Dibiasi oro, Calligaris argento

Dibiasi oro, Calligaris argento Giornata positiva per gli italiani a Vienna negli europei di nuoto Dibiasi oro, Calligaris argento Deciso solo all'ultima prova il titolo dalla piattaforma - Novella, battuta dalla Doerr, ha perso anche il primato europeo - Ieri migliorati tre record mondiali, dall'inglese Wilkie (200 misti), dalla 4x100 mista della DDR e da Ulriche Richter nella frazione a dorso della staffetta - Pangaro quinto nei 100 s.l. (Dal nostro inviato speciale) Vienna, 24 agosto. Una giornata sofferta, la penultima dei Campionati europei, che ha dato alla squadra italiana una medaglia d'oro ed una d'argento. Il titolo dei tuffi dalla piattaforma di 10 metri per Klaus Dibiasi, che ha così raddoppiato dopo il successo dal trampolino, un secondo posto per Novella Calligaris negli 800 stile libero. Per i colori azzurri ci sarebbe da fare una gran festa. Invece, i risultati lasciano i un po' d'amaro in bocca. Klaus Dibiasi che vince è quasi una norma, a Novella che perde non eravamo ancora abituati. E anche il trionfo del tuffatore è stato difficile, se non ha logorato i nervi d'acciaio del campione ha certamente scalfito i nostri. E' stata una lotta fino all'ultimo secondo, giocata sul filo dei centesimi di punto. Forse proprio per questo Dibiasi ha accolto la medaglia d'oro con maggior soddisfazione. Quando si gareggia a questo livello non si sa mai come può finire: eccitazione, stanchezza, concentrazione, tutto gioca su ogni attimo della gara, sino al termine, quando il tabellone dei risultati con la classifica conclusiva viene accolto come una liberazione. Ma andiamo per ordine. Non c'è dunque più oro per Novella Calligaris. Lo hanno portato via tutto le tedesche. Anche gli 800 stile libero hanno relegato l'azzurra in un ruolo di secondo piano. E' vero che la ragazza ha conquistato l'argento, ma forse Novella ci aveva abituati troppo bene, soprattutto a Belgrado. Le cifre comunque parlano chiaro: la Calligaris è andata più piano che un anno fa in Jugoslavia (8'57"93, contro 8'52"97 che allora costituiva un record del mondo). La vincitrice, Cornelia Doerr della Germania Est ha nuotato in 8'52"45/100, tempo che è anche il nuovo primato europeo, tolto appunto alla nostra ondina. Una doppia sconfitta quindi e un altro colpo inferto dalle tedesche orientali al nuoto internazionale. Cadono infatti tutte le remore e ogni pregiudizio: le ragazze della Ddr non vanno forte solo nella velocità ma anche nel fondo. Non hanno solo potenza ma anche resistenza. La cronaca della gara è semplice. Già al tuffo la Doerr è avanti a tutte, mentre Novella insegue dietro, sopravanzata anche dalla Wegner. Le altre sono praticamente fuori corsa, solo l'olandese Damen, la giovanissima speranza del futuro, tiene il contatto, ma a distanza. La Doerr fa gara a sé. Gira ai cento mentri con un leggero margine di vantaggio sul passaggio di Novella nella prova di Belgrado e mantiene questo distacco per tutti i 700 metri che mancano alla conclusione. Il nuoto della quindicenne tedesca è perfetto. Le gambe si muovono ad un ritmo precisissimo, lento ma efficace. La Calligaris, distanziata di circa quattro metri, mulina le braccia e si affanna per recuperare. Ma ad ogni virata perde quei pochi centimetri che riesce a recuperare ogni cinquanta metri. La Wegner invece affonda sempre più e Novella è rapidissima ad infilarla prima degli ultimi 200. Finisce così, con la Doerr a festeggiare vittoria e primato europeo e Novella con qualche lacrima, sulle spalle del presidente della Federazione, Parodi. Ora crediamo che il ciclo della Calligaris, iniziatosi 12 anni fa, si stia chiudendo. Qualcuno dice che non parteciperà neppure ai campionati italiani in programma a Firenze dal 15 settembre. Altri invece sperano che. spinta dal desiderio di fare ancora qualcosa, tenterà in