Proclamati i quattro vincitori al traguardo del vino genuino di Elvio Ronza

Proclamati i quattro vincitori al traguardo del vino genuino Il concorso di Stampa Sera concluso a Costigliole d'Asti Proclamati i quattro vincitori al traguardo del vino genuino Hanno portato al successo Barbera, Riesling, Barbaresco e Rossese - La supergiuria di assaggiatori ha espresso il proprio parere dopo le votazioni dei lettori - Un mese di gare (.Dal nostro inviato speciale) Cos'tigliolc d'Asti, 30 giugno. La verità è saltata fuori dalle bottiglie, come un diavoletto dalla scatola magica, venerdì alle 2$. C'erano volute sei settimane, riunioni di nove giurie, votazioni popolari, parere di supergiurati. Ma ora quattro nomi erano scritti, dopo la somma dei punti, nel taccuino di Roberto Biasiol, il coordinatore degli esperti-enologi. E i quattro vincitori stavano per essere proclamati nel cortile del vecchio castello, illuminato come i manieri nelle favole, davanti ad una platea di spettatori curiosi. Così, tra gli applausi, sono saliti sul palco i produttori che hanno superato tutti ì rivali nel concorso di Stampa Sera «alla ricerca del vino genuino ». Sono: Barbera 1973: Giovanni Rosso di Agliano; Barbaresco 1970: Ottavio Lequio di Neive; Rossese 1973: Cantine So ■ lamito e Garoscio di Dolceacqua; Riesling dell'Oltrepò Pavese: Luigi Savini di Pietra de' Giorgi. L'ultimo giro d'esame l'hanno fatto con gli altri 29 aspiranti al titolo. La supergiuria, dopo sei pesanti ore di assaggi nella cantina del castello (una prigione tutt'altro che scomoda) non ha più avuto dubbi. «Certo — dice Biasiol — alcune bottiglie sono state sottoposte a doppio assaggio, soprattutto di barbaresco se ricordo bene. L'impressione è che i concorrenti fossero tutti all'altezza di un concorso interregionale». Condotto dal 19 maggio al 16 giugno in tre regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria), il referendum ha avuto quasi dappertutto gareggianti che non ' hanno deluso l'attesa. Buoni vini: d'accordo, non sempre strepitosi, ma neppure mediocri. Le eccezioni, è evidente, non si possono escludere completamente. Ma i produttori scelti dalle nove giurie di tappa e presentati ai lettori di Stampa Sera perché facessero una classifica, andavano dalla media in su. Almeno così garantiscono gli esperti che hanno assaggiato le 33 bottiglie. Ormai i vari aspetti del torneo dovrebbero essere noti. . Dopo le segnalazioni dei giurati di tappa, la parola è stata lasciata ai consumatori che hanno votato con le schede pubblicate su Stampa Sera. Punteggio dei lettori, quindi. Venerdì scorso, punteggio della supergiuria (Buonassisi, Segre, Riccardi, Zaccone, Rivella, Sattanino, Laura Pesce, Allais). Somma delle due classifiche. I quattro con più punti hanno vinto. Due vini hanno fermato l'attenzione dei supergiurati, Rossese e Riesling, il primo tra l'altro pochissimo conosciuto. «Il secondo — dice Sattanino, campione mondiale dei sommelier — era senza dubbio straordinario. Mi ha impressionato. E dire che ne conosco di vino ». Il Riesling è un bianco che accompagna volentieri gli antipasti, apre con grande dignità un pranzo. Delusioni? Era atteso alla controprova un Barbaresco che aveva strabiliato nelle prove locali. La bottiglia presentata all'assaggio della supergiuria fia rivelato ingiustificabili difetti. E gli esperti l'hanno bocciata. Alle 23, dunque, dissipate incertezze e ottenute conferme, si lascia via libera al folclore nel cortile dell'ex dimora di un tal Filippo Asinari di San Marzano (ministro di Carlo Felice e, ricordano le cronache, abile viticoltore, perfino furbo esportatore, visto che al principio deìl'SOO