Si stacca dal braccio del marito e si getta fra le ruote del tram

Si stacca dal braccio del marito e si getta fra le ruote del tram Tornata dalle ferie, diceva di essere oppressa dall'afa Si stacca dal braccio del marito e si getta fra le ruote del tram Una pittrice - Erano andati insieme a comperare colori e pennelli - Al ritorno, in corso Regina, si è tuffata tra i binari - A Porta Susa, un ferroviere ucciso dal treno Una pittrice di 48 anni, Germa-| na Fioravera, v. s. Giovanni Bosco 104, si è uccisa ieri gettandosi sotto un tram della linea «16» in corso Regina Margherita. Alla tragedia, avvenuta poco dopo le 13 all'angolo con via Bogetto, ha assistito il marito, Alvise, 51 anni, anch'egli pittore. Precedeva di qualche metro la donna, ha intuito la sua folle intenzione, ma non ha potuto fare nulla. In un negozio di fiori dove ha trovato riparo all'insana curiosità di una piccola folla, racconta: «Rincasavamo dopo aver fatto acquisti per il lavoro: alcuni barattoli di vernice, pennelli, un paio di tele. Ho messo tutto in due borse e ci siamo avviati a piedi. Sul controviale di corso Regina, Germana è rimasta indietro. Subito non me ne sono accorto, ho attraversato le rotale». Giunto al centro della strada Alvise Fioravera si è voltato: ha visto la moglie appoggiarsi ad un albero, passarsi una mano sullla fronte. « Le ho detto di sbrigarsi — ricorda — perchè stava arrivando un tram. Mi ha però ignorato, trafficando affannata con la cerniera della borsa ». Il pittore ha ripetuto l'invito: «Dai, muoviti, che cosa aspetti? Andiamo a casa. Le borse pesano, non ce la faccio quasi più». Tranquilla la signora ha risposto: «Non importa, qui fa tanto caldo». Si è ripassata accaldata la mano sulla fronte, con aria distratta ha osservato il tram avvicinarsi. « In quel momento ho capito che cesa stava pensando — afferma Alvise Fioravera — ho urlato "Germana, Germana". E' successo tutto in un attimo, ho guardato senza poter intervenire». La donna si è tuffata in avanti, finendo distesa sui binari con il tram ormai a pochi metri. Il manovratore, Gino Trapella, 45 anni, via Nigra 24, ha azionato alla disperata il freno ma inutilmente. «Me la sono vista sbucare da dietro un albero. Era troppo vicina, che cos'altro avrei potuto fare?», dice al pronto soccorso del Maria Vitto- ria dove è stato portato in stato di «choc». La carrozza ha proseguito la corsa per una ventina di metri straziando il corpo della sventurata. Vani i soccorsi. Perchè l'ha fatto? «Non lo so, non si può spiegare secondo logico un atto irrazionale — afferma il marito —. E' stato un momento d; follia. Eravamo tornati dalle ferie da qualche giorno. Germana s' era lamentata spesso del caldo. Ma si era sempre comportata normalmente, non mi era sembrata esaurita, anche se negli ultimi tempi portava con sé parecchie bustine di sedativi. Come potevo prevedere un gesto simile, proprio da lei che aveva terrore del male e della morte, che si riguardava in ogni maniera, anche da un semplice colpo d'aria? ». + Presso l'Istituto di Medicina legale per ordine della magistratura è stata eseguita ieri l'autopsia sul cadavere di Carla Barelli, la studentessa di 23 anni residente a Bra trovata morta domenica sera in un alloggio del « residence » di via Sacchi. L'esame medico legale ha accertato che la giovane si è tolta la vita ingerendo una forte dose di farmaci. Vittorio Bruno, 27 anni, di Paola, in provincia di Cosenza, alloggiato in una locanda di Chivasso, è stato investito ieri mattina da un treno mentre lavorava lungo la linea ferroviaria. E' morto poche ore dopo al Maria Vittoria per fratture alla spina dorsale, all'anca sinistra, ad una scapola e lesioni addominali. Era caposquadra dell'impresa Siette, di Firenze, che deve installare un dispositivo elettronico per consentire ai convogli di mantenere una distanza di mille metri uno dall'altro. Verso le 10, con una squadra di operai, stava lavorando nella « trincea » di corso Principe Oddone, a poche centinaia di metri dalla stazione di Porta Susa, quando ha visto un treno arrivare alle spalle dei suoi compagni. Sempre restando sulle rotaie, li ha fatti spostare; ma non si è accorto che un altro convoglio stava sopraggiungendo ir senso opposto dietro di lui. Urtato alla schiena, è stato scaraventato ad alcuni metri di distanza. Soccorso dagli stessi compagni, è stato subito portato all'ospedale; inutile ogni cura: ha cessato di vivere alle 16. * Attraversando in ciclomotore l'incrocio di corso Toscana e via Sansovino, Ettore Gazzetta, 35 anni, viale dei Mughetti 20, si è scontrato, ieri mattina, con un autofurgone 1100, guidato dall'autista Paolo Zilioli, 23 anni, viale dei Mughetti 9. Ha riportato fratture al bacino, al femore sinistro, al naso e a un braccio; 1 medici del Maria Vittoria lo hanno ricoverato con prognosi riservata. * Matteo Vecco, 85 anni, di Macello Torinese, è grave alle Mo- linette per trauma cranico. Lunedi sera, in via Burlasco, dove abita al numero 2, era caduto dalla bicicletta battendo il capo sull'asfalto. •*• Alle porte d! Lanzo Torinese, l'altra sera alle 21, una «126» proveniente da Ciriè guidata dall'operaio Cesare Paschero, 23 anni, di Cafasse, ha investito Cristina Bruna Brunot, 66 anni, di Balangero, che attraversava improvvisamente le strada a piedi. Ogni soccorso è stato inutile: è morta all'istante. + Lorenzo Bianco, 27 anni, di Grugliasco, è grave alle Molinette per frattura del cranio. Dipendente dell'impresa Grosso, mentre lavorava su una gru, nell'interno dello stabilimento «Tubi trafilati» d' Grugliasco, è caduto da circa dieci metri di altezza. | Germana Fioravera - Il marito: « E' stato un attimo, non ho potuto far niente »