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L'origine controllata per lo Spanna biellese Gli "amici del vino" chiedono L'origine controllata per lo Spanna biellese (Dal nostro corrispondente) Biella, 7 luglio. (p.m.) Un gruppo di sindaci e di viticoltori, riuniti a Valdengo, hanno accettato la proposta degli «amici del vino» di iniziare le pratiche burocratiche per ottenere il riconoscimento del marchio di denominazione di origine controllata, (sintetizzato nella sigla «Doc»), per lo Spanna, prodotto nella fascia collinare del Biellese parallela alla statate Biella-Laghi. Il territorio interessato comprende i comuni di Vigliano, Valdengo, Cerreto Castello, Quaregna, Cossato, Lessona e Mottalciata. Ha presieduto la riunione Ernesto Forzarli, che rappresenta il Piemonte nel consiglio di amministrazione dell'Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano, ente-pilota in Italia per la valorizzazione del vino genuino. Erano presenti anche il banchiere Venanzio Sella e l'industriale Roberto Rivetti, entrambi appassionati produttori di vini pregiati, noti agli intenditori con la denominazio- ne, rispettivamente di Lessona e Villa Era. L'origine del nome Spanna risale all'epoca romana. Plinio ed altri riportano, in diverse occasioni, le definizioni di Spionia e Spinea riferendosi ad uve che raggiungono la maturazione alle prime neb bie autunnali. Questa caratteristica ha poi prevalso, secondo taluni studiosi di filologia e lo stesso vitigno è oggi più noto come Nebbiolo. Lo Spanna prodotto nella fascia collinare biellese, considerato vino «fino da pasto», per ottenere la «Doc» dovrà essere formato da una mesco lanza di Nebbiolo e di uva croatina (vitigno della stessa famiglia, ma di maggiore produttività), nella misura ri spettivamente dell'85-80 e 152f> per cento. Al posto della croatina, potrà essere usata, nella stessa percentuale la Bonarda. Il vino, che prenderà la denominazione del luogo di produzione, come già avviene per il Lessona, dovrà essere posto in vendita dopo un periodo minimo di invecchiamento di tre anni. L'origine controllata per lo Spanna biellese Gli "amici del vino" chiedono L'origine controllata per lo Spanna biellese (Dal nostro corrispondente) Biella, 7 luglio. (p.m.) Un gruppo di sindaci e di viticoltori, riuniti a Valdengo, hanno accettato la proposta degli «amici del vino» di iniziare le pratiche burocratiche per ottenere il riconoscimento del marchio di denominazione di origine controllata, (sintetizzato nella sigla «Doc»), per lo Spanna, prodotto nella fascia collinare del Biellese parallela alla statate Biella-Laghi. Il territorio interessato comprende i comuni di Vigliano, Valdengo, Cerreto Castello, Quaregna, Cossato, Lessona e Mottalciata. Ha presieduto la riunione Ernesto Forzarli, che rappresenta il Piemonte nel consiglio di amministrazione dell'Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano, ente-pilota in Italia per la valorizzazione del vino genuino. Erano presenti anche il banchiere Venanzio Sella e l'industriale Roberto Rivetti, entrambi appassionati produttori di vini pregiati, noti agli intenditori con la denominazio- ne, rispettivamente di Lessona e Villa Era. L'origine del nome Spanna risale all'epoca romana. Plinio ed altri riportano, in diverse occasioni, le definizioni di Spionia e Spinea riferendosi ad uve che raggiungono la maturazione alle prime neb bie autunnali. Questa caratteristica ha poi prevalso, secondo taluni studiosi di filologia e lo stesso vitigno è oggi più noto come Nebbiolo. Lo Spanna prodotto nella fascia collinare biellese, considerato vino «fino da pasto», per ottenere la «Doc» dovrà essere formato da una mesco lanza di Nebbiolo e di uva croatina (vitigno della stessa famiglia, ma di maggiore produttività), nella misura ri spettivamente dell'85-80 e 152f> per cento. Al posto della croatina, potrà essere usata, nella stessa percentuale la Bonarda. Il vino, che prenderà la denominazione del luogo di produzione, come già avviene per il Lessona, dovrà essere posto in vendita dopo un periodo minimo di invecchiamento di tre anni.