Atene: l'aeroporto ancora chiuso è difficile imbarcarsi a Patrasso

Atene: l'aeroporto ancora chiuso è difficile imbarcarsi a Patrasso Mezzi pubblici requisiti dopo la mobilitazione generale Atene: l'aeroporto ancora chiuso è difficile imbarcarsi a Patrasso Chi viaggia in auto cerca di raggiungere la frontiera del Nord - Molti hanno rinunciato anche alla visita al Partenone (Dal nostro inviato speciale) Atene, 21 luglio. Da ieri mattina, quando la radio ha annunciato la mobilitazione generale, Atene ha cambiato istantaneamente volto. Nelle strade sono rimasti soltanto gruppi compatti di turisti intruppati rigorosamente secondo la nazionalità. I greci, i greci giovani, sono partiti tutti per i centri di raccolta. L'atmosfera è apparentemente calma, dopo l'eccitazione dell'annuncio. In un attimo, tutti i mezzi sono stati requisiti, i taxi hanno viaggiato al completo, carichi di uomini che si presentavano alla chiamata. Qualche ragazzo ha sfoderato per le vie del centro la bandiera nazionale, subito filmato dagli operatori della televisione. Ma il tentativo di creare un'atmosfera a carattere intensamente patriottico non sembra incontrare molto successo. I giovani si presentano alla chiamata alle armi con l'aria piuttosto dimessa, con un piccolo bagaglio racchiuso in un sacchettino di plastica che sembra uguale per tutti, sotto l'occhio incuriosito dei turisti che cominciano vagamente a preoccuparsi. Gli aeroporti sono chiusi al traffico, i treni per il Nord sono stati requisiti dall'esercito, le agenzie di viaggio raccomandano ai clienti di rimanere in albergo in attesa di una chiamata che diventa sempre più problematica. Gli italiani sono parecchi e l'ambasciata è stata presa letteralmente d'assalto. Tutti chiedono notizie anche perché l'impossibilità di comunicare con l'Italia (tutti i telefoni sono bloccati da ieri nel pomeriggio) crea una situazione di estremo disagio. Ieri, all'ambasciata italiana regnava un certo disordine, evidentemente l'emergenza aveva colto tutti di sorpresa, i turisti ricevevano un'accoglienza piuttosto fredda e sbrigativa. Oggi tutto è improvvisamente cambiato. Il console italiano a Patrasso ha dato disposizioni per rimpatriare tutti, nel pomeriggio due navi sono salpate verso Brindisi accogliendo parecchia gente che ha dovuto interrompere la vacanza. Ma per chi si trova ad Atene il problema è quello di raggiungere la costa, i mezzi pubblici sono nella massima parte requisiti. Quanto agli altri, manca il personale per guidarli. Per molti turisti italiani il viaggio di ritorno si sta tramutando in una fuga piuttosto movimentata. Chi viaggia in auto cerca di raggiungere la frontiera del Nord, ma la cosa presenta qualche difficoltà in quanto si ha notizia che tutte le auto civili vengono bloccate ad una trentina di chilometri da Atene j ed inoltre esiste il problema della benzina che sembra piuttosto difficile da trovare. Un funzionario del consola- j to italiano al Pireo ha detto candidamente: «Non siamo in grado di fornire notizie. Probabilmente il telegiornale in Italia consente una visione mollo più chiara». Ad Atene, l'addetto stampa dell'ambasciata Aldo Maichner precisa: «Saranno vernili da noi almeno trecento italiani. Facciamo il possibile ma la situazione, anche se non è preoccupante, presenta qualche difficoltà. l'I problema quello di consentire a tulli ui rientrare in Italia, con qualsiasi mezzo». Nell'attesa qualcuno ha deciso di fare da solo, due ragazzi sono partiti con l'autostop, mentre per la maggioranza non resta che la soluzione di presentarsi periodicamente agli sportelli dell'Alitalia per sentirsi ripetere che l'aeroporto è a disposizione dell'esercito e quindi chiuso per qualche giorno. Una sorpresa spiacevole per molti, specialmente per chi era appena entrato in Grecia e si trova bloccato in un albergo, sia pur con il conforto dell'aria condizionata. «Ero appena arrivata — dice Carla Capussoti, studentessa, in vacanza con l'amica Patrizia Gorgerino — quando una mia amica greca mi ha dello piangendo che il suo fidanzato stava per partire per la guerra. Abbiamo proprio scelto un bel momento per venire a visitare la Grecia». Rimpianto comune a molti. C'è chi ha soppresso la classica visita al Partenone per leggere i giornali greci dove si spiega stamattina che a Cipro gli aggressori sono stati respinti, che otto aerei turchi sono stati abbattuti. Una situazione molto confusa. Comunque, i turisti di Atene non possono che sperare nell'Alitalia per tornare presto a casa. Ma i greci con cui si parla sono molto pessimisti e sostengono che gli aeroporti resteranno chiusi per almeno | quindici giorni. A questa notizia, molti hanno preso la via di Patrasso, cercando affannosamente di imbarcarsi. Beppe Bracco Atene: