La cascina di Pianello fu il carcere di Sossi

La cascina di Pianello fu il carcere di Sossi La cascina di Pianello fu il carcere di Sossi Sempre più consistenti gli indizi • Il giudice dice: "Non vidi mai il panorama circostante" Si fa sempre più consistente l'Ipotesi che la cascina di Pianello Val Tidone, nel Piacentino, possa essere servita come «prigione del popolo» alle Brigate rosse. Tra la fine di febbraio e marzo, prima del rapimento Sossi, la cascina gl? minacciava di crollare e per questo motivo fu abbandonata. Almeno questo è quanto hanno affermato concordemente gli abitanti di Pianello interrogati a suo tempo dal giudice Caselli che conduce l'inchiesta sulle Brigate rosse. Ma è anche vero che una cascina abbandonata perché pericolante rappresenta un'ottima copertura. Nessuno in paese aveva interesse di andare a curiosare in un edificio cadente, considerato soprattutto un pessimo affare per chi l'aveva comperato sborsando otto milioni. E' però altrettanto vero che il sopralluogo compiuto una settimana fa dal giudice Caselli con Mario Sossi non può aver portato alla matematica certezza che la cascina abbia ospitato la cella in cui veniva tenuto prigioniero il magistrato. A differenza di quanto è accaduto nel rapimento di Rossi di Montelera, l'organizzazione eversiva aveva avuto cura di costruire una prigione anonima, una cella di due metri quadrati con pareti metalliche. Al rapito è rimasta soltanto la sensazione di una superficie piatta e metallica Nemmeno il paesaggio circo stante può essere servito al magistrato rapito per ricostruire nella memoria i luoghi della sua prigionia. E' lo stesso dottor Sossi ad affermarlo in una lettera inviata ai giornale da Chianale, il paese In alta Val Varaita dove 11 giudice sta trascorrendo un periodo di ferie e di riposo. Dice Sossi nella sua lettera: «Mai nei 35 giorni del sequestro mi è stato consentito di uscire dalla cella insonorizzata delle Brigate rosse, benché più volte ne avessi fatto richiesta al miei "carcerieri", che erano perfettamente a conoscenza delle gravi lesioni costali da me riportate a causa di un calcio ìnfertomi al torace, così come erano a conoscenza delle difficoltà respiratorie da me accusate, sia a causa del trauma sia a causa delle caratteristiche ambientali». Altri sono gli elementi sui quali può basarsi 11 giudice che conduce l'inchiesta sulle Brigate rosse, elementi come quelli raccolti nelle abitazioni degli arrestati Francesco Cattaneo, Adriano Carneluttl, Paolo Gastaldi, Piero Sabatino, Giorgio Finotti. Concludendo la sua lettera, il dottor Sossi coglie l'occasione «per precisare che le notizie relative ad un mio presunto trasferimento sono del tutto infondate».

Luoghi citati: Pianello Val Tidone