Tasse: oggi comincia il dibattito al Senato

Tasse: oggi comincia il dibattito al Senato Il "decretane„ entro il IO luglio Tasse: oggi comincia il dibattito al Senato Probabilmente sabato l'incontro governo-sindacati - Le correnti de si preparano al Consiglio nazionale in cui si discuterà la crisi del partito Suscita polemiche il "patto di sviluppo" proposto dal doroteo Gullotti (Dal nostro corrispondente) Roma, 30 giugno. E' ancora lunga la via che porta all'approvazione delle misure economiche concordate dai partiti di governo per tirar fuori il paese dalla crisi. Fino a mercoledì il Presidente del Consiglio e il governo sono impegnati nel dibattito al Senato sulla relazione di Rumor (è la ripetizione, di fatto, del dibattito svoltosi alla Camera). Subito dopo, probabilmente giovedì, i ministri cominceranno a rivedere le misure anti-crisi, tenendo conto anche dei contributi e dei suggerimenti venuti dal Parlamento. Di queste .misure il governo discuterà sabato o, al più tardi, all'inizio della prossima settimana con i sindacati. Entro il 10 potrebbe finalmente esser riunito il Consiglio dei Ministri per approvare il « decretane » che comprenderà tutte le nuove tasse e le misure finanziarle che si spera, potranno contribuire a risanare l'economia del paese. Per la fine della seconda settimana di luglio (dal 12 al 15) i ministri democristiani saranno impegnati a fondo in problemi interni di partito, nel consiglio nazionale della de. A questo appuntamento tutti i partiti guardano con estremo interesse. Nel consiglio nazionale (il parlamentino della de) sarà discussa la crisi del partito, denunciata da alleati e avversari, e anche dagli stessi democristiani. E dovrebbe uscire, o dovrebbe essere ahcozzata, la nuova fisionomia che la de vuole assumere dopo la svolta determinata dai risultati del referendum del 12 maggio. Le varie correnti democri stiane stanno preparando le rispettive posizioni in riunioni che si terranno nel corso della settimana. Gli amici di Moro aspettano il rientro del ministro degli Esteri per chiarire la loro «linea»; la sinistra di « Forze Nuove ». ha un convegno dal 4 al 7 luglio; dovrebbe riunirsi anche la più importante corrente democristiana, quella dei do rotei (Rumor, Piccoli, Tavia ni, ecc.). Gli orientamenti dei dorotei, nella de e fuori, so no i più attesi. Le proposte del ministro Gullotti (della corrente dorotea) al congresso dei giovani democristiani a Palermo (« un nuovo patto di sviluppo » fondato sulla « intesa fra tutte le forze politiche e sociali che intendano operare nel preminente interesse sociale »} sono considerate da molti come un inizio di apertura verso sinistra, ai comunisti. Gullotti la pensa realmente così (voci ufficio se ridimensionano le sue di chiarazioni), e ci sono altri nella maggioranza della de che sono d'accordo con lui? I socialdemocratici, molto suscettibili quando sentono aria di « compromesso storico », considerano (Orlandi) le affermazioni di Gullotti « eccentriche e fuorvlantì rispetto al quadro politico del centrosinistra». Orlandi ammonisce che per questa via rischiano di esser superate le condizioni della partecipazione del psdi al governo. I socialisti non accennano alle dichiarazioni di Gullotti, ma insistono nel chiedere alla de di fare un serio esame di coscienza « perché la sorte del governo (...) è subordinata a un processo di assestamento all'interno del partito di maggioranza, dominato non da una logica politica, ma deteriormente partitica » (V Avanti!). La de sta reagendo compatta a quanti affermano che il suo ruolo nel Paese sta perdendo di importanza, ma sono in molti a dire chiaramente che bisogna cambiare strada. Lo dice il ministro Gui (moroteo) affermando che i democristiani debbo¬ nsdrnsfedsazpcsPmttcecfbv no fare « una rimeditazione seria e eostruttiva del quadro politico generale, del ruolo del singoli partiti ». Sono comunque «prive di senso», aggiunge Gui, «le affermazioni di quanti pretendono che il ciclo della de si sia concluso e consigliano ad essa l'adozione della funzione di un partito tutore prevalente degli interessi del ceti moderati», secondo l'esempio di quanto avviene per partiti democristiani nel Paesi anglosassoni o in Germania. « Certo, un partito da tanto tempo al potere è soggetto a pericolose incrostazioni clientelari — prosegue Gui — e perciò anche la de deve compiere una revisione profonda al suo interno per liberarsi con decisione di eventuali pratiche deteriori». Alberto Rapìsarda Tasse: oggi comincia il dibattito al Senato Il "decretane„ entro il IO luglio Tasse: oggi comincia il dibattito al Senato Probabilmente sabato l'incontro governo-sindacati - Le correnti de si preparano al Consiglio nazionale in cui si discuterà la crisi del partito Suscita polemiche il "patto di sviluppo" proposto dal doroteo Gullotti (Dal nostro corrispondente) Roma, 30 giugno. E' ancora lunga la via che porta all'approvazione delle misure economiche concordate dai partiti di governo per tirar fuori il paese dalla crisi. Fino a mercoledì il Presidente del Consiglio e il governo sono impegnati nel dibattito al Senato sulla relazione di Rumor (è la ripetizione, di fatto, del dibattito svoltosi alla Camera). Subito dopo, probabilmente giovedì, i ministri cominceranno a rivedere le misure anti-crisi, tenendo conto anche dei contributi e dei suggerimenti venuti dal Parlamento. Di queste .misure il governo discuterà sabato o, al più tardi, all'inizio della prossima settimana con i sindacati. Entro il 10 potrebbe finalmente esser riunito il Consiglio dei Ministri per approvare il « decretane » che comprenderà tutte le nuove tasse e le misure finanziarle che si spera, potranno contribuire a risanare l'economia del paese. Per la fine della seconda settimana di luglio (dal 12 al 15) i ministri democristiani saranno impegnati a fondo in problemi interni di partito, nel consiglio nazionale della de. A questo appuntamento tutti i partiti guardano con estremo interesse. Nel consiglio nazionale (il parlamentino della de) sarà discussa la crisi del partito, denunciata da alleati e avversari, e anche dagli stessi democristiani. E dovrebbe uscire, o dovrebbe essere ahcozzata, la nuova fisionomia che la de vuole assumere dopo la svolta determinata dai risultati del referendum del 12 maggio. Le varie correnti democri stiane stanno preparando le rispettive posizioni in riunioni che si terranno nel corso della settimana. Gli amici di Moro aspettano il rientro del ministro degli Esteri per chiarire la loro «linea»; la sinistra di « Forze Nuove ». ha un convegno dal 4 al 7 luglio; dovrebbe riunirsi anche la più importante corrente democristiana, quella dei do rotei (Rumor, Piccoli, Tavia ni, ecc.). Gli orientamenti dei dorotei, nella de e fuori, so no i più attesi. Le proposte del ministro Gullotti (della corrente dorotea) al congresso dei giovani democristiani a Palermo (« un nuovo patto di sviluppo » fondato sulla « intesa fra tutte le forze politiche e sociali che intendano operare nel preminente interesse sociale »} sono considerate da molti come un inizio di apertura verso sinistra, ai comunisti. Gullotti la pensa realmente così (voci ufficio se ridimensionano le sue di chiarazioni), e ci sono altri nella maggioranza della de che sono d'accordo con lui? I socialdemocratici, molto suscettibili quando sentono aria di « compromesso storico », considerano (Orlandi) le affermazioni di Gullotti « eccentriche e fuorvlantì rispetto al quadro politico del centrosinistra». Orlandi ammonisce che per questa via rischiano di esser superate le condizioni della partecipazione del psdi al governo. I socialisti non accennano alle dichiarazioni di Gullotti, ma insistono nel chiedere alla de di fare un serio esame di coscienza « perché la sorte del governo (...) è subordinata a un processo di assestamento all'interno del partito di maggioranza, dominato non da una logica politica, ma deteriormente partitica » (V Avanti!). La de sta reagendo compatta a quanti affermano che il suo ruolo nel Paese sta perdendo di importanza, ma sono in molti a dire chiaramente che bisogna cambiare strada. Lo dice il ministro Gui (moroteo) affermando che i democristiani debbo¬ nsdrnsfedsazpcsPmttcecfbv no fare « una rimeditazione seria e eostruttiva del quadro politico generale, del ruolo del singoli partiti ». Sono comunque «prive di senso», aggiunge Gui, «le affermazioni di quanti pretendono che il ciclo della de si sia concluso e consigliano ad essa l'adozione della funzione di un partito tutore prevalente degli interessi del ceti moderati», secondo l'esempio di quanto avviene per partiti democristiani nel Paesi anglosassoni o in Germania. « Certo, un partito da tanto tempo al potere è soggetto a pericolose incrostazioni clientelari — prosegue Gui — e perciò anche la de deve compiere una revisione profonda al suo interno per liberarsi con decisione di eventuali pratiche deteriori». Alberto Rapìsarda

Luoghi citati: Germania, Palermo, Roma