Trovato il nastro "Sid-Fumagalli,, di Mario Bariona

Trovato il nastro "Sid-Fumagalli,, Brescia: nuovi arresti? Trovato il nastro "Sid-Fumagalli,, t Dal nostro inviato speciale) Brescia, 7 luglio. Il ministro della Difesa Giulio Andreotti ha «ritrovato» il nastro delle conversazioni registrate tra il giornalista Giorgio Zicari (una volta informatore del Sid) e Carlo Fumagalli, organizzatore del piano eversivo «Stella del Mar», che sembrava andato perduto. il documento di ^'"ema importanza è stato spedito ai giudici di Brescia e di Padova. Un sintomo di più che un filo preciso legherebbe le inchieste per il «golpe», per la strage di Brescia, per la «Rosa dei venti» e forse il duplice omicidio nella sede del msi di Padova. Contemporaneamente si preannuncia una serie di mandati di cattura a Brescia, già pronti nel cassetto del p.m. Francesco Trovato. Ieri per la decisione del giudice istruttore Arcai, è stata concessa la libertà provvisoria a Giuseppe Benedetti, detto «Beppino», 41 anni, ragioniere, uno dei più noti fascisti aderenti al gruppo di «Riscossa», arrestato il 21 maggio scorso nell'ambito delle indagini sulle trame nere. Non si conoscono i motivi che hanno indotto il magistrato a prendere tale provvedimento. Beppino Benedetti, tra i trenta arrestati per l'inchiesta sul «Mar», è uno dei più noti; già militante nelle file del msi, è stato direttore della rivista Riscossa, periodico dell'omonimo gruppo stampato nella stessa tipografia de «La Fenice», il tristemente noto foglio nazista milanese. Incriminato dal giudice milanese Viola in seguito al ritrovamento di un'auco imbottita di esplosivo nel garage del padre di Pietro Battiston, Benedetti era stato colpito da un mandato di cattura spicca¬ to dal dottor Arcai. Ora, a poco più di un mese dall'arresto, è stato messo in libertà provvisoria. Il giudice gli ha ordinato di non allontanarsi dalla sua abitazione di Toscolano Maderno. La libertà provvisoria ha destato polemiche. Le polemiche a Brescia si sprecano. Lo stesso trasferimento a Lecce, considerata sede di terz'ordine, del prefetto Vincenzo Aurigemma, a Brescia da soli tre mesi, è vista come la decapitazione di un innocente. Il capitano Delfino intanto ha compiuto perquisizioni nelle ville dei genitori di Silvio Ferrari, alla ricerca di eventuali elettrodomestici smontati in quanto alcune loro parti potrebbero essere state utilizzate per confezionare le bombe. Sul luogo delle due esplosioni di piazza Mercato e piazza Loggia sarebbero stati rinvenuti alcuni fili elettrici e piccole parti di elettrodomestici. Questi ultimi sarebbero stati smontati appunto per utilizzarne alcuni pezzi. Non si sa che cosa gl'inquirenti abbiano trovato. I sottufficiali del nucleo investigativo hanno comunque lasciato i luoghi delle perquisizioni con alcuni voluminosi pacchi. Il «Comitato nazionale per la libertà di opinione» ha indetto a Brescia, per sabato prossimo, 13 luglio, un«processo popolare contro i fascisti assassini». La «giuria popolare» di piazza della Loggia sarà formata dai delegati dei consigli di fabbrica, comitati popolari antifascisti, partigiani, sindacalisti, rappresentanti dei lavoratori cattolici, avvocati. Il processo sarà condotto in base a testimonianze dirette di cittadini bresciani e indagini autonome compiute da organismi popolari. Mario Bariona Trovato il nastro "Sid-Fumagalli,, Brescia: nuovi arresti? Trovato il nastro "Sid-Fumagalli,, t Dal nostro inviato speciale) Brescia, 7 luglio. Il ministro della Difesa Giulio Andreotti ha «ritrovato» il nastro delle conversazioni registrate tra il giornalista Giorgio Zicari (una volta informatore del Sid) e Carlo Fumagalli, organizzatore del piano eversivo «Stella del Mar», che sembrava andato perduto. il documento di ^'"ema importanza è stato spedito ai giudici di Brescia e di Padova. Un sintomo di più che un filo preciso legherebbe le inchieste per il «golpe», per la strage di Brescia, per la «Rosa dei venti» e forse il duplice omicidio nella sede del msi di Padova. Contemporaneamente si preannuncia una serie di mandati di cattura a Brescia, già pronti nel cassetto del p.m. Francesco Trovato. Ieri per la decisione del giudice istruttore Arcai, è stata concessa la libertà provvisoria a Giuseppe Benedetti, detto «Beppino», 41 anni, ragioniere, uno dei più noti fascisti aderenti al gruppo di «Riscossa», arrestato il 21 maggio scorso nell'ambito delle indagini sulle trame nere. Non si conoscono i motivi che hanno indotto il magistrato a prendere tale provvedimento. Beppino Benedetti, tra i trenta arrestati per l'inchiesta sul «Mar», è uno dei più noti; già militante nelle file del msi, è stato direttore della rivista Riscossa, periodico dell'omonimo gruppo stampato nella stessa tipografia de «La Fenice», il tristemente noto foglio nazista milanese. Incriminato dal giudice milanese Viola in seguito al ritrovamento di un'auco imbottita di esplosivo nel garage del padre di Pietro Battiston, Benedetti era stato colpito da un mandato di cattura spicca¬ to dal dottor Arcai. Ora, a poco più di un mese dall'arresto, è stato messo in libertà provvisoria. Il giudice gli ha ordinato di non allontanarsi dalla sua abitazione di Toscolano Maderno. La libertà provvisoria ha destato polemiche. Le polemiche a Brescia si sprecano. Lo stesso trasferimento a Lecce, considerata sede di terz'ordine, del prefetto Vincenzo Aurigemma, a Brescia da soli tre mesi, è vista come la decapitazione di un innocente. Il capitano Delfino intanto ha compiuto perquisizioni nelle ville dei genitori di Silvio Ferrari, alla ricerca di eventuali elettrodomestici smontati in quanto alcune loro parti potrebbero essere state utilizzate per confezionare le bombe. Sul luogo delle due esplosioni di piazza Mercato e piazza Loggia sarebbero stati rinvenuti alcuni fili elettrici e piccole parti di elettrodomestici. Questi ultimi sarebbero stati smontati appunto per utilizzarne alcuni pezzi. Non si sa che cosa gl'inquirenti abbiano trovato. I sottufficiali del nucleo investigativo hanno comunque lasciato i luoghi delle perquisizioni con alcuni voluminosi pacchi. Il «Comitato nazionale per la libertà di opinione» ha indetto a Brescia, per sabato prossimo, 13 luglio, un«processo popolare contro i fascisti assassini». La «giuria popolare» di piazza della Loggia sarà formata dai delegati dei consigli di fabbrica, comitati popolari antifascisti, partigiani, sindacalisti, rappresentanti dei lavoratori cattolici, avvocati. Il processo sarà condotto in base a testimonianze dirette di cittadini bresciani e indagini autonome compiute da organismi popolari. Mario Bariona