Nessuno si è presentato per i funerali della giovane argentina assassinata

Nessuno si è presentato per i funerali della giovane argentina assassinata Gli amici sono fuggiti, l'anziano marito non ne vuole sapere Nessuno si è presentato per i funerali della giovane argentina assassinata La salma è all'Istituto di Medicina Legale - Domani verrà trasferita al Cimitero a spese del Comune - La Squadra Mobile ha arrestato quattro persone ma l'omicida non ha ancora un nome - Si è presentato in procura l'operaio che organizzò le nozze "di comodo" della vittima con il pensionato di settantotto anni Buio fitto nel mistero che circonda l'omicidio della giovane argentina, N'elida Justi, 29 anni, strangolata In un alloggio di via Monti 17 la mattina di Ferragosto. La squadra mobile, nel corso delle Indagini, ha già arrestato quattro persone, ma pare che da nessuno di questi fermi si sia ottenuto II risultato sperato. Perché? « La legge del racket — rispondo il dottor Fersini, capo della squadra mobile — è categorica. Nessuno deve parlare e, finora, nessuno ha aperto bocca. Ci troviamo di fronte ad un'omertà sfacciata, personaggi terrorizzati che finiscono con il preferire la prigione. E' un modo indiretto per far sapere che non hanno sgarrato ». L'ipotesi che Nelida sia stata assassinata perché aveva tentato di ribellarsi ad un mondo spietato di sfruttatori, pare prendere sempre più piede. Il commissario Marco Rosa, che già in passato si è occupato dei « rackets » nei locali notturni della Riviera, è partito per Genova dove questa misteriosa tratta delle bianche avrebbe il suo « quartier generale ». La. città ligure è stata un punto di passaggio obbligato per tutti i personaggi di questo giallo. La vittima ci sarebbe giunta nell'ottobre scorso, dopo che la polizia I francese l'aveva espulsa da Mar| sigila. Sempre a Genova sarebbe ! approdato a novembre l'amico, ' Juan Quiroga, che giovedì ha sco• perto il cadavere e la polizia ha j arrestato per favoreggiamento. Da ; Genova sono anche passati Fran! cesco Rosario Binanti e Ana SilI via, buoni amici dell'uccisa e I un'altra argentina, Hilda Castillo di 21 anni, tutti arrestati. La polizia li ricercava perché in via Monti aveva trovato molte foto di Nelida in loro compagnia. Domenica pomeriggio una pattuglia ha fermato la coppia mentre entrava in un alloggio di via De Sanctis 63. La Stampa aveva già pubblicato la foto che li ritraeva con l'uccisa ma hanno continuato a negare di conoscerla almeno per un paio d'ore. Poi si sono decisi a parlare. « Juan è venuto da noi alle cinque — hanno detto —. Era stravolto, non riusciva quasi a parlare. "Lida è morta, dovete aiutarmi a fuggire" ». Juan sarebbe ritornato nell'alloggio alle 6,30 e, in fretta e furia, avrebbe raccolto qualche abito, monili d'oro e tutto ciò che avrebbe potuto costituire una prova. Il fagotto con questi oggetti l'avrebbe poi consegnato a Rosario che, subito dopo, è partito per Genova con Ana Silvia. Perché? Ben poco è emerso dall'interrogatorio di Francesco Muratore, l'operaio argentino che aveva combinato il matrimonio di Nelida con il pensionato Ferdinando Marucchi, di 78 anni. Era ricercato dalla polizia per essere interrogato come testimone. Ieri si è presentato alla procura della Repubblica, accompagnato dal suo difensore, l'aw. Geo Del Fiume. « Ero in vacanza in Sicilia — ha detto al giudice — ed ho appreso la notizia del delitto da La Stampa. Conoscevo Nelida fin da bambino, perché sono nato a Trinidad in Argentina. Mi sono interessato per combinare questo matrimonio di comodo dopo che mi aveva confidato di voler cambiare vita. L'ho sempre trattata come una sorella e le sono stato vicino perché si sentiva spