Non dimentichiamoli

Non dimentichiamoli I partigiani caduti del Colle del Lys Non dimentichiamoli Ventitré giovani trucidati il 2 luglio '44 - Vittorelli: "Il fascismo non risorgerà, anche se da 30 anni si sta camuffando" Trent'annì fa il Colle del Lys fu teatro di uno dei più sanguinosi scontri tra le formazioni partigiane che difendevano le vallate di Lanza e di Susa e i forti presidi fascisti e tedeschi. 23 giovani Volontari della libertà furono orrendamente trucidati in un'imboscata sul Colle. Ieri sono stati ricordati con grande solennità, davanti alla torre - monumento eretta sul colle in memoria di tutti i 2024 partigiani delle vallate Chisone, Sangone. Lanza e Susa. Erano presenti delegazioni ufficiali di una quarantina di Comuni, associazioni partigiane, familiari dei Caduti. Da Cremona è arrivato un gruppo di ex partigiani, con il sindaco professor Zanoni e l'assessore De Andreis, dalla Francia una rappresentanza di «maquis» della Val d'Isère. Un picchetto di alpini della Taurinense ha reso gli onori militari durante la cerimonia che è stata aperta da una funzione religiosa. Commovente la consegna di una medaglia d'oro al gonfalone della provincia di Torino; l'ha appuntata la signora Rosa Piol, di Rivoli, che ha avuto il marito e cinque figli caduti nella lotta di liberazione. Il gonfalone della Provincia era scortato da una dele¬ gazione con il presidente Elio Borgogno che, in una breve commemorazione dei Caduti, ha affermato: «I recenti fatti di Brescia non sono isolati e l'inequivocabile matrice fascista è quella dei gruppi terroristici che attentano alle nostre istituzioni». Il discorso ufficiale avrebbe dovuto essere tenuto dal ministro Giolitti (che fu comandante partigiano di Val di Lonzo col nome di battaglia «Paolo»), ma impegni dì governo lo hanno trattenuto a Roma. Ha parlato in vece sua il deputato socialista onorevole Vittorelli che ha detto fra l'altro: «Il fascismo, morto allora, non risorgerà, anche se da trent'anni si sta camuffando in vari modi e il msi ne è l'esempio. Sono fascisti il Movimento sociale e "Ordine nero" e sono al loro servizio le "Brigate rosse", mentre si riscontrano connivenze tra i pubblici poteri e il neofascismo, con chiare complicità». Vittorelli ha denunciato: «Non è ammissibile che persone come il Giannettini, collegato al terrorista Fumagalli, vengano stipendiate dal Sid con denaro pubblico. Non aspetteremo vent'annni — ha concluso — per liberarci del fascismo: se dovesse rinascere non ci sarebbe, verso di noi, il perdono delle giovani generazioni. Il movimento neofascista deve essere sciolto e, se sarà necessario, difenderemo anche con la forza la libertà conquistata». La battaglia del 2 luglio 1944 sul Colle del Lys fu una feroce rappresaglia organizzata dai tedeschi e dai fascisti che erano stati duramente impegnati, nella seconda quindicina di giugno, da un coraggioso attacco delle formazioni partigiane che avevano come obiettivo le munite posizioni di Bussoleno, Avigliana, Susa, Rosta, Rivoli, Caselette. Solo l'arrivo di un treno blindato, con una impressionante massa di fuoco, riuscì a salvare il presidio di Rivoli. — Il contributo dato dalle donne alla lotta di Liberazione è stato ricordato sabato e ieri a Massa Carrara, l'unica provincia d'Italia decorata con medaglia d'oro al Valor militare. L'onorificenza ricorda la poderosa azione di massa con la quale il comandante nazista fu costretto a revocare l'ordine di evacuare la città. Torino (medaglia d'oro al Valor militare) era rappresentata dal gonfalone accompagnato dall'assessore professor Frida Malan, che fu comandante partigiana nella V Divisione G.L. Una tragica ed eloquente testimonianza della lotta partigiana in Val di Susa Non dimentichiamoli I partigiani caduti del Colle del Lys Non dimentichiamoli Ventitré giovani trucidati il 2 luglio '44 - Vittorelli: "Il fascismo non risorgerà, anche se da 30 anni si sta camuffando" Trent'annì fa il Colle del Lys fu teatro di uno dei più sanguinosi scontri tra le formazioni partigiane che difendevano le vallate di Lanza e di Susa e i forti presidi fascisti e tedeschi. 23 giovani Volontari della libertà furono orrendamente trucidati in un'imboscata sul Colle. Ieri sono stati ricordati con grande solennità, davanti alla torre - monumento eretta sul colle in memoria di tutti i 2024 partigiani delle vallate Chisone, Sangone. Lanza e Susa. Erano presenti delegazioni ufficiali di una quarantina di Comuni, associazioni partigiane, familiari dei Caduti. Da Cremona è arrivato un gruppo di ex partigiani, con il sindaco professor Zanoni e l'assessore De Andreis, dalla Francia una rappresentanza di «maquis» della Val d'Isère. Un picchetto di alpini della Taurinense ha reso gli onori militari durante la cerimonia che è stata aperta da una funzione religiosa. Commovente la consegna di una medaglia d'oro al gonfalone della provincia di Torino; l'ha appuntata la signora Rosa Piol, di Rivoli, che ha avuto il marito e cinque figli caduti nella lotta di liberazione. Il gonfalone della Provincia era scortato da una dele¬ gazione con il presidente Elio Borgogno che, in una breve commemorazione dei Caduti, ha affermato: «I recenti fatti di Brescia non sono isolati e l'inequivocabile matrice fascista è quella dei gruppi terroristici che attentano alle nostre istituzioni». Il discorso ufficiale avrebbe dovuto essere tenuto dal ministro Giolitti (che fu comandante partigiano di Val di Lonzo col nome di battaglia «Paolo»), ma impegni dì governo lo hanno trattenuto a Roma. Ha parlato in vece sua il deputato socialista onorevole Vittorelli che ha detto fra l'altro: «Il fascismo, morto allora, non risorgerà, anche se da trent'anni si sta camuffando in vari modi e il msi ne è l'esempio. Sono fascisti il Movimento sociale e "Ordine nero" e sono al loro servizio le "Brigate rosse", mentre si riscontrano connivenze tra i pubblici poteri e il neofascismo, con chiare complicità». Vittorelli ha denunciato: «Non è ammissibile che persone come il Giannettini, collegato al terrorista Fumagalli, vengano stipendiate dal Sid con denaro pubblico. Non aspetteremo vent'annni — ha concluso — per liberarci del fascismo: se dovesse rinascere non ci sarebbe, verso di noi, il perdono delle giovani generazioni. Il movimento neofascista deve essere sciolto e, se sarà necessario, difenderemo anche con la forza la libertà conquistata». La battaglia del 2 luglio 1944 sul Colle del Lys fu una feroce rappresaglia organizzata dai tedeschi e dai fascisti che erano stati duramente impegnati, nella seconda quindicina di giugno, da un coraggioso attacco delle formazioni partigiane che avevano come obiettivo le munite posizioni di Bussoleno, Avigliana, Susa, Rosta, Rivoli, Caselette. Solo l'arrivo di un treno blindato, con una impressionante massa di fuoco, riuscì a salvare il presidio di Rivoli. — Il contributo dato dalle donne alla lotta di Liberazione è stato ricordato sabato e ieri a Massa Carrara, l'unica provincia d'Italia decorata con medaglia d'oro al Valor militare. L'onorificenza ricorda la poderosa azione di massa con la quale il comandante nazista fu costretto a revocare l'ordine di evacuare la città. Torino (medaglia d'oro al Valor militare) era rappresentata dal gonfalone accompagnato dall'assessore professor Frida Malan, che fu comandante partigiana nella V Divisione G.L. Una tragica ed eloquente testimonianza della lotta partigiana in Val di Susa