I sindacati: la crisi alla "Indesit,, non giustifica riduzioni di orario
I sindacati: la crisi alla "Indesit,, non giustifica riduzioni di orario Riunione a Pinerolo del coordinamento del gruppo I sindacati: la crisi alla "Indesit,, non giustifica riduzioni di orario Troppi i 6 mila messi in cassa integrazione - La Firn: "Si vuole premere sul governo per allentare la stretta creditizia" - Riunione per la Emanuel - Protesta in Provincia per 5 auto nuove La situazione della Indesit (6 mila operai in cassa integrazione a 24 ore su un totale di 9 mila) è stata esaminata ieri dal coordinamento provinciale del gruppo, nel corso di ima riunione svoltasi a Pinerolo presso la Firn. La discussione è stata lunga. In particolare si è cercato di approfondire l'esame delle cause che possono aver indotto la direzione della Indesit a prendere II grave provvedimento. Secondo i sindacati la crisi che ha investito 11 mercato degli elettrodomestici «non ha dimensioni tali da giustificare il provvedi¬ mento di riduzione dell'orario». Se è innegabile un calo nelle vendite, questo non arriva al 70 per cento; in questa percentuale invece si è voluto ridurre la produzione in molti stabilimenti. Inoltre si è ormai accertato che Zanussi e Ignis producono regolarmente, prevedono anche uno sviluppo per i prossimi mesi. Il caso della Philco (1600 operai in cassa integrazione) secondo i sindacati «appare strano perché prima delle ferie l'azienda aveva fatto ricorso sistematicamente agli straordinari». I sindacati ritengono che la In- o e o l n i ù a a n desit voglia procedere a una «rjconversione produttiva verso materiali a maggior contenuto tecnologico» e si trovi in difficoltà finanziarie a causa della stretta creditizia. Il ricorso alla cassa integrazione servirebbe a premere sul governo per allentare le catene del credito. Nella riunione di ieri si è deciso di approfondire ulteriormente l'esame della situazione a livello di consigli di fabbrica e di avviare iniziative nei confronti dei comuni e della Regione per avere un confronto diretto con l'azienda. Emanuel — Si è svolta ieri una riunione per la Emanuel alla quale hanno preso parte gli assessori a' Lavoro della Provincia, Bozzello, e del Comune, Fantino, 1 sindaci di Moncalieri, Nichelino e Trofarello. I sindacati hanno chiesto un impegno finanziario degli enti locali a sostegno della lotta dei 600 della Emanuel affermando che per il periodo di lavoro successivo al fallimento avrebbero diritto a una retribuzione totale di 42 milioni. Bozzello e Fantino hanno confermato la disponibilità ad aiutare i lavoratori e si sono impegnati a sollecitare Cassa di Risparmio e San Paolo per un concreto aiuto. Bozzello ha anche assicurato il suo interessamento presso il ministro Bertoldi. Firn — Domani si riunisce alla Camera del lavoro il direttivo provinciale della Firn presente il segretario confederale Pierre Ca: niti. Il tema in discussione è una proposta generale del movimento sindacale sul salario, le condizioni di lavoro, lo sviluppo dell'occupazione, il riscaldamento, i trasporti Ballardini — Sono stati confermati i sei licenziamenti alla Ballardini di Mappano. Secondo l'Associazione piccola industria (Api) il provvedimento è stato causato dalla perdita di una grossa fetta della clientela dovuta alla stretta creditizia. E' stato anche affermato che il proseguimento dello sciopero del resto del personale (fermo da otto giorni) potrebbe portare alla chiusura. L'Api si è Impegnata al reperimento di posti per 1 6 licenziati. Provincia — Le organizzazioni sindacali dei dipendenti della Provincia protestano per l'acquisto di «cinque automobili di lusso» per gii assessori (spesa: 15 milioni) in un momento «di gravi difficoltà di bilancio». In un comunicato si lamenta che mentre da una parte l'assessore ha previsto «la possibilità di non corrispondere gli stipendi al personale nel prossimi mesi» dall'altra ha provveduto all'acquisto di cinque «132» che ieri erano «sfacciatamente allineate» nel cortile di Palazzo Cisterna. «Sperando che la giunta non ci voglia contrabbandare questa spesa di rappresentanza come una scelta politica per prevenire le difficoltà in cui si dibatte l'industria dell'auto — dicono i sindacati — saremmo curiosi di sapere quali sono i 5 assessori così impegnati nell'attività amministrativa da non poter fare a meno di tale autovettura, convinti come siamo ese per le funzioni che svolge l'amministrazione provinciale sia Ipiù che sufficiente una bicicletta I lavoratori dell'amministrazione provinciale denunciano ancora una volta l'allegria con cui viene gestita la finanza provinciale e la faciloneria con cui, in tempi di crisi profonda come l'attuale, si provveda ad acquisti del tutto inutili e superflui ». Sida — La segreteria del Sida afferma in una nota che «la contìnua ascesa del costo della vita per tutti i generi di prima necessità i cui prezzi non sono più frenatt neppure dagli enti dì controllo vuole ormai un energico intervento del movimento sindacale per riparare i guasti della nostra economia che sono conseguenze di scelte puramente speculative contro ogni logica sociale e di bene comune». •k II direttivo del Centro Sociale Torinese ha esaminato la situazione creatasi a causa della chiusura della scuola materna Bovetti nella zona Umbria-Ferriere. Questo provvedimento comporta un nuovo grave disagio per la popolazione. La scuola si trova in un quartiere dove esistono soltanto altri due istituti di cui uno parrocchiale con pochi posti ed uno in via Livorno che dà la precedenza ai bimbi dei dipendenti Michelin. Il Centro Sociale ha chiesto l'intervento del Comune, della Regione e del Cardinale perché la Bovetti venga riaperta al più presto Riunione dei dipendenti e sindacalisti per discutere il provvedimento preso dalla Indesit
Persone citate: Ballardini, Bertoldi, Bovetti, Bozzello, Fantino, Zanussi
Luoghi citati: Moncalieri, Nichelino, Pinerolo, San Paolo, Trofarello, Umbria
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