In taxi con una donna di Carlo Moriondo

In taxi con una donna TOCCO DI GRAZIA NELL'EFFICIENTE FRANCOFORTE In taxi con una donna Le auto pubbliche sono 1700, cinquanta guidate da donne - Sono eleganti, attente, disciplinate e abili al volante - Per prudenza non lavorano mai di notte - Il caso di una coppia di sposi: lei fa servizio dalle 7 alle 19, lui dalle 19 alle 7 - Guadagnano 800 mila lire al mese, ma si vedono solo un'ora al giorno (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 30 giugno. Come salite su un taxi, il vostro borsellino subisce un primo, duro attacco: il tassametro segna già due marchi. Rapido conto: sono 600 lire. Questo dà un'idea dì quanto vi attende: per la minima corsa in città se ne vanno un paio di biglietti da mille. Sarete sempre fermi, a causa dei semafori (inutile precisare che vengono rispettati anche in piena notte, anche nelle strade deserte, con un'esattezza commisurata all'entità delle multe per i trasgressori, ammesso che ve ne siano) oppure a causa degli intasamenti stradali, dovuti al fatto che il centro di Francoforte è tutto in subbuglio come se avesse subito un bombardamento: si stanno costruendo le diramazioni del metrò, il Comune è ricco e impiega bene i soldi dei cittadini, con piani a lunga scadenza. Ma intanto il tassametro è diventato il vostro nemico numero uno, avanza a scatti incessanti e voi continuate a moltiplicare mentalmente per trecento, con ansia crescente. I taxi di Francoforte sono 1700 (a Torino, con popolazione assai superiore, sono 1200), quasi tutti poderose «Mercedes» biancolatte. Diesel o a benzina. Cinquanta sono guidati da donne: brave, attente, non certo inferiori agli uomini come abilità, soltanto un po' in crisi se si tratta di procedere a qualche riparazione di fortuna. Il fatto che ci sia una donna al volante mette un poco in imbarazzo: se foriamo una gomma, devo aiutarla? E poi sembra difficile ordinare: mi aspetti qua, venga a prendermi nel tal posto. Pare poco cavalleresco, sembra dì dare ordini alla moglie. E l'estetica? Non so se vedremo anche nel nostro Paese donne tossiste. Qualche timido esperimento è già fallito. Ricordo anche che, durante la guerra o subito dopo, ci furono donne tranviere: un disastro dal punto di vista estetico. Saranno state i.ccellentì massaie o discrete manovratrici, certo non uscivano dai concorsi per «miss Italia». In più le avevano ìnfacottate in divise squallide, paramilitari, fatte apposta per respingere qualsiasi pensiero peccaminoso. O forse anche le loro non eccelse qualità fisiche rispondevano ad un preciso piano dell'azienda, timorosa che un personale avvenente andasse a scapito del servizio, che la vettura tranviaria divenisse veicolo di approcci galanti. Pregiudizi che non si trovano a Francoforte. Queste tossiste non saranno tutte stupende, non le ho viste tutte cinquanta, ma molte sono carine, eleganti, con quel tocco di grazia che «dona» anche all'abbigliamento più semplice. Il tipo della donna tedesca quale molti immaginano sui cliché delle valchirie wagneriane, alta, possente, con lunghe chiome, quasi non esiste. La dolce Prau Helke Butz, per esempio, tassista trentenne, è sottile, con un viso abbronzato e un sorriso leggero, i capelli raccolti sulla nuca, a coda di topo. Una maglietta azzurra a girocollo le dà un allegro tono sportivo. Eppure la vita che conduce non dovrebbe offrirle troppi motivi per essere lieta. Sono in due, lei e il marito (35 anni) con un tassì solo: la solita «Mercedes» biancolatte da sei milioni. Se ci si sposa è per stare un po' insieme? Bene: in questa famiglia tipica del nostro tempo, la moglie è in giro con il tassì dalle 7 alle 13 e dalle 14 alle 19. Poi lascia la macchina al marito, che fa il turno dalle 19 alle 7 del mattino dopo, ora in cui riparte la moglie. I coniugi Butz, in sostanza, stanno insieme durante l'ora di pranzo e basta. C'è anche "ma figlia di dieci anni, nata quando lei non lavorava ancora (adesso, con orari così combinati, sembra difficile che ne salti fuori un'altra). La bimba al mattimano va a scuola, torna a casa a mezzogiorno, prepara qualcosa, poi ha la rara fortuna di vedere papà c mamma insieme, tutti in una volta. Perché questa vita? Semplicemente per vivere. Il lavoro di uno solo non basterebbe. I coniugi Butz in questo modo riescono a mettere insieme ottocentomila lire al mese. Se vivessero a Francoforte, l'affitto di un modesto alloggio ammonterebbe almeno a 200-230 mila lire al mese. Perciò hanno trovato casa in un paese dei dintorni (e questo restringe ancora i tempi di vita in comune) e ne pagano solamente centomila. Sul loro bilancio pesa l'ombra del rinnovo della macchina, indispensabile fonte di vita. Dopo due anni di uso, o dopo 250 mila chilometri possono cedere il taxi alla casa che l'ha costruito e riceverne un altro dello stesso tipo con il 25 per cento di sconto. Nel caso della Mercedes, la somma che devono sborsare è di quattro milioni e mezzo. Fruu Helke dovrebbe odiare il suo taxi, o almeno considerarlo come uno strumento di duro lavoro. Invece ammette che le piace guidare, che vorrebbe provarsi anche su macchine veloci, dove non esistono semafori o vìgili, per far vedere quanto è brava. Non solo, sembra cfie la passione sì sia diffusa come un morbo, anche la figlia sogna di guidare, forse fra qualche anno saranno il padre e la ragazza a darsi il turno al volante. La coppia Hans e 'ohannu Birkner, altro esempio di marito e moglie tassisti, ha già raggiunto, invece, dopo quindici anni di lavoro, un'altra sistemazione: hanno due macchine, fanno lo stesso orario, di quando in quando riescono persino a trovarsi nello stesso posteggio, per fare due chiacchiere e decidere che cosa mangiare a cena. Marito e moglie C'è un solo limite al mestiere della donna tassista: non si lavora di notte. Non che esistano divieti, è la prudenza che lo consiglia. All'inizio c'erano stati casi allarmanti: clienti che chiedevano di andare alla stazione, poi, a metà strada; scoprivano che invece dovevano andare fuori mano, verso la periferia, dove si stendono subito prati e boschi. In questi casi le donne-tassiste si erano dirette verso il più vicino posto di polizia, ove il passeggero aveva trovato che gli conveniva scendere in fretta e prendere il tram. Soprattutto gli immigrati credevano, al principio, che una donna al volante rappresentasse 'un particolare invito. Alcune tossiste hanno anche saputo difendersi benissimo da sé, con colpi di karaté che hanno lasciato il cliente stordito. Iti genere, il passeggero che ha intenzioni particolari si tradisce, perché prende posto sul sedile anteriore, di fianco alla guidutrice: in questi casi la tassista si rifiuta di partire. Ma capita ormai molto di rado, tutto va bene se hanno la precauzione di rientrare a casa prima di notte. I tassisti a Francoforte non godono di favoritismi da parte della polizia in caso di infrazioni al codice. Se un'auto è parcheggiata in luogo proibito, il carro attrezzi piomba come un falco, ne salta a terra un ometto dai capelli grigi, in calzoni corti, dotato di un'abilità straordinaria: in pochi secondi forza qualsiasi serratura, apre qualsiasi deflettore. L'ho visto al lavoro: i suoi arnesi sono un ferro da calza ripiegato, uno scalpello microscopico, quasi da dentista, e una spilla da balia. Tutto lì. In rapidissima successione gli ho visto forzare una Mercedes, un'Alfa Romeo, il furgoncino di un quotidiano, un'auto americana. Se desse lezioni private di scasso si farebbe i milioni. Poi la macchina viene agganciata, e se ne va. Quando il proprietario andrà a riprendersela, alla sezione di polizia, si troverà a dover pagare quindicimila lire, e riceverà un duro rimprovero cosa che a un tedesco dispiace assai di più. Carlo Moriondo In taxi con una donna TOCCO DI GRAZIA NELL'EFFICIENTE FRANCOFORTE In taxi con una donna Le auto pubbliche sono 1700, cinquanta guidate da donne - Sono eleganti, attente, disciplinate e abili al volante - Per prudenza non lavorano mai di notte - Il caso di una coppia di sposi: lei fa servizio dalle 7 alle 19, lui dalle 19 alle 7 - Guadagnano 800 mila lire al mese, ma si vedono solo un'ora al giorno (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 30 giugno. Come salite su un taxi, il vostro borsellino subisce un primo, duro attacco: il tassametro segna già due marchi. Rapido conto: sono 600 lire. Questo dà un'idea dì quanto vi attende: per la minima corsa in città se ne vanno un paio di biglietti da mille. Sarete sempre fermi, a causa dei semafori (inutile precisare che vengono rispettati anche in piena notte, anche nelle strade deserte, con un'esattezza commisurata all'entità delle multe per i trasgressori, ammesso che ve ne siano) oppure a causa degli intasamenti stradali, dovuti al fatto che il centro di Francoforte è tutto in subbuglio come se avesse subito un bombardamento: si stanno costruendo le diramazioni del metrò, il Comune è ricco e impiega bene i soldi dei cittadini, con piani a lunga scadenza. Ma intanto il tassametro è diventato il vostro nemico numero uno, avanza a scatti incessanti e voi continuate a moltiplicare mentalmente per trecento, con ansia crescente. I taxi di Francoforte sono 1700 (a Torino, con popolazione assai superiore, sono 1200), quasi tutti poderose «Mercedes» biancolatte. Diesel o a benzina. Cinquanta sono guidati da donne: brave, attente, non certo inferiori agli uomini come abilità, soltanto un po' in crisi se si tratta di procedere a qualche riparazione di fortuna. Il fatto che ci sia una donna al volante mette un poco in imbarazzo: se foriamo una gomma, devo aiutarla? E poi sembra difficile ordinare: mi aspetti qua, venga a prendermi nel tal posto. Pare poco cavalleresco, sembra dì dare ordini alla moglie. E l'estetica? Non so se vedremo anche nel nostro Paese donne tossiste. Qualche timido esperimento è già fallito. Ricordo anche che, durante la guerra o subito dopo, ci furono donne tranviere: un disastro dal punto di vista estetico. Saranno state i.ccellentì massaie o discrete manovratrici, certo non uscivano dai concorsi per «miss Italia». In più le avevano ìnfacottate in divise squallide, paramilitari, fatte apposta per respingere qualsiasi pensiero peccaminoso. O forse anche le loro non eccelse qualità fisiche rispondevano ad un preciso piano dell'azienda, timorosa che un personale avvenente andasse a scapito del servizio, che la vettura tranviaria divenisse veicolo di approcci galanti. Pregiudizi che non si trovano a Francoforte. Queste tossiste non saranno tutte stupende, non le ho viste tutte cinquanta, ma molte sono carine, eleganti, con quel tocco di grazia che «dona» anche all'abbigliamento più semplice. Il tipo della donna tedesca quale molti immaginano sui cliché delle valchirie wagneriane, alta, possente, con lunghe chiome, quasi non esiste. La dolce Prau Helke Butz, per esempio, tassista trentenne, è sottile, con un viso abbronzato e un sorriso leggero, i capelli raccolti sulla nuca, a coda di topo. Una maglietta azzurra a girocollo le dà un allegro tono sportivo. Eppure la vita che conduce non dovrebbe offrirle troppi motivi per essere lieta. Sono in due, lei e il marito (35 anni) con un tassì solo: la solita «Mercedes» biancolatte da sei milioni. Se ci si sposa è per stare un po' insieme? Bene: in questa famiglia tipica del nostro tempo, la moglie è in giro con il tassì dalle 7 alle 13 e dalle 14 alle 19. Poi lascia la macchina al marito, che fa il turno dalle 19 alle 7 del mattino dopo, ora in cui riparte la moglie. I coniugi Butz, in sostanza, stanno insieme durante l'ora di pranzo e basta. C'è anche "ma figlia di dieci anni, nata quando lei non lavorava ancora (adesso, con orari così combinati, sembra difficile che ne salti fuori un'altra). La bimba al mattimano va a scuola, torna a casa a mezzogiorno, prepara qualcosa, poi ha la rara fortuna di vedere papà c mamma insieme, tutti in una volta. Perché questa vita? Semplicemente per vivere. Il lavoro di uno solo non basterebbe. I coniugi Butz in questo modo riescono a mettere insieme ottocentomila lire al mese. Se vivessero a Francoforte, l'affitto di un modesto alloggio ammonterebbe almeno a 200-230 mila lire al mese. Perciò hanno trovato casa in un paese dei dintorni (e questo restringe ancora i tempi di vita in comune) e ne pagano solamente centomila. Sul loro bilancio pesa l'ombra del rinnovo della macchina, indispensabile fonte di vita. Dopo due anni di uso, o dopo 250 mila chilometri possono cedere il taxi alla casa che l'ha costruito e riceverne un altro dello stesso tipo con il 25 per cento di sconto. Nel caso della Mercedes, la somma che devono sborsare è di quattro milioni e mezzo. Fruu Helke dovrebbe odiare il suo taxi, o almeno considerarlo come uno strumento di duro lavoro. Invece ammette che le piace guidare, che vorrebbe provarsi anche su macchine veloci, dove non esistono semafori o vìgili, per far vedere quanto è brava. Non solo, sembra cfie la passione sì sia diffusa come un morbo, anche la figlia sogna di guidare, forse fra qualche anno saranno il padre e la ragazza a darsi il turno al volante. La coppia Hans e 'ohannu Birkner, altro esempio di marito e moglie tassisti, ha già raggiunto, invece, dopo quindici anni di lavoro, un'altra sistemazione: hanno due macchine, fanno lo stesso orario, di quando in quando riescono persino a trovarsi nello stesso posteggio, per fare due chiacchiere e decidere che cosa mangiare a cena. Marito e moglie C'è un solo limite al mestiere della donna tassista: non si lavora di notte. Non che esistano divieti, è la prudenza che lo consiglia. All'inizio c'erano stati casi allarmanti: clienti che chiedevano di andare alla stazione, poi, a metà strada; scoprivano che invece dovevano andare fuori mano, verso la periferia, dove si stendono subito prati e boschi. In questi casi le donne-tassiste si erano dirette verso il più vicino posto di polizia, ove il passeggero aveva trovato che gli conveniva scendere in fretta e prendere il tram. Soprattutto gli immigrati credevano, al principio, che una donna al volante rappresentasse 'un particolare invito. Alcune tossiste hanno anche saputo difendersi benissimo da sé, con colpi di karaté che hanno lasciato il cliente stordito. Iti genere, il passeggero che ha intenzioni particolari si tradisce, perché prende posto sul sedile anteriore, di fianco alla guidutrice: in questi casi la tassista si rifiuta di partire. Ma capita ormai molto di rado, tutto va bene se hanno la precauzione di rientrare a casa prima di notte. I tassisti a Francoforte non godono di favoritismi da parte della polizia in caso di infrazioni al codice. Se un'auto è parcheggiata in luogo proibito, il carro attrezzi piomba come un falco, ne salta a terra un ometto dai capelli grigi, in calzoni corti, dotato di un'abilità straordinaria: in pochi secondi forza qualsiasi serratura, apre qualsiasi deflettore. L'ho visto al lavoro: i suoi arnesi sono un ferro da calza ripiegato, uno scalpello microscopico, quasi da dentista, e una spilla da balia. Tutto lì. In rapidissima successione gli ho visto forzare una Mercedes, un'Alfa Romeo, il furgoncino di un quotidiano, un'auto americana. Se desse lezioni private di scasso si farebbe i milioni. Poi la macchina viene agganciata, e se ne va. Quando il proprietario andrà a riprendersela, alla sezione di polizia, si troverà a dover pagare quindicimila lire, e riceverà un duro rimprovero cosa che a un tedesco dispiace assai di più. Carlo Moriondo

Persone citate: Butz

Luoghi citati: Francoforte, Italia, Torino