I guerriglieri eritrei disposti a trattare con Addis Abeba

I guerriglieri eritrei disposti a trattare con Addis Abeba I guerriglieri eritrei disposti a trattare con Addis Abeba Beirut, 26 agosto. I ribelli dell'Eritrea hanno dichiarato oggi di essere disposti a trattare la pacificazione con i nuovi dirigenti militari dell'impero etiopico, ma a condizione che Addis Abeba riconosca prima pubblicamente il Fronte di Liberazione dell'Eritrea (Elf) come unico rappresentante legittimo del milione e mezzo di abitanti della provincia musulmana. Mohammed Saiid, portavoce a Beirut dell'Eli e leader dell'ufficio Affari esteri dell'organizzazione, ha detto, in una conferenza stampa, che la sua dichiarazione doveva essere presa come la risposta ufficiale dell'Elf ai recenti sondaggi dei governanti militari dell'impero. Saiid ha dichiarato che l'Elf insiste per l'indipendenza assoluta dell'Eritrea. «Rigettiamo in anticipo — ha detto — ogni proposta di autonomia o di federazione con l'Etiopia. Siamo però disposti a concludere un'alleanza successiva all'indipendenza ed a negoziare l'apertura di un corridoio per l'Etiopia, attraverso l'Eritrea, fino al Mar Rosso. « Il fallimento da parte del comitato delle forze ar- mate (etiopico) dì muovere il drastico passo rivoluziona rio del rovesciamento del l'imperatore Baile Selassié getta alcuni dubbi sulla itti l'Uà delle trattative. Tuttavia l la deposizione dell'imperato| re non è una condizione fon| damentale dell'Elf per le ! trattative di pace, anche se I assicurerebbe alle trattative I un clima migliore. « Noi siamo disposti a I prender posto ad un tavolo I per le trattative in qualsiasi paese neutrale scelto di comime accordo, per elaborare le condizioni dell'indipendenza eritrea. Ma durante il periodo delle trattative dovremmo sospendere l'attività militare ». Quest'ultima frase allude evidentemente al fatto che il Fronte di Liberazione pretenderebbe l'effettivo avvio di trattative, prima di sospendere la guerriglia. Addis Abeba, 26 agosto. In quello che era sino a ieri il Palazzo del Giubileo e che è stato ribattezzato Palazzo Nazionale, l'imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié, ha ricevuto oggi le credenziali del nuovo pro-nunzio apostolico. Il nuovo nome posto alla residenza ufficiale del Negus è un altro sintomo dell'isolamento in cui ormai si trova Hailé Selassié, privato dei suoi più stretti collaboratori e consiglieri, quasi tutti agli arresti per disposizione delle forze armate. Ai 151 ex ministri generali, giudici e burocrati già in carcere, se ne sono aggiunti oggi altri tre: due generali di polizia di Addis Abeba ed un governatore distrettuale di Debre Zeit, sede del quartier generale dell'aeronautica. Ieri, il primo ministro etiope, Michael Imrue, ha nominato il primo governatore civile dell'Eritrea, da quattro anni a questa parte. Si tratta di Amanuel Amde Michael, sino a ieri procuratore generale dell'Etiopia. (Ap)

Persone citate: Michael Imrue, Mohammed Saiid, Negus, Saiid