Vestiti come mamma e papà

Vestiti come mamma e papà Vestiti come mamma e papà Dai ragazzini delle scuole medie ai piccolissimi dell'asilo la moda propone gli stessi modelli dei grandi A scuola si andrà con la pellegrina e il tabarro - Per lui giacconi in lana e trench ; per lei scialletti e golfini Una delle migliori attrattive che strappa sorrìso nelle sfilate di Daniel Hechter sono i bambini. Di tutte le età, dai ragazzini delle scuole medie ai piccolissimi che l'età dell'asilo non ce l'hanno ancora e arrivano in passerèlla per mano a indossatrici e indossatori: vestiti degli stessi modelli dei grandi, ne costituiscono uno specchio in diciottesimo, ora piacevole, ora quasi fastidioso per la ricercata eleganza anche nello sport. Di recente, molto pili in carattere con la propria età, vestiti in accordo con mamma e papà, perché i colori dell'uscita familiare non facciano a pugni, bambini e bambine lì abbiamo visti sfilare a Moda Parma. La cosa piii rara è che appaiano nelle sfilate dell'Alta Moda: infatti la casa Zingone, depositaria italiana dell'Alta Moda per l'infanzia, è unica e i suoi défilé sono uno spettacolo, a gennaio e a luglio, nel corso delle manifestazioni romane. Che la moda s'interessi an¬ che dei bambini non stupirà nessuno, tanto più in Italia, dove da un lato le madri tengono in particolare modo all'eleganza infantile e dall'altro v'è una tale tradizione nel settore maglieria, ricamo, biancheria e confezione dedicati ai bambini, che la moda per loro costituisce una solida voce dell'esportazione. Non abbiamo ancora un Salone specializzato per questo, come in altri Paesi, ma le cifre di produzione e l'interesse anche pubblicitario per il bambino, costituiscono una buona piattaforma per l'avvenire. Proprio in questi giorni si sta applicando — e lo si inizia dal comparto dell'abbigliamento per bambini — il « franchising » come metodo di vendita, con tecniche organizzative coordinate che aiutino i piccoli negozi lasciando loro l'autonomia delle scelte. Il primo negozio Big-Boy si è aperto a Milano e ce ne sono in programma altri dieci, tutti in Lombardia. Forse non del tutto in re- gola con la pedagogia e l'attenzione psicologica agli importanti anni dell'età evolutiva, è l'impiego dei bambini in veste di indossatori. Oggi questi bambini sono così seri e compresi o così spigliati, così disinibiti, che nessuno si confonde, tanto meno piange, anzi la cosa più diffìcile è comunque il ricondurli nelle quinte, tanto si affezionano allo spettacolo e ad essere al centro dell'attenzione. A Parigi il bambino, rivestito dei modelli maison, issato sul praticabile e incaricato di gettar neve di plastica sugli indossatori di Courrèges in costume da sci, chiacchierava perfettamente a suo agio ed ha messo un impegno allegrissimo nei suoi lanci. Zingone pensa che « la moda per bambini non vada intesa come un insieme di trine e merletti inutili; ma piuttosto come educazione ad un vestire corretto ed ordinato, dando modo ai bambini di poter esprimere, anche nell'abito, le loro idee, in un dialogo con i genitori, cosi come ora accade nelle altre manifestazioni della vita, per le nuove generazioni ». Occupandosi da trent'anni di moda per bambini, Zingone sa che oggi sono loro a scegliere e non le madri; e potrebbero confermarlo le rappresentanti (le uniche di sesso femminile in questo campo) che diffondono in tutta Italia le confezioni Big-Boy, spesso alle prese con bambini che rivelano gusti e praticità più aggiornati delle mamme, preoccupate ancora del bel vestitino o della lunga durata. La collezione di Paolo e Giorgio Zingone, per maschietti e bambine alle soglie dell'autunno-inverno, è pratica e perfettamente in linea con la moda dei grandi, tanto nei tessuti che nei colori, non escluso certo, anzi molto accarezzato, quel lato folk che sarà il vincitore dell'inverno 1975. A scuola si va con la pellegrina o il tabarro. La bambina ha la sua brava mantella in tweed verde marcio e sopra vi getta una pellegrina in maglia lavorata a coste, in uno dei colori che entrano nel suo abitino scozzese in lanetta. Il ragazzino si avvolge in un tabarro di tweed verde; in tricot ha la sciarpa lunga e chiné. I giacconi di maglia sui pantaloni lunghi o sulla gonnella, i cappotti ampi in velluto a coste 0 in panno da pastore, sono caldi e di linea sciolta, svolazzanti e se le scarpe basse, ì mocassini sono sempre presenti con i calzettoni bianchi, gli stivali spuntano anche per 1 bambini, desideratissimi. I pantaloni knickerbocker, le gonne in Shetland diritte o a portafoglio, le camicette di flanellina con il gilè a losanghe, si accordano bene con gli impermeabili di linea spolverino in chinz, con i trench gommati o in gabardine reversibile in tweed, quando cappelli da pompiere e galoches prestano al ragazzino un'aria disinvolta e la bimbetta può contare su cappellini di feltro e sulle polacchine. Ci sono molte cose che si potranno eseguire ai ferri per l'inverno e per l'autunno delle bambine: gli scialletti di ciniglia da posare sugli chemisier di lanetta invece del solito golfino; le magliette con la ruche alla vita ed alle maniche lunghe e strette, il gol- ietto tipo liseuse. Allora basterà una gonnellina appena svasata, in tessuto a disegni cachemire ma trapunto, per dare un tono di eleganza. E' un tessuto caldo e ricco nel quale per i maschietti si può ritagliare la giacchetta lunga, con o senza le maniche in maglia: portata su pantaloncini alla zuava presta un'aria da piccolo boiardo, del tutto in carattere con la madre convertita al fascino del folk slavo. Lucia Sollazzo

Persone citate: Daniel Hechter, Giorgio Zingone, Lucia Sollazzo, Zingone

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Milano, Parigi, Parma