l'aeroporto ancora chiuso è difficile imbarcarsi a Patrasso Mezzi pubblici requisiti dopo la mobilitazione generale Atene: l'aeroporto ancora chiuso è difficile imbarcarsi a Patrasso Chi viaggia in auto cerca di raggiungere la frontiera del Nord - Molti hanno rinunciato anche alla visita al Partenone (Dal nostro inviato speciale) Atene, 21 luglio. Da ieri mattina, quando la radio ha annunciato la mobilitazione generale, Atene ha cambiato istantaneamente volto. Nelle strade sono rimasti soltanto gruppi compatti di turisti intruppati rigorosamente secondo la nazionalità. I greci, i greci giovani, sono partiti tutti per i centri di raccolta. L'atmosfera è apparentemente calma, dopo l'eccitazione dell'annuncio. In un attimo, tutti i mezzi sono stati requisiti, i taxi hanno viaggiato al completo, carichi di uomini che si presentavano alla chiamata. Qualche ragazzo ha sfoderato per le vie del centro la bandiera nazionale, subito filmato dagli operatori della televisione. Ma il tentativo di creare un'atmosfera a carattere intensamente patriottico non sembra incontrare molto successo. I giovani si presentano alla chiamata alle armi con l'aria piuttosto dimessa, con un piccolo bagaglio racchiuso in un sacchettino di plastica che sembra uguale per tutti, sotto l'occhio incuriosito dei turisti che cominciano vagamente a preoccuparsi. Gli aeroporti sono chiusi al traffico, i treni per il Nord sono stati requisiti dall'esercito, le agenzie di viaggio raccomandano ai clienti di rimanere in albergo in attesa di una chiamata che diventa sempre più problematica. Gli italiani sono parecchi e l'ambasciata è stata presa letteralmente d'assalto. Tutti chiedono notizie anche perché l'impossibilità di comunicare con l'Italia (tutti i telefoni sono bloccati da ieri nel pomeriggio) crea una situazione di estremo disagio. Ieri, all'ambasciata italiana regnava un certo disordine, evidentemente l'emergenza aveva colto tutti di sorpresa, i turisti ricevevano un'accoglienza piuttosto fredda e sbrigativa. Oggi tutto è improvvisamente cambiato. Il console italiano a Patrasso ha dato disposizioni per rimpatriare tutti, nel pomeriggio due navi sono salpate verso Brindisi accogliendo parecchia gente che ha dovuto interrompere la vacanza. Ma per chi si trova ad Atene il problema è quello di raggiungere la costa, i mezzi pubblici sono nella massima parte requisiti. Quanto agli altri, manca il personale per guidarli. Per molti turisti italiani il viaggio di ritorno si sta tramutando in una fuga piuttosto movimentata. Chi viaggia in auto cerca di raggiungere la frontiera del Nord, ma la cosa presenta qualche difficoltà in quanto si ha notizia che tutte le auto civili vengono bloccate ad una trentina di chilometri da Atene j ed inoltre esiste il problema della benzina che sembra piuttosto difficile da trovare. Un funzionario del consola- j to italiano al Pireo ha detto candidamente: «Non siamo in grado di fornire notizie. Probabilmente il telegiornale in Italia consente una visione mollo più chiara». Ad Atene, l'addetto stampa dell'ambasciata Aldo Maichner precisa: «Saranno vernili da noi almeno trecento italiani. Facciamo il possibile ma la situazione, anche se non è preoccupante, presenta qualche difficoltà. l'I problema quello di consentire a tulli ui rientrare in Italia, con qualsiasi mezzo». Nell'attesa qualcuno ha deciso di fare da solo, due ragazzi sono partiti con l'autostop, mentre per la maggioranza non resta che la soluzione di presentarsi periodicamente agli sportelli dell'Alitalia per sentirsi ripetere che l'aeroporto è a disposizione dell'esercito e quindi chiuso per qualche giorno. Una sorpresa spiacevole per molti, specialmente per chi era appena entrato in Grecia e si trova bloccato in un albergo, sia pur con il conforto dell'aria condizionata. «Ero appena arrivata — dice Carla Capussoti, studentessa, in vacanza con l'amica Patrizia Gorgerino — quando una mia amica greca mi ha dello piangendo che il suo fidanzato stava per partire per la guerra. Abbiamo proprio scelto un bel momento per venire a visitare la Grecia». Rimpianto comune a molti. C'è chi ha soppresso la classica visita al Partenone per leggere i giornali greci dove si spiega stamattina che a Cipro gli aggressori sono stati respinti, che otto aerei turchi sono stati abbattuti. Una situazione molto confusa. Comunque, i turisti di Atene non possono che sperare nell'Alitalia per tornare presto a casa. Ma i greci con cui si parla sono molto pessimisti e sostengono che gli aeroporti resteranno chiusi per almeno | quindici giorni. A questa notizia, molti hanno preso la via di Patrasso, cercando affannosamente di imbarcarsi. Beppe Bracco

Persone citate: Aldo Maichner, Beppe Bracco, Carla Capussoti, Patrizia Gorgerino