ex combattenti: il Senato discute il nuovo decreto di Marco Tosatti

Ex combattenti: il Senato discute il nuovo decreto Le commissioni impegnate sulle misure fiscali Ex combattenti: il Senato discute il nuovo decreto Modificata la legge 336 sul pensionamento anticipato - Il collocamento a riposo di quanti ne hanno fatto richiesta sarà stabilito sulla base di contingenti annuali (Nostro servizio particolare) Roma, 21 luglio. Nei prossimi giorni le commissioni permanenti della Camera e del Senato proseguiranno nell'esame dei decreti anticongiunturali varati dal governo. A Montecitorio i provvedimenti nel loro insieme saranno discussi dalla commissione «bilancio», mentre la commissione «finanze e tesoro» continuerà l'esame del decreto che stabilisce l'aumento del presso della benzina e runa tantum sulle automobili. Mercoledì la commissione «igiene e sanità» esaminerà in sede referente il decreto relativo all'estinzione dei débiti delle mutue verso gli ospedali, mentre la «giustizia» si occuperà della riforma carceraria. Al Senato la commissione « finanze e tesoro » discuterà martedì tre decreti: quello che eleva le aliquote delle imposte indirette, quello che stabilisce l'imposta sulle case di abitazione e quello che istituisce un'imposta di fabbricazione ed una sovrimposta di confine sulle armi da sparo. La commissione « lavori pubblici e telecomunicazioni» si occuperà delle misure connesse con le esigenze straordinarie dei servizi postali. Sempre a Palazzo Madama, martedì prossimo, la commissione «affari costituzionali » discuterà in sede referente il decreto che modifica la legge 336 relativa agli ex combattenti che dipendono dallo Stato e dagli enti pubblici. Le modifiche alla legge, che prevede facilitazioni per la messa a riposo anticipato dì numerosi ex combattenti tendono ad evitare un « esodo » indiscriminato e massiccio, simile a quello che si verificò l'anno scorso in numerosi ministeri grazie alla legge sul « pensionamento anticipato ». Il decreto di modifica prevede che gli aventi diritto al riposo anticipato in base alla legge 336 presentino domanda all'ente di appartenenza entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto. La messa a riposo delle persone che ne hanno fatto richiesta avverrà, a partire dal 1° luglio '76, sulla base di «contingenti annuali». Ogni contingente sarà costituito, al massimo, dal 20% dei dipendenti che hanno presentato richiesta di pensionamento anticipato all'ente o ministero nel quale lavorano. Nell'ambito di ciascun ruolo, categoria di appartenenza o carriera andrà a riposo chi è più anziano di età; in casi di coetanei sarà fatta valere l'anzianità di servizio. Il personale che sarà collocato a riposo non potrà essere assunto o collaborare in incarichi retribuiti dallo Stato o da enti pubblici, o da enti o società che fruiscano del contributo ordinario dello Stato. Al personale trattenuto in servizio, in base a questo decreto, possono essere conferite promozioni solo per anzianità o per concorso. Da notare che ieri il Consiglio Superiore della Pubbli¬ ca Amministrazione ha suggerito alcuni cambiamenti al decreto. Il Consiglio — hanno affermato due sindacalisti — al fine di evitare discriminazioni, dubbi interpretativi e motivi di incostituzionalità, ha votato per portare da 30 a 90 giorni il termine di presentazione delle domande, di abolire il comma che limita il diritto al proseguimento della carriera, allo scopo di rendere uniforme tale diritto, di ridurre da 2 a 1 anno la applicabilità dell'esodo, scaglionare per tutti le quote del 20 per cento al primo luglio di ogni anno con deroga per il personale docente della scuola. « Sì è inoltre deliberato — hanno detto ancora i due sindacalisti del Consiglio — di consentire l'esodo a coloro che avevano diritto al pensionamento entro il 30 giugno '74 secondo quanto previsto dalla legge 336. Per coloro invece il cui diritto di pen¬ sionamento è maturato dalVl-7-74 dovrebbe applicarsi quanto previsto dal decreto in discussione. Infine l'articolo 6 del decreto che fa divieto al personale collocato a riposo di essere assunto presso uffici pubblici, viene esteso anche a coloro che hanno già beneficiato della 336 e ciò per evidenti criteri di equità. L'ultima parola su questo tanto discusso decreto spetta ora al Parlamento ». Marco