quell'occasione di riprendersi il record europeo degli 800. Lei non dice nulla. Siamo sicuri che riceverà molte pressioni, per continuare a nuotare e anche per smettere. Novella probabilmente sceglierà una via di mezzo. Completerà i suoi studi di architettura e nello stesso tempo cercherà di rimanere vicino al nuoto con una attività che le permetta di andare ancora in piscina con gli atleti. Questa è quindi la giornata del tramonto, una specie di addio, dopo tanti giorni di appassionata dedizione al nuoto che l'ha portata, prima donna In Italia ai vertici mondiali. A proposito di mondiali, oggi ne sono crollati altri tre. Ha cominciato l'inglese Wilkie con I 200 misti vinti in 2'06"32/100. Particolare curioso: il precedente limite apparteneva allo svedese Larsson che stava facendo nelle stesso momento la telecronaca diretta della gara. Poi hanno ripreso le ragazze della Ddr, con la staffetta mista. In primo frazione Ulrike Richter ha migliorato II suo limite dei 100 dorso con 1'03"08. e poi le sue compagne Vogel, Kother e Ender hanno concluso in 4'13"78 contro il precedente 4'13"84. Degli italiani, Roberto Pangaro ha conquistato un bel quinto posto nel 100 stile libero con 52"71. In mattinata Lorenzo Marugo aveva migliorato il record nazionale dei 200 misti con 2'14"6, ma non era riuscito ad entrare in finale. Ed ecoc i tuffi. Come si sa, Klaus Dibiasi aveva Iniziato ieri, e su questa falsariga ha proseguito nel pomeriggio. Ieri sera, per gli ultimi tre tuffi di finale la classifica sì presentava con questo volto: 1) Dibiasi, punti 378; 2) Hoffmann (Germania Est), punti 357,15; 3) Gendrlkson (Urss) punti 345,75; 4) Taubert (Germania Est), punti 345,19; 5) Mihaylin (Urss), punti 316,29; 6) Demiro (Italia), punti 311,40. Il distacco dell'azzurro dal longilineo ma muscoloso tedesco dell'Est è quindi di 21,85, e garantisce una certa tranquillità. Invece, Klaus inizia la finale molto male. Nel « triplo e mezzo avanti » con II quale apre il programma è abbastanza modesto, e becca un 53,39 che lo fa impallidire. Il campione, che normalmente non viene informato in gara del punteggio degli avversari per non essere innervosito, si rende conto di avere Hoffmann vicinissimo. Il tedesco, poi, è pressoché perfetto, e guadagna terreno. Nel secondo tuffo, il « due e mezzo rovesciato », Klaus si riprende in parte, e ottiene 62,37, ma Hoffmann, Implacabile, sale a quota 67,23, portandosi a soli 9 centesimi di punto dall'azzurro. Un'inezia. Decide tutto l'ultimo tuffo. Papà Dibiasi sta vicino al trampolino, fumando una sigaretta dietro l'altra. Klaus, invece, parla ancora del primo tuffo sbagliato, sembra quasi sotto choc per l'errore. In più, il suo avversarlo diretto ha II vantaggio di saltare per ultimo e di potersi regolare di conseguenza. Ammesso che a questo punto si possa ancora pensare qualcosa. Hanno tutti e due in programma lo stesso tuffo, un « due e mezzo all'indietro ». Nel silenzio generale, rotto solo dal ronzio delle cineprese, Klaus compie quasi un miracolo, con un tuffo preciso, pagato 67,08, che lo mette al sicuro da ogni attacco. Ed infatti Hoffmann, pur compiendo un bel tuffo, ha soltanto un 61,62, che gli assicura il secondo posto. A completare il risultato c'è anche la sesta posizione di Claudio Demiro, con il punteggio record per un esordiente. La giornata si chiude così con la premiazione. Per una volta, non per sciovinismo, ma per quanto abbiamo sofferto, abbiamo perso qualche minuto per assistere alla « Incoronazione » di Dibiasi. E non pbbiamo neppure fatto troppo caso all'" Inno di Mameli » che viene suonato, qui a Vienna, come una tarantella. Cristiano Chiavegato Classifica: 1) Dibiasi (Italia), p. 562,83; 2) Hoffmann (DDR), p. 557,28; 3) Gendrlkson (Urss), p. 522,51; 4) Mihaylin (Urss), p. 505,8; 5) Taubert (DDR), p. 488,85; 6) Demiro (Italia), p. 482,10.