Lojacono, un predicatore del "football totale,,
Lojacono, un predicatore del "football totale,,Da poche settimane è allenatore del Livorno in serie C Lojacono, un predicatore del "football totale,, La trasformazione da calciatore bizzarro, conquistatore d'attrici, a tecnico tutto lavoro e famiglia - Obiettivo la A (Dal nostro inviato speciale) Livorno, 22 agosto. Francisco Ramon Lojacono, il calciatore che faceva breccia nelle reti e nei cuori delle dive (quanto lavoro a quei tempi per i « paparazzi » romani) sta ritornando sulle scene calcistiche come allenatore. « Imparando a soffrire » sono parole di questo avventuroso personaggio del foot-ball argentino-italiano Lojacono ha scoperto una nuova dimensione del calcio, anch'essa affascinante, pur non parlandovi in prima persona. Vicenza, Fiorentina, Roma videro splendere la fama di un giocatore estroso ed imprevedibile, rissoso in campo (' Gli avversari m'insultavano e mi maltrattavano, lo reagivo », dice) goliardico fuori (' Come facevo a controllarmi giovane e ricco ed ingenuo com'ero? Agivo sempre alla luce del sole e inconsapevolmente creavo scandali »). Lojacono è diventato da poche settimane allenatore del Livorno, che gioca in serie C. L'avevano contattato alcuni clubs del torneo cadetti, Brindisi e Catanzaro innanzitutto, ma ha preferito puntare sul Livorno, società dal passato prestigioso e che ora vorrebbe ritornare almeno in serie B. Sampdoria ed Alessandria avevano rappresentato le ultime tappe della sua carriera di giocatore: Alessandria in particolare, dove aveva iniziato l'attività di trainer infiammando la città con polemiche che coinvolsero il direttore sportivo Cappelli e il centravanti Tomy (un bizzarro giocatore, divenuto ora allevatore di cavalli e fantino) seccato di trovarsi un libero come Lojacono che lo sopravanzava nella classifica dei cannonieri. « Ad Alessandria — racconta Cisco (che ora beve soltanto analcolici ed è tutto lavoro e famiglia) — presi in mano la squadra nel campionato '67-'68 quando era ultima in classifica; alla fine del torneo finimmo sesti, l'anno successivo secondi. Fu allora che capii quale poteva essere la mia vita futura qualora avessi dato un taglio netto al passato. Dopo un anno, come osservatore alla Roma, decisi di cominciare dal fondo. Fui dapprima a Latina in quarta serie e portai la squadra al secondo posto: quindi a Cast rovi I lari in provincia di Cosenza, dove ebbi l'esperienza più importante della vita. Ci andai su indicazione di Bernardini, grande allenatore e grande uomo e non lo dico ora perché diventato commissa¬ rio tecnico della Nazionale. In queila piccola società feci di tutto, il massaggiatore, il cassiere e persino il presidente, oltre a funzionare regolarmente da autista del pullman che trasportava la squadra. Un'esperienza massacrante». » Nel campionato campano — continua Lojacono — vissi domeniche di fuoco su campi dove non si gioca soltanto al calcio ma i match pugilistici sono all'ordine del giorno. Quando passai al Benevento ero pronto per un lavoro più proficuo: lo scorso anno ho portato la squadra in serie C dopo un esaltante duello col Campobasso, che era allenato da Valentino Angelino, lo arrivai primo, lui secondo. Quest'anno lo avrò ancora come rivale essendo AngeMilo passato al Rimini. Sono arrivato in C piano piano evitando di " bruciarmi ", come successo ad altri giocatori. Per me esiste soltanto il calcio totale, tutti debbono collaborare in egual misura: il mio Benevento lo ha dimostrato segnando 48 gol, incassandone appena 11 con un cannoniere che ha avuto al suo attivo soltanto 7 reti. Oualè il mio obiettivo? La serie A, naturalmente» g. gand. L'allenatore Francisco Ramon Lojacono
Persone citate: Cappelli, Cisco, Francisco Ramon Lojacono, Lojacono, Valentino Angelino
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