Tosatti Ex combattenti: il Senato discute il nuovo decreto Le commissioni impegnate sulle misure fiscali Ex combattenti: il Senato discute il nuovo decreto Modificata la legge 336 sul pensionamento anticipato - Il collocamento a riposo di quanti ne hanno fatto richiesta sarà stabilito sulla base di contingenti annuali (Nostro servizio particolare) Roma, 21 luglio. Nei prossimi giorni le commissioni permanenti della Camera e del Senato proseguiranno nell'esame dei decreti anticongiunturali varati dal governo. A Montecitorio i provvedimenti nel loro insieme saranno discussi dalla commissione «bilancio», mentre la commissione «finanze e tesoro» continuerà l'esame del decreto che stabilisce l'aumento del presso della benzina e runa tantum sulle automobili. Mercoledì la commissione «igiene e sanità» esaminerà in sede referente il decreto relativo all'estinzione dei débiti delle mutue verso gli ospedali, mentre la «giustizia» si occuperà della riforma carceraria. Al Senato la commissione « finanze e tesoro » discuterà martedì tre decreti: quello che eleva le aliquote delle imposte indirette, quello che stabilisce l'imposta sulle case di abitazione e quello che istituisce un'imposta di fabbricazione ed una sovrimposta di confine sulle armi da sparo. La commissione « lavori pubblici e telecomunicazioni» si occuperà delle misure connesse con le esigenze straordinarie dei servizi postali. Sempre a Palazzo Madama, martedì prossimo, la commissione «affari costituzionali » discuterà in sede referente il decreto che modifica la legge 336 relativa agli ex combattenti che dipendono dallo Stato e dagli enti pubblici. Le modifiche alla legge, che prevede facilitazioni per la messa a riposo anticipato dì numerosi ex combattenti tendono ad evitare un « esodo » indiscriminato e massiccio, simile a quello che si verificò l'anno scorso in numerosi ministeri grazie alla legge sul « pensionamento anticipato ». Il decreto di modifica prevede che gli aventi diritto al riposo anticipato in base alla legge 336 presentino domanda all'ente di appartenenza entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto. La messa a riposo delle persone che ne hanno fatto richiesta avverrà, a partire dal 1° luglio '76, sulla base di «contingenti annuali». Ogni contingente sarà costituito, al massimo, dal 20% dei dipendenti che hanno presentato richiesta di pensionamento anticipato all'ente o ministero nel quale lavorano. Nell'ambito di ciascun ruolo, categoria di appartenenza o carriera andrà a riposo chi è più anziano di età; in casi di coetanei sarà fatta valere l'anzianità di servizio. Il personale che sarà collocato a riposo non potrà essere assunto o collaborare in incarichi retribuiti dallo Stato o da enti pubblici, o da enti o società che fruiscano del contributo ordinario dello Stato. Al personale trattenuto in servizio, in base a questo decreto, possono essere conferite promozioni solo per anzianità o per concorso. Da notare che ieri il Consiglio Superiore della Pubbli¬ ca Amministrazione ha suggerito alcuni cambiamenti al decreto. Il Consiglio — hanno affermato due sindacalisti — al fine di evitare discriminazioni, dubbi interpretativi e motivi di incostituzionalità, ha votato per portare da 30 a 90 giorni il termine di presentazione delle domande, di abolire il comma che limita il diritto al proseguimento della carriera, allo scopo di rendere uniforme tale diritto, di ridurre da 2 a 1 anno la applicabilità dell'esodo, scaglionare per tutti le quote del 20 per cento al primo luglio di ogni anno con deroga per il personale docente della scuola. « Sì è inoltre deliberato — hanno detto ancora i due sindacalisti del Consiglio — di consentire l'esodo a coloro che avevano diritto al pensionamento entro il 30 giugno '74 secondo quanto previsto dalla legge 336. Per coloro invece il cui diritto di pen¬ sionamento è maturato dalVl-7-74 dovrebbe applicarsi quanto previsto dal decreto in discussione. Infine l'articolo 6 del decreto che fa divieto al personale collocato a riposo di essere assunto presso uffici pubblici, viene esteso anche a coloro che hanno già beneficiato della 336 e ciò per evidenti criteri di equità. L'ultima parola su questo tanto discusso decreto spetta ora al Parlamento ». Marco Tosatti

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