li "principe nero,, morto in Spagna

li "principe nero,, morto in Spagna li "principe nero,, morto in Spagna La salma di Valerio Borghese forse portata domani a Roma L'ex comandante della X Mas di Salò stroncato da pancreatite acuta Sarà sepolto in Santa Maria Maggiore - Non si sa la data dei funerali (Nostro servizio particolare) Cadice, 28 agosto. La traslazione della salma imbalsamata del principe Junio Valerio Borghese a Roma, prevista per oggi, è stata ritardata di almeno un paio di giorni per difficoltà burocratiche. I documenti necessari per il trasferimento debbono essere tradotti in forma ufficiale in italiano: il console italiano di Cadice è in vacanza e il fascicolo è' stato spedito al viceconsole italiano di Algeciras, che dovrà tradurre, timbrare e firmare i documenti. Il «principe nero» è morto lunedì a mezzogiorno nell'ospedale di San Juan de Dios di Cadice, vittima di una pancreatite acuta emorragica. Egli stava trascorrendo un periodo di vacanze nella tenuta della «Fontanilla», di proprietà del suo vecchio amico di famiglia, barone von Knobloch, un «camerata» tedesco dei vecchi tempi stabilitosi in Spagna, quando ebbe i primi sintomi del male. Un medico dell'ospedale di San Juan de Dios ha spiegato che il paziente ha sofferto moltissimo. Il desiderio di farsi imbalsamare pare sia stato fatto presente da Borghese, ormai in agonia, al figlio principe Livio Giuseppe Borghese, l'unico familiare accorso al suo capezzale e presente alle esequie religiose (una messa di fronte al feretro e la benedizione delle spoglie nel cimitero di Cadice). Secondo i molti amici fascisti che l'ex comandante della X Mas aveva in Spagna, la salma sarebbe stata imbalsamata per poterla esporre, a Roma, al pellegrinaggio dell'estrema destra, prima della tumulazione. Suo figlio, il principe Livio, tornato da Cadice nel castello di Artena in attesa della salma, ha annunciato infatti che Valerio Borghese sarà sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, nella cappella di famiglia. La data dei funerali ancora non è stata fissata, ma i familiari, prevedendo che vorranno partecipare numerosi amici e conoscenti, si riservano di annunciarla quanto prima. L'ultima comparsa in pubblico di Junio Valerio Borghese, in Spagna, era avvenuta nello scorso aprile, in occasione della messa in suffragio di Mussolini, che tutti gli anni i fascisti fanno celebrare in una chiesa di calle Alcalà, alla presenza di Otto Skorzeny, che si attribuì il merito della liberazione del «ducei) dal Gran Sasso, di Leon Degrelle, capo del rexismo fascista belga, sul quale pende nella sua patria una condanna a morte per crimini di guerra, e di vari gruppi di falangisti spagno. li, tra cui vari reduci della divisione azzurra che combatté in Russia. In Spagna, Valerio Borghese non avrebbe potuto trovare miglior rifugio: era stato comandante di un sottomarino italiano che si unì alle forze navali di Franco durante la guerra civile. Di amici ne contava fin troppi, di ospiti compiacenti ancor più, e, come Leon Degrelle, disponeva di documenti falsi, sui quali venivano chiusi benignamente gli occhi. Nello scorso dicembre, quando venne revocato il mandato di cattura a suo carico, si rifiutò di tornare in Italia. «Nel mio Paese — con¬ fidò ad alcuni"fedelissimi" spagnoli — i mandati li cattura vengono spiccati con la stessa facilità dei biglietti tranviari. Fossi matto a ritornarci. Aspetterò fino a quando il mio Paese non sarà nuovamente inquadrato nella ferrea disciplina fascista». Skorzeny e Degrelle, saputo della morte di Borghese, hanno inviato telegrammi di condoglianze a Roma, dicono i loro amici. I giornali spagnoli pubblicano fotografie d'archivio. La bara in legno di noce aspetta di essere rinchiusa in un anonimo cassone per essere trasportata in aereo a Roma. Roberto Traili