Borzov vuole vincere ancora

Borzov vuole vincere ancora Si è allenato senza clamori aspettando gli "europei,, Borzov vuole vincere ancora Il sovietico intende ribadire la superiorità manifestata alle Olimpiadi di Monaco dove vinse 100 e 200 - Quest'anno ha gareggiato agli "europei" indoor di Goteborg affermandosi: in seguito si è dedicato al perfezionamento della nuova tecnica di partenza su tre appoggi (Dal nostro inviato speciale] Roma, 29 agosto. L'inno dei campionati europei di atletica leggera è molto orecchiabile, molto allegro, molto simpatico: la musica è del maestro Pisano e II motivetto dovrebbe stare facilmente nelle orecchie degli spettatori che da domenica se lo sentiranno ripetere a ' gogò dagli altoparlanti dello Stadio olimpico. E' stato inciso anche su disco, In due versioni, una bandistica e l'altra ' pop » con suggestivo accompagnamento di chitarra. Verrà messo In vendita, dopo che per varie settimane ha costituito la colonna sonora, al limiti dell'incubo fonetico, per il lavoro di tutti quelli impegnati negli uffici del comitato organizzatore di questi XI « europei » di atletica. Si spera che la musica non stoni con l'atmosfera dei campionati, atmosfera che dovrebbe essere festosa, ma potrebbe pure risultare Incrinata da vari contrattempi — scioperi, intoppi organizzativi — pronosticati da molti in questa vigilia un po' confusa. Dicono che mancherà la luce, che sciopereranno I dipendenti del Coni: ma per adesso è logico parlare solo di sport. Roma torna per un po' di giorni allo spirito delle Olimpiadi, sia pure con i dovuti adattamenti al mutar del tempi, meno lieti e soprattutto più consapevoli rispetto a 14 anni fa. Sette giornate di gare, dall'I all'8 settembre, per riportare lo sport che è il re dei Giochi allo Stadio olimpico: e stavolta, di fronte all'atletica, si fa da parte pure il calcio relegato in quello stadio Flaminio che è un po' l'entrata di servizio degli alloggiamenti sportivi romani. Le varie rappresentative nazionali stanno intensificando gli arrivi nella capitale, sui campi di allenamento c'è già una discreta confusione, con greci, polacchi, russi e Italiani che corrono e saltano fianco a fianco, mimetizzati sotto magliette colorate e anonime, riconoscibili solo dagli addetti al lavori. Uno che non può nascondersi, di sicuro, è Valéry Borzov. Tanto meno adesso che ostenta uno stile di partenza tutto suo, unico al mondo: si sistema sui blocchi, poi solleva la mano sinistra dietro la schiena chiudendola a pugno e sostenendo il peso del corpo solo con la destra, appoggiata a terra. Molti dei migliori * sprinters • del mondo cadrebbero villanamente a faccia in giù sulla pista se volessero imitare questo fantastico campione, due volte medaglia d'oro alle Olimpiadi di Monaco nella velocità, specialista nel differenziarsi sempre e comunque. Gli altri sì accaniscono a cercare «- test ' agonistici in tante gare, In casa ed in trasferta, lui se ne resta quasi nascosto per un anno intero; gli altri si preoccupano di leggere e chiedere notizie sugli avversari, lui arriva all'ultimo momento, quasi Irridente, corre e vince, forte di una superiorità evidente eppure un po' misteriosa. « Anche a Roma Borzov vincerà tutto », dice Ter Ovanesian, che fu campione sommo del salto in lungo ed ora è nel " cast » tecnico della nazionale sovietica. Eppure finora la stagione di Borzov è stata povera di gare e di risultati, dopo l'apparizione — naturalmente vittoriosa — agli europei al coperto di quattro mesi fa a Goteborg (dove presentò l'innovazione stilistico-tecnica della partenza su tre appoggi) quasi nulla è filtrato da Mosca sulle sue condizioni e le sue prospettive. Adesso Borzov è qui. Oggi pomeriggio si è allenato allo stadio dei Marmi, una specie di anticamera dell'Olimpico, limitandosi a provare le partenze, col suo stile personalissimo. Quindici metri di scatto ogni volta, non di più, col corpo tenuto estremamente raccolto, la testa bassa a penetrare l'aria, il busto In avanti con una Inclinazione che — di nuovo — roWnerebbe l'equilibrio di qualsiasi velocista appena normale. Borzov Insomma fa accademia di equilibrio e dimostra di aver già esaurito la parte più Intensa della preparazione, non ha bisogno di sudare troppo. E' come un musicista di fama mondiale che, a qualche giorno dal concerto, si limita a tastare II suo strumento, ad accordarlo, a strappargli appena qualche nota subito modulata in maniera diversa, inimitabile per gli « altri ». Aspettando Mennea, e un suo non Impossibile miracolo (soprattutto sul 200 metri], prendiamo atto delia regale disinvoltura di sua maestà Valéry Borzov, logicamente bersagliato da fotografi e cineoperatori mentre pesta le corsie da solo o al fianco di Silov, suo compagno di staffetta. Se batterà tutti anche in questi europei potrà davvero dire di aver vinto con una mano sola. I concorrenti stranieri sono tutti radunati in un • college », alla Domus Marìae, dove vengono serviti anche I pasti, con menù che comprendono un vasto assortimento di piatti ma escludono rigorosamente gli alcoolici (chi beve di solito vino o birra, dovrà accontentarsi del succhi di frutta). GII italiani — ancora a ranghi incompleti, ancora In attesa del completo recupero di qualche convalescente — sono invece sistemati a parte, a Villa Flaminia, una residenza piena di verde e di silenzio, a pochissima distanza dall'Olimpico, dotata perfino di vasca con cigni. L'unica lamentela di carattere logistico, sinora, è venuta dai finlandesi. Hanno protestato per i materassi di gommapiuma troppo morbidi, che hanno procurato a molti atleti un sensibile mal di schiena. Così qualcuno ha preferito saltar giù dal letto e si è messo a dormire tranquillamente sul pavimento. Antonio Tavarozzi Ecco la partenza su tre appoggi sperimentata con successo da Borzov a Goteborg: è possibile notare la mano sinistra dell'atleta sovietico sollevata, dietro la schiena

Luoghi citati: Goteborg, Monaco, Mosca, Roma