Pesante caduta dopo il Ferragosto di Renato Cantoni

Pesante caduta dopo il Ferragosto Pesante caduta dopo il Ferragosto j acquisti I Londra, p(Nostro servizio particolare) Milano, 20 agosto. La riapertura delle Borse italiane dopo la breve parentesi di Ferragosto è stata drammatica. Lunedì, nonostante il balzo della Montedison, i realizzi hanno prevalso e l'indice ha perso lo 0,7 per cento; nessuno però immaginava quello che sarebbe successo il giorno seguente. Il momento era delicato perché dovevano essere stipulati i riporti a fine settembre e i prezzi registrati nel corso della seduta sarebbero serviti da base per calcolare il valore dei titoli in posizione. Due elementi negativi concomitanti hanno depresso fin dall'inizio il mercato: l'ennesimo crollo di lunedì alla Borsa di Londra e l'improvviso, sconcertante arresto degli di Montedison. A il numero indice è sc.eso ieri sotto quota 200, va- le a dire ha perso il 63 per cento dal massimo storico toccato nel maggio 1972, quando l'imminente entrata della Gran Bretagna nel Mec aveva scatenato una folle corsa rialzista. In quanto alla Montedison, i forti scambi su questo valore, durati quasi tutto il mese di agosto, erano serviti a rendere meno depressa l'attività della Borsa e avevano indotto qualche operatore differenziale a tentare alcune rapide scorrerie speculative. La drastica diminuzione di lavoro ha lasciato chiaramente intendere che quanto avvenuto in precedenza aveva un carattere prettamente tecnico e cioè il passaggio mascherato di grossi pacchetti da un deposito nazionale a un altro estero meno identificabile. Alcuni interventi arginatori sui valori a grande mercato — Fiat e Viscosa in testa — messi in opera soprattutto in apertura, quando le flessioni apparivano fuori misura, sono stati ben presto travolti dalla marea di realizzi. I quantitativi trattati sono stati abbastanza rilevanti e l'Immobiliare Roma ha ripreso il suo posto di capofila per volume di affari. L'indice ha perduto il 3,7 per cento, bruciando i guadagni messi faticosamente assieme in agosto; anzi il bilancio, sia pur di poco, è nuovamen- j te negativo. Da un ciclo ope- ' rativo all'altro, il numero indice, che aveva guadagnato prima di Ferragosto quasi il 4 per cento, ha perso lo 0,7 per cento. Nel naufragio generale poco o nulla si è salvato. Solo qualche titolo ha beneficiato di particolari necessità tecniche di alcune finanziarie, che hanno interesse a rivalutare il prezzo di carico di certi valori. Solo in questo modo si può spiegare l'andamento a forbice delle Toro: quella ordinaria ha messo a segno cospicui rialzi, mentre la privilegiata è caduta pesantemente. Impressione ha fatto lo scivolone della Finsider, che proprio domani staccherà il dividendo. In una simile atmosfera, i diritti d'opzione Tecnomasio ed Olcese non hanno avuto mercato: non è questo il momento di mandare in esecuzione aumenti di capitale né di offrire al pubblico nuove azioni. Occorre comunque rilevare che una volta tanto non è stata la stretta creditizia all'origine del tracollo. Il carico speculativo, che è normalmente finanziato attraverso la Borsa, è modesto e le banche non hanno chiesto riduzioni dei riporti né aumenti dei costi, se si fa eccezione per la Banca Privata Italia (ex Banca Unione e Banca Privata Finanziaria recentemente fuse) che, alzando decisamente i tassi, ha mostrato chiaramente che è intenzionata ad uscire, sia pure temporaneamente, da questa speciale attività. Renato Cantoni

Persone citate: Olcese

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Mec, Milano