I telespettatori vanno a Canossa

I telespettatori vanno a Canossa CRONACA TELEVISRA I telespettatori vanno a Canossa Si è concluso lo sceneggiato storico sul celebre scontro fra l'imperatore e il Papa Stasera "Mister Smith va a Washington" Per carità, tanto di cappello, anzi, verrebbe quasi da fare una genuflessione davanti allo sceneggiato storico Canossa. Tutta roba rispettabile che esige la massima attenzione e non lascia il posto per il più piccolo sorriso. Non c'è niente da ridere, infatti E' un episodio famoso, celebrato, divulgato, illustrato (esistevano molti anni fa in certe case stampe che riproducevano la scena della sottomissione dell'imperatore al papa, tutti circondati dai loro dignitari, e chissà perché tutti erano grassi, corpacciuti, con gote rubizze, e sullo sfondo, cicciona pure lei, stava Matilde che guardava compiaciuta l'incontro con le mani in grembo e l'aria della signora che tiene salotto e che in quel salotto è riuscita a riconciliare due frequentatori che avevano litigato). Intendiamoci, lo sceneggiato televisivo mica ha preso la materia sottogamba. Il testo era di un uomo dì teatro e di cultura quale Giorgio Prosperi il quale non ha ricamato di fantasia sulla storia, ma s'è fatto assistere e consigliare da un esperto e competente, il prof. Gilmo Arnaldi. Con scrupolo Filip- po Corradi Cervi ha creato l'ambiente dell'epoca e Felicita Gobetti i costumi. E sono stati mobilitati attori di riguardo, agli ordini di un navigato regista, Silverio Stasi; i panni di Gregorio VII sono stati indossati da Glauco Mauri, quelli di Arrigo IV da Adalberto Maria Merli; l'intrepida Matilde ha avuto un aspetto ben diverso da quello delle vecchie stampe perché era impersonata da un'attrice tagliente e piccante come Carmen Scarpitta. Nelle umili vesti di un frate lettore si celava uno scanzonato personaggio da cabaret, Franco Nebbia, mentre non mancava neppure Giuseppe Garibaldi nel senso che il cast comprendeva anche Maurizio Merli, già eroe dei due mondi sul teleschermo, qui più modestamente « secondo ufficiale ». Due puntate, dunque, colme di impegno e di serietà. Il modo di dire «andare a Canossa » è stato ampiamente, minuziosamente spiegato, lina scappellata rispettosa, si diceva all'inizio. Ma non più di una scappellata rispettosa. Siamo giusti, si può pretendere che il pubblico d'agosto si entusiasmi alle vicende di Gregorio e di Arrigo, all'impero e al papato, all'urto tra forze spirituali e forze terrene nel Medio Evo? Anzitutto bisognerebbe dare una ripassatina ai libri di scuola o a qualche manuale per rinfrescarsi le idee sulla situazione complessa di quegli anni. E poi, francamente, chi torna dalle sudate ferie non è nelle condizioni psicologiche migliori per sentirsi dire « mettiti lì da bravo in poltrona che ti facciamo assistere ad una bella lezione di storia ». Anche se, ripetiamo, si trattava di uno sceneggiato decoroso: ma non era da dare in estate, bensì da metterlo in dispensa (dove per altro aveva giaciuto non poco) e servirlo più avanti, in una lunga e gelida sera d'inverno. * * Comunque ieri non c'era da stare allegri. Molto zelo didascalico, sia sul « nazionale » sia sul « secondo ». Dopo Canossa ha preso il via Minimo comune, un program-1 ma sulla (distorta e flebile) educazione scientifica di noi italiani. Sul « secondo » è finita la trasmissione di bambini e di problemi di bambini Parliamo tanto di loro. Facilmente presumibile uno sfollamento sulla tv svizzera dove era in corso il film La giungla del quadrato di Hopper, con Tony Curtis, non di certo un capolavoro, ma pur sempre un film. La cosa più divertente della giornata era forse da ricer- care alla radio: nella rubrica Le interviste impossibili, un « incontro » tra Alberto Arbasino e Giovanni Pascoli. ★ ★ Stasera l'attrazione è costituita dall'ottimista e candido film Mister Smith va a Washington di Frank Capra, con James Stewart, Jean Arthur e Claude Rains. In alternativa, un capitolo dell'interessante documentario di Rossif L'apocalisse degli animali dal titolo «La paura del lupo ». * * Radio: segnaliamo sul « nazionale » alle 20 La locandiera di Goldoni, con Delia Scala; sul « secondo » alle 15 Le interviste impossibili (Sanguìneti-Freud); e sul « terzo » alle 21,30 da Salisburgo Concerto sinfonico diretto da Karajan. u. bz.

Luoghi citati: Canossa, Salisburgo, Washington