L'Urss in trenta volumi di Lia Wainstein

L'Urss in trenta volumi L'ENCICLOPEDIA RUSSA TRADOTTA IN INGLESE L'Urss in trenta volumi Malgrado le rigidezze ideologiche, è strumento d'indagine senza equivalenti Una nuova impresa editoriale di straordinario interesse e di portata a vari livelli difficilmente valutabile è stata presentata or non è molto su queste colonne. Con la pubblicazione in inglese, iniziata a New York e a Londra da Macmillan, della Great Soviet Encyclopedia (traduzione della Grande enciclopedia sovietica in 30 volumi, terza edizione, 1970) davanti a numerosi lettori occiientali si spalancano le pone del mondo ufficiale sovietico di questi ultimi anni. Le nozio-ni e le possibilità di approfondimento qui offerte, in quanto a completezza e rigore di presentazione costituiscono uno strumento d'indagine senza equivalenti. Nemmeno il più lungo e fortunato viaggio nell'Urss consentirebbe allo straniero una così integrale conoscenza del punto di vista sovietico in ogni ramo dello scibile. L'impegno ideologico assunto è d'altronde esplicitamente formulato dalla redazione russa, secondo la quale nella Grande enciclopedia sovietica « si debbono riflettere i successi storico-mondiali nei settori economico, culturale e scientifico dell'Unione Sovietica e degli altri Paesi socialisti, raggiunti fondandosi sulla superiorità del sistema socialista, le grandiose imprese rivoluzionarie e lavorative dei popoli dell'Urss, l'attività direttiva e orientatrice del pcus ». Essendo l'Urss, in un mondo ormai sempre più incline alla comunicazione non-verbale, l'unico Paese in cui la parola abbia conservato il suo peso intero, — tanto da costituire tuttora un nerico. lo e un valido motivo di repressione —, l'assoluta fedeltà con la quale è stata condotta la traduzione era il modo senza dubbio migliore per far penetrare gli occidentali in questo vivo documento sovietico. Delle circa 3 mila voci del primo volume, nella versione inglese ora uscita (pag. 678) ne sono state eliminate 700 (per esempio « Alba Longa », « Agamennone », « Agincourt ») in quanto irrilevanti e comunque prive della sia pur minima connota- 1 zione ideologica Ottima ci pare anche la soluzione dello spinoso problema connesso con l'ordine alfabetico, completamente diverso nelle due lingue, sicché, mentre le voci russe vanno da «A» a « Angob » (fr. « engobe ») tra le voci tradotte vi è perfino una « Zulù War », a prima vista inspiegabile. Le possibilità di reperimento e di confronto sono però opportunamente garantite, sia da una lista (45 colonne) di tutte le voci in inglese — comprese quelle eliminate, segnate da un asterisco — sia, alla fine di ogni articolo, da numeri che rinviano al volume, alla colonna e alla collocazione del termine corrispondente nell'enciclopedia sovietica. In tale operazione di raccordo — effettuata per ora solo dall'inglese col russo — si palesa tuttavia un'incongruenza di natura non esclusivamente alfabetica e linguistica, e benché gli scrupolosi curatori inglesi manifestino nella prefazione il loro dissenso dall'ideologia sovietica ma insieme pongano in rilievo la loro rinuncia a qualsiasi nota critica o commento (limitandosi in effetti ad aggiornare i dati posteriori al 1969) il loro proposito di assoluta obiettività pur viene in parte frustrato. Per tutte le voci storiche e politiche, infatti, era giocoforza non tradurre letteralmente dal russo, ma ricorrere alle formulazioni correnti nell'uso inglese (inserendo poi, come è stato fatto, quelle originali tra parentesi). Così, nel volume sovietico viene elencata una sfilza impressionante di guerre, che tutte iniziano con un « anglo-», seguito dai nomi dei rispettivi popoli, con i quali l'Inghilterra combatté in Asia o in Africa. In inglese, queste medesime guerre si chiamano « Zulù War », « Opium War of 1840-42», «Boer War», ecc. (Se poi vogliamo fare un rapido confronto con l'enciclopedia di Brokgauz e Efron, 1895-1907, in quest'ultima troveremo un unico evento storico, definito con formulazione analoga, « Anglo-rossijskaja vojna 18071812 » — la guerra anglo-russa, in cui la flotta russa si trovò in difficoltà — e constateremo che proprio esso nella Grande enciclopedia sovietica non è menzionato affatto). Un altro punto va forse notato: mentre le campagne inglesi dell'Ottocento, definite « predatorie, imperialiste, coloniali, di asservimento» ecc., sono pur sempre chiamate «guerre», la «Suez Crisis» nella formulazione sovietica diventa «L'aggressione anglofranco-israeliana contro l'Egitto (1956)». Quest'attento dosaggio di particolari minuti ma non irrilevanti, insieme con l'apporto di tutto il ma¬ teriale informativo, filtrato attraverso il setaccio ideologico, immergono il lettore occidentale nell'inconfondibile clima di un mondo oggi non più tanto schivo, se, come sembra dimostrare la traduzione della Bol'saja sovetskaja encicklopedija, consente a essere conosciuto e meditato un po' da tutti. Lia Wainstein

Persone citate: Agamennone, Alba Longa, Boer, Efron, Macmillan