Le ferie nell'Alta Langa tra boschi, paesi, vigneti di Piero Cerati

Le ferie nell'Alta Langa tra boschi, paesi, vigneti Le ferie nell'Alta Langa tra boschi, paesi, vigneti Bossolasco, Murazzano, Monforte e Cortemilia sono luoghi splendidi, dove cultura e gastronomia s'incontrano nelle grandi sagre (Dal nostro inviato speciale) Alba, 23 agosto. I paesi dell'alta Langa hanno una loro solenne nobiltà: vivono nel maestoso silenzio dei boschi o distesi su colline ricche di vigneti. Alta Langa non è per il turista una posi-, zione .geografica, ma un attributo che deriva dalla fama di cittadine come Bossolasco, Murazzano, Dogliani, Monforte, Cortemilia. Sono luoghi di villeggiatura conosciuti, un po' snob, attraverso i quali gira in questa calda estate, come un carro di Tespi, la compagnia del teatro «Fiera del tartufo». Cultura e gastronomia, la biblioteca Einaudi a Dogliani, i piatti langaroli a Monforte e Bossolasco: tutto si mescola nelle grandi sagre paesane, nelle merende campagnole, dove alle robiole, alle tome e al dolcetto si accompagnano i versi di Pavese o di Gallina. Pretendere di trovare una camera per le ferie in alta Langa è follia: qui sventola la bandiera del tutto esaurito, «ma non c'è da stupirsi — dicoro le Pro loco — tutti gli anni è così». A Bossolasco, due signore ottantenni hanno marciato, in gara con altri 130 maratoneti, attraverso i boschi; 13 chilometri tutti d'un fiato, poi lo sprint sul viale d'arrivo: a mantenerle in forma sarà forse l'aria frizzante, l'acqua della fontana azzurra o i piatti di Demetrio. Quest'anno il tennis ha attirato più gioventù delle estati scorse, «manca però una discoteca — dicono Achille e Alfredo Quazzo, di Milano — manca anche un campo da football ». Giancarlo Mozzone e Alessandro Baruffaldi animano le serate: mentre gli anziani giocano a bocce o attendono il concerto nella chiesa di San Giovanni. Motorini e fuoristrada per andare nei boschi, azado sul fuoco acceso nell'aia delle cascine, balli lisci o musiche pop a Ceva, Dogliani, Alba («Le ragazze hanno il permesso sino a mezzanotte»). Giovani o no, quasi tutti hanno casa o alloggio da anni a Bossolasco («Solo il 25 per cento non è originario del posto»); i nuovi sono segnati a dito: tre ragazze di Arma di Taggia, un gruppo di giovani baby-sitter alla pari, libere soltanto la sera («Ratina ha quattro marmocchi da guardare»). Di fronte a tanta gioventù («Ma la biblioteca comunale è sempre in attesa di clienti»), la Pro Loco è stata colta di sorpresa; non bastano più le passeggiate della pineta, della lavanda, dei Giordani. Teobaldo Clerico, neo presidente, non ne ha colpa: è stato eletto soltanto 15 giorni or sono e si propone molte innovazioni. Murazzano ha il volto non deturpato dalle brutture urbane, è il paradiso dei liguri in cerca di tranquillità, come Feisoglio, dove un'abitazione è stata adibita a residence per le ferie dal capo cameriere d'un grande albergo di Alba. Dogliani è località ideale per le ferie d'agosto e settembre, vacanze in famiglia, ma di un certo tono: la biblioteca Einaudi è un punto d'incontro per tanti giovani, ma ne condiziona l'atteggiamento, anche se una sala da ballo «offre riposo alle menti affaticate da tante discussioni», dice Carlo Chiarello, torinese ma volta sono infatti comparre tra le colline le tende e le roulottes: «Ci attre :l mito d\ questa terra misteriosa», dicono i giovani. Quest'anno, trenta studenti si sono rivolti alla biblioteca Einaudi e al Comune di Alba per aver testimonianze sulla Langa in vista della tesi di laurea. E' una terra di improvvise scoperte, come l'immenso portale di chiesa incastrato nel fianco tufaceo della collina tra Dogliani e Bossolasco, al bivio di Bonvicino: è un dimenticato ex voto, costruito nel 1927 dove «apparve» la Madonna. «Uno dei più grossi bluff d'allora», dice la gente. Sono scomparse tante cose, «anche la casa per la cura d'uva — spiega il sindaco di Dogliani, Filippo Taricco — è rimasta però la bella architettura di Giovanbattista Scheilino, autodidatta eclettico e estroso della seconda metà dell'800». E' rimasto anche il fitto parlar di politica, che qui appassiona i giovani; sono rimaste le antiche famiglie che tornano nella casa avita; sono rimaste e si ripetono le sagre del dolcetto. Per i ragazzi forse tutto questo non basta, ma ammettono: «Ci annoiamo qui come altrove». Protestano anche a Monforte i giovani: «C'è una tavernetta bella, ma non funziona» e allora di sera in un'ora e mezzo sciamano in auto (100150 in fila lungo le serpentine della collina) verso Alba, Cavallermaggiore, Cuneo. Restano a casa le famiglie. Anche qui non si trova un alloggio e o », o, i al eie o o io, io a i e. e, a di è tie à il e oe a; e an nrr» e 0ne aahe o da affittare, negli alberghi occorre attendere la fine d'agosto. «Il nuovo segretario comunale — racconta il sindaco Michele Ferrerò — è stato un mese e mezzo senza alloggio. Nelle frazioni chi aveva una casetta se l'è fatta restaurare, le poche rimaste disabitate sono state acquistate e rifatte. In compenso, credo che questo sia l'unico paese delle Langhe dove la pensione media per i turisti è di 4 mila lire al giorno: diminuita rispetto allo scorso anno». Altera di solitaria bellezza, circondata da selve di pini silvestri e betulle, chiomata di noccioleti, Cortemilia si offre ai villeggianti con le passeggiate della Rossana e di Rio Rigoso. C'è molta gioventù, che attira altra gioventù. Da Ferragosto la cittadina è in festa: il teatro della fiera del tartufo d'Alba ha attirato 1500 spettatori, si balla sino a tardi nel giardino estivo gestito dalla Pro Loco (nell'ex convento di San Francesco), ma anche qui, dove il turismo potrebbe essere fonte di benessere e surrogare l'agricoltura in crisi, mancano alloggi, camere, alberghi. Forse è giusto che sia così: se la Langa si concede alla speculazione edilizia finisce il suo mito e viene meno ogni attrattiva. Chi vuole trascorrere le ferie in questa dolce terra chieda due camere in cascina, darà un piccolo reddito all'agricoltore e apprezzerà di più la campagna. Piero Cerati