Ridotte le tessere-omaggio si fanno i dispetti ai Napoli

Ridotte le tessere-omaggio si fanno i dispetti ai Napoli Ridotte le tessere-omaggio si fanno i dispetti ai Napoli Al deciso taglio imposto da Ferlaino agli ingressi gratuiti, l'assessorato allo Sport risponde con una serie di citazioni - Proibizione di allenarsi allo stadio (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 29 agosto. Quando alla mezzanotte di ieri Luis de Menezes, più noto come Vinicio, allenatore del Napoli, uscì dallo stadio San Paolo a Fuorigrotta dopo la vittoria degli azzurri per 3-0 sulla Sampdoria in Coppa Italia, fu accolto dal grido ritmato di più di duemila tifosi: «Scu-det-to», «Scu-det-to». Il Napoli aveva avuto l'effetto di un narcotico sulla città come lo fu nel '48 la vittoria di Gino Bartali al Tour de France in occasione dell'attentato a Togliatti. In mattinata infatti la città era stata sul punto di trasformarsi in una seconda Reggio Calabria. Masse di disoccupati avevano paralizzato la stazione ferroviaria, avevano bloccato il già caotico traffico cittadino. Ma alle venti era tutto finito. C'era infatti il Napoli che esordiva in Coppa Italia. I giornali della sera riportavano la notizia che la squadra sarebbe scesa in campo al completo. I giocatori, o si erano accordati sull'ingaggio come Esposito e Rampanti (quest'ultimo dopo l'arrivo di Romeo Anconetani latore di un messaggio personale di Pianelli] o erano sul punto di farlo. Insomma, non ci sarebbe stato il temuto sciopero dei giocatori a confermare il malessere di un'intera città. Così si ricreò, come per incanto, la tradizionale fiumana di mezzi verso Fuorigrotta. E le cifre si conobbero nella loro precisione solo a fine gara: ben 38.560 spettatori paganti per un incasso record per una gara di Coppa Italia pari a 112.866.000 lire. Se il primo tempo frenava l'entusiasmo della folla, con la squa¬ dra azzurra che non riusciva a perforare la mediocre difesa avversaria, la tripletta di reti nella ripresa e le numerose azioni fallite d'un soffio dovevano dare libero sfogo all'entusiasmo della folla. Un Napoli fortissimo anche senza Clerici, con il suo più promettente elemento, Vavassori, che potrà tranquillamente recuperare dòpo l'intervento al ginocchio del prof. Trilliat, dato che il giovane La Palma è più che un rincalzo. Tuttavia, il presidente del Napoli, ing. Corrado Ferlaino, deve restare in trincea. La guerra non gli è fatta dai giocatori che ancora non hanno firmato (scherzando al termine della gara il presidente diceva: « Dopo questa vittoria per 3-0 quelli che erano sul punto di firmare rialzeranno di nuovo le pretese, dovrò non farmi più vedere fino al primo passo falso. Con l'incasso di questa sera e con l'entusiasmo che c'è, chissà cosa sono capaci di pretendere! ») ma dal Comune di Napoli. Nella giunta del capoluogo campano, un rimpasto ha riportato alla guida dell'assessorato allo Sport ed agli impianti sportivi il signor Bergamo, di cui si dice che non corrano buoni rapporti con il presidente del club calcio per via di un deciso taglio che Ferlaino avrebbe giustamente imposto agli abbonamenti ed ingressi gratuiti. Così la segreteria del club calcio Napoli è da alcuni giorni tartassata da una sequenza di fonogrammi di disturbo. Prima l'ingiunzione dell'ufficio legale del Comune che cita il club al pagamento di 5.356.960 lire relative ai danni arrecati agli impianti dello sta¬ dio San Paolo dai tifosi nel cor- | so dell'ultima partita con il Milan, nonostante una delibera comunale del 1970 escluda il Napoli da qualsiasi responsabilità per fatti del genere. Poi un secondo fonogramma con la proibizione di svolgere allenamenti sui terreno dello stadio per non meglio specificate « ragioni tecniche ». Infine tutta una serie di fonogrammi che invitano il presidente del club a presentarsi in municipio la mattina per il pomeriggio. « Come se io fossi a loro completa disposizione e non avessi, oltre alla responsabilità del Napoli, anche i miei interessi ed i miei affari da curare », specifica l'ing. Ferlaino. La guerra dei fonogrammi, che portano ormai a considerare come il fumo negli occhi i vigili urbani latori dei messaggi, non trova però riscontro nel comportamento del sindaco della città Milanesi, che prima della gara si è intrattenuto a cordiale colloquio con Juliano ed ha portato gli auguri di tutta la città alla squadra. A Napoli sembra che l'importanza di un assessore comunale dipenda dal numero di tessereomaggio per lo stadio di cui può disporre. Basti dire che ieri sera il record nazionale d'incassi per una gara di Coppa Italia è stato realizzato nonostante un elevatissimo numero di «portoghesi», che hanno dato vita ad una vera e propria guerriglia con diversi atti di teppismo, che hanno portato all'arresto per oltraggio e resistenza di Giuseppe Petrone, 23 anni, a numerosi fermi ed a 12 contusi. Rino Cacioppo