Non c'è accordo a Bucarest sul problema delle nascite

Non c'è accordo a Bucarest sul problema delle nascite La conferenza dell'Orni sulla popolazione Non c'è accordo a Bucarest sul problema delle nascite Paesi più sviluppati affermano la necessità della pianificazione familiare, per altri sarà lo sviluppo della nazione a frenare automaticamente le nascite - Inatteso appoggio alla seconda tesi di John Rockefeller, il fratello del vicepresidente americano Bucarest, 26 agosto. Lo stallo su un paragrafo impegna i delegati che cercano di mettere a punto il manifesto della conferenza delle Nazioni Unite sulla popolazione e sul «boom» delle nascite nel mondo. La divergenza è di fondo, ed è emersa in tutta la sua profondità oggi. Mentre i Paesi più sviluppati affermano che la pianificazione familiare è indispensabile per lo sviluppo di tutte le nazioni, i delegati dei Paesi comunisti e di buona parte del Terzo Mondo sostengono che lo sviluppo è prioritario, e che sarà le sviluppo a comportare, tra le altre conseguenze benefiche, anche un numero di figli più ridotto e proporzionato alle disponibilità della Terra. Il Brasile e l'Argentina, che da tempo esortano i rispettivi cittadini a mettere al mondo tanti figli per la difesa della patria (entrambi i Paesi vicini affermano di temere l'invasione da parte dell'altro), si sono trovati inaspettatamente solidali e alleati sul fronte antipillola. Il capo della delegazione brasiliana, Miguel Alvaro de Almeida, ha detto all'assemblea plenaria che il suo Paese intende proseguire la sua politica, favorevole all'aumento demografico, per sviluppare gli amplissimi territori ancora selvaggi. De Almeida ha respinto la tesi secondo cui l'esplosione demografica rischia d: esaurire le risorse della Terra, e ha difeso l'atteggiamento del suo governo, che proibisce la benché minima propaganda ai mezzi contraccettivi. «.Nella storia dell'umanità non si ha notizia di una sola volta — ha detto De Almeida — in cui una sola materia prima sia scomparsa... E non c'è indicazione alcuna che questo debba avvenire nel prevedibile futuro». Egli ha poi aggiunto- «La crescita della popola¬ zione mondiale non aggrava ca cosiddetta sovrappopolazione della Terra». Ha inoltre detto di esser lieto perché (de minacce di fine del mondo sono state tolte almeno da una parte della bozza di piano d'azione mondiale». Con tale commento Almeida si riferiva al successo conseguito da un gruppo di delegazioni, Argentina in testa, che ha saputo far approvare tutta una serie di emendamenti che, praticamente, cancellano dalla prima sezione del «piano» ogni riferimento a freni alla crescita della popolazione, e alle conseguenze che tale crescita, se incontrastata, potrebbe avere per l'umanità tutta. Diversi delegati tuttavia hanno detto ai giornalisti che per oggi almeno non era ancora detta l'ultima parola, e che il «piano» può sempre riservare sorprese, per emergere alla fine dei lavori con qualche preciso riferimento alla necessità di controllare lo sviluppo demografico. Se non nella prima sezione, magari nella seconda. Il fatto è che gli Stati Uniti sono tutt'altro che soli a non voler togliere dalla seconda sezione del piano le raccomandazioni di frenare lo slancio con cui gl'inquilini del globo creano nuovi eredi. E con gli Usa si sono allineati, oltre a diverse nazioni industrializzate, alcuni Paesi asiatici afflitti da una popolazione esuberante. Un inatteso appoggio alle istanze impugnate da Brasile, Argentina e compagni di barricata è giunto da John D. Rockefeller terzo, sessantottenne fratello del vicepresidente designato americano. Rivolgendosi alla «Tribuna della popolazione» (un consesso di esperti, che parlano a titolo personale, parallelamente ma al di fuori della conferenza, cui partecipano delegati dei centoquaranta governi rappresentati), John D. Rockefeller ha parlato dei suoi quarantanni di esperienza nel campo della popolazione, e ha detto di «avere recentemente cambiato opinione». Rockefeller, già presidente della commissione Usa per la popolazione, già sostenitore della pianificazione familiare, ha detto di credere adesso che il controllo demografico sia efficace solamente se combinato con la politica per lo sviluppo economico. «Per molti anni — ha detto — l'urgenza del problema mi ha indotto a concentrarmi soprattutto sulla pianificazione della famiglia. Ora invece sono fermamente convinto che l'unica strada valida sia di collegare solidamente la politica della famiglia con il problema generale dello sviluppo economico e sociale». Il fratello del nuovo numero due della Casa Bianca ha ammonito i Paesi sviluppati, invitandoli a «moderare ordinatamente il livello dei loro consumi, e a tenersi pronti a dare aiuti sostanziosi e sostanziali» per gli sforzi che i Paesi in via di sviluppo compiono per risolvere i loro problemi di sviluppo e di fertilità. Il «nuovo approccio» di Rockefeller si è riassunto in questa sua frase: «E' chiaro che i programmi finora impostati hanno messo in mostra tutta la loro inadeguatezza rispetto alla vastità del problema». In quarantanni da 2100 milioni il numero degli uomini vivi è salito a 3900, con un balzo in avanti dell'ottantasei per cento. Di pari passo è aumentato il numero dei poveri. Secondo gli osservatori la presa di posizione di John D. Rockfeller III offre una possibilità eccezionale di riavvicinamento fra le tesi contrapposte, e di compromesso sul «piano d'azione mondiale». Il futuro dell'umanità può ben essere infinitamente brillante, come affermano i cinesi, ma i bielorussi sembrano avere qualche dubbio. Il «gruppo di lavoro», incaricato di cercare una formula più vastamente accettabile per tutti del «piano», ha concordato un emendamento, che afferma: «Di tutto quel che esiste al mondo, le persone sono le più preziose- Le conoscenze dell'uomo, e la sua ca pacità di dominare se stesso e l'ambiente che lo circonda, continueranno a crescere. Il futuro dell'umanità può esse re forgiato e diventare infinitamente brillante». Il delegato bielorusso ha sollevato obiezioni, ha detto che sarebbe stato meglio parlare di un futuro «ricco di promesse». Ma la Cina, che aveva proposto per prima l'emendamento, è rimasta irremovibile, e il suo testo è passato senza nemmeno essere messo ai voti. (Ansa-Upi)

Persone citate: De Almeida, John D. Rockefeller, John D. Rockfeller Iii, John Rockefeller, Miguel Alvaro De Almeida, Rockefeller