Arsenale dalla Spagna per armare Ordine nero

Arsenale dalla Spagna per armare Ordine nero "Vertice,, in questura sulla sovversione Arsenale dalla Spagna per armare Ordine nero Si cerca l'intermediario di un traffico clandestino - Avrebbe fatto giungere armi per il terrorismo fascista - Mandato di cattura Tutti 1 dirigenti degli uffici politici del Piemonte e della Valle d'Aosta si sono Incontrati ieri mattina, in questura, con il dott. discuoio, capo del nucleo antiterroristico del Piemonte, per fare il punto sulle indagini riguardanti le trame nere e le Brigate rosse, i due principali movimenti eversivi che mirano al sovvertimento delle Istituzioni dello Stato. Dal «vertice» è uscita una grossa novità che finora polizia e magistratura erano riuscite a tenere nascosta per evidenti ragioni istruttorie: si è appreso che da tempo l'inchiesta sulle «trame nere» si sta occupando di un vasto traffico di armi ed esplosivi che s* svolgerebbe tra la Spagna e l'Italia. L'Ufficio politico della questura di Torino, in collaborazione col nucleo antiterroristico, ha identificato il personaggio che dirige questo traffico e il giudice istruttore dottor Violante ha spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura. L'uomo però è latitante, avrebbe trovato rifugio all'estero. DI lui si sa poco o nulla: venuto in Italia nell'aprile scorso, avrebbe preso alloggio in un albergo del centro e qui si sarebbe incontrato con esponenti del terrorismo nero Secondo le indiscrezioni, avrebbe fatto giungere arsenali di armi per quest'ultimo. Polizia e magistratura non dicono di più, ma il fatto che il nome di questo misterioso personaggio — pare di origine spagnola — compaia nell'inchiesta del dottor Violante e il suo mandato di cattura vada ad aggiungersi agli altri 16 (di cui 14 eseguiti) emessi dal magistrato, conferma che il traffico di armi italo-spagnolo e le presunte attività sovversive di Salvatore Francia fanno parte di un'unica trama. Come si è giunti a lui e come si è scoperto l'illecito commercio? Difficile rispondere. Una cosa è certa: tutta l'inchiesta ha preso le mosse dai campi paramilitari del Pramand, in Val Susa, organizzati dall'ex leader di Ordine nuovo. Da lui, con paziente lavoro di mosaico, il dottor Violante è risalito agli amici e ai simpatizzanti del disciolto movimento, risorto con varie altre denominazioni e teorizzato sulla rivista Anno Zero, di cu< il Francia è il direttore responsabile. Fuggito all'estero l'ex leader, caduti nella rete i suoi presunti fiancheggiatori (l'amica Adriana Pontecorvo, il corriere Garrone, gli operai Caramori, Candrusso e Glbbln, tanto per citarne alcuni), l'inchiesta cominciava a segnare il passo, quando una serie di fortunate perquisizioni, disposte dal giudice Violante ed eseguite in varie città d'Italia (Bologna, Firenze, Roma, Padova) fornivano al magistrato una quantità di materiale interessante. Sarebbero emersi cosi i nomi di alcuni finanziatori, elenchi di persone più o meno implicate in associazioni eversive, progetti di attentati e sequestri di persone che avrebbero dovuto portare all'incandescenza questo autunno da più parti già preannunciato come «caldo». Ai mandati di cattura si sono aggiunte una cinquantina di comunicazioni giudiziarie. Il dottor Violante si è incontrato con i magistrati che indagano nelle altre città italiane sulle trame nere, gli Interrogatori si susseguono senza sosta. Si ha la sensazione, come già abbiamo scritto giorni fa, che il bandolo delle trame nere sia nelle mani del giudice Violante, un giovane magistrato inflessibile, che un agente protegge giorno e notte, a casa e in ufficio. Vista in questa nuova dimensione, l'importazione di armi dalla Spagna acquista un significato e un'im portanza assai rilevante. Di tutte queste cose, e di altre, sì è parlato ieri mattina nel «vertice» antiterroristico che si è tenuto in questura. Si è fatto il punto anche sull'inchiesta delle Brigate rosse, condotta dal giudice Caselli, e sugli ultimi sviluppi del «caso Sossi», dopo la scoperta della cascina di Pianello Val Tidone, che quasi sicuramente fu la prigione del sostituto procuratore rapito a Genova. I funzionari dei vari uffici politici lianno esaminato anche tutti gli elementi di indagine a loro disposizione in merito agli attentati di Brescia e del treno Italicus, riservandosi di approfondire, ciascuno nel proprio ufficio e con i propri collaboratori, la lotta senza quartiere contro il terrorismo. La riunione in questura dei dirigenti degli unici politici del Piemonte e Valle d'Aosta

Persone citate: Adriana Pontecorvo, Caselli, Garrone, Salvatore Francia, Sossi