collocava vino piemontese in Brasile). E' una di quelle piacevoli sere estive di mite temperatura. La gente è allegra, ci sono bande musicali, majorettes. un ballo a palchetto nel mezzo del campo sportivo: personaggi e ingredienti adatti alle feste popolari. La serata s'avvia con l'arrivo da Asti dei marciatori per l'affidamento del vino all'enoteca del castello. Giungono con i cesti e le bottiglie, tutti giovani che hanno sopportato bene la fatica della lunga camminata. Dovevano portarlo a settembre, quando esplode la vendemmia, invece l'enoteca (ha un anno di vita e parecchi estimatori fedeli) è rimasta senza, bottiglir (è immaginabile una galleria d'arte senza quadri?), ne ha bisogno urgente, le scansie sono vuote, al grido di soccorso prontamente rispondono 42 tipi di vino. Hanno curato la sceneggiatura della cerimonia Camera di Commercio di Asti e Comune di Costigliole, ospiti generosi: presidente (Giovanni Borello) e sindaco (Riccardo Bellone) ricordano lo sforzo dei vignaioli, «i veri protagonisti di questi incontri». Affidamento e premiazione dei migliori produttori diventano un'unica gaia festa nel nome del buon vino. Rosanna Canavero, che ha animato tutte le tappe del nostro concorso, rievoca i momenti più gradevoli del viaggio enologico: Biasiol ripercorre gli itinerari tecnici di questo referendum che ci ha permesso di indicare al lettore alcuni punti dove la produzione è schietta. Poi, consegnate le targhe, finiti ì discorsi, la notte è lasciata alle canzoni di Bepe d' Muncalè, alle polche e mazurche che trascinano le coppie nel ballo. E. quando le voci si diradano, si pensa rapidamente all'ultima speranza: che il vino continui a cercare la strada della genuinità. Perché i concorsi finiscono ma i bevitori restano. Elvio Ronza Costigliole d'Asti. I vincitori festeggiati dalle majorettes. A sinistra, Rosanna Canavero Proclamati i quattro vincitori al traguardo del vino genuino Il concorso di Stampa Sera concluso a Costigliole d'Asti Proclamati i quattro vincitori al traguardo del vino genuino Hanno portato al successo Barbera, Riesling, Barbaresco e Rossese - La supergiuria di assaggiatori ha espresso il proprio parere dopo le votazioni dei lettori - Un mese di gare (.Dal nostro inviato speciale) Cos'tigliolc d'Asti, 30 giugno. La verità è saltata fuori dalle bottiglie, come un diavoletto dalla scatola magica, venerdì alle 2$. C'erano volute sei settimane, riunioni di nove giurie, votazioni popolari, parere di supergiurati. Ma ora quattro nomi erano scritti, dopo la somma dei punti, nel taccuino di Roberto Biasiol, il coordinatore degli esperti-enologi. E i quattro vincitori stavano per essere proclamati nel cortile del vecchio castello, illuminato come i manieri nelle favole, davanti ad una platea di spettatori curiosi. Così, tra gli applausi, sono saliti sul palco i produttori che hanno superato tutti ì rivali nel concorso di Stampa Sera «alla ricerca del vino genuino ». Sono: Barbera 1973: Giovanni Rosso di Agliano; Barbaresco 1970: Ottavio Lequio di Neive; Rossese 1973: Cantine So ■ lamito e Garoscio di Dolceacqua; Riesling dell'Oltrepò Pavese: Luigi Savini di Pietra de' Giorgi. L'ultimo giro d'esame l'hanno fatto con gli altri 29 aspiranti al titolo. La supergiuria, dopo sei pesanti ore di assaggi nella cantina del castello (una prigione tutt'altro che scomoda) non ha più avuto dubbi. «Certo — dice Biasiol — alcune bottiglie sono state sottoposte a doppio assaggio, soprattutto di barbaresco se ricordo bene. L'impressione è che i concorrenti fossero tutti all'altezza di un concorso interregionale». Condotto dal 19 maggio al 16 giugno in tre regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria), il referendum ha avuto quasi dappertutto gareggianti che non ' hanno deluso l'attesa. Buoni vini: d'accordo, non sempre strepitosi, ma neppure mediocri. Le eccezioni, è evidente, non si possono escludere completamente. Ma i produttori scelti dalle nove giurie di tappa e presentati ai lettori di Stampa Sera perché facessero una classifica, andavano dalla media in su. Almeno così garantiscono gli esperti che hanno assaggiato le 33 bottiglie. Ormai i vari aspetti del torneo dovrebbero essere noti. . Dopo le segnalazioni dei giurati di tappa, la parola è stata lasciata ai consumatori che hanno votato con le schede pubblicate su Stampa Sera. Punteggio dei lettori, quindi. Venerdì scorso, punteggio della supergiuria (Buonassisi, Segre, Riccardi, Zaccone, Rivella, Sattanino, Laura Pesce, Allais). Somma delle due classifiche. I quattro con più punti hanno vinto. Due vini hanno fermato l'attenzione dei supergiurati, Rossese e Riesling, il primo tra l'altro pochissimo conosciuto. «Il secondo — dice Sattanino, campione mondiale dei sommelier — era senza dubbio straordinario. Mi ha impressionato. E dire che ne conosco di vino ». Il Riesling è un bianco che accompagna volentieri gli antipasti, apre con grande dignità un pranzo. Delusioni? Era atteso alla controprova un Barbaresco che aveva strabiliato nelle prove locali. La bottiglia presentata all'assaggio della supergiuria fia rivelato ingiustificabili difetti. E gli esperti l'hanno bocciata. Alle 23, dunque, dissipate incertezze e ottenute conferme, si lascia via libera al folclore nel cortile dell'ex dimora di un tal Filippo Asinari di San Marzano (ministro di Carlo Felice e, ricordano le cronache, abile viticoltore, perfino furbo esportatore, visto che al principio deìl'SOO collocava vino piemontese in Brasile). E' una di quelle piacevoli sere estive di mite temperatura. La gente è allegra, ci sono bande musicali, majorettes. un ballo a palchetto nel mezzo del campo sportivo: personaggi e ingredienti adatti alle feste popolari. La serata s'avvia con l'arrivo da Asti dei marciatori per l'affidamento del vino all'enoteca del castello. Giungono con i cesti e le bottiglie, tutti giovani che hanno sopportato bene la fatica della lunga camminata. Dovevano portarlo a settembre, quando esplode la vendemmia, invece l'enoteca (ha un anno di vita e parecchi estimatori fedeli) è rimasta senza, bottiglir (è immaginabile una galleria d'arte senza quadri?), ne ha bisogno urgente, le scansie sono vuote, al grido di soccorso prontamente rispondono 42 tipi di vino. Hanno curato la sceneggiatura della cerimonia Camera di Commercio di Asti e Comune di Costigliole, ospiti generosi: presidente (Giovanni Borello) e sindaco (Riccardo Bellone) ricordano lo sforzo dei vignaioli, «i veri protagonisti di questi incontri». Affidamento e premiazione dei migliori produttori diventano un'unica gaia festa nel nome del buon vino. Rosanna Canavero, che ha animato tutte le tappe del nostro concorso, rievoca i momenti più gradevoli del viaggio enologico: Biasiol ripercorre gli itinerari tecnici di questo referendum che ci ha permesso di indicare al lettore alcuni punti dove la produzione è schietta. Poi, consegnate le targhe, finiti ì discorsi, la notte è lasciata alle canzoni di Bepe d' Muncalè, alle polche e mazurche che trascinano le coppie nel ballo. E. quando le voci si diradano, si pensa rapidamente all'ultima speranza: che il vino continui a cercare la strada della genuinità. Perché i concorsi finiscono ma i bevitori restano. Elvio Ronza Costigliole d'Asti. I vincitori festeggiati dalle majorettes. A sinistra, Rosanna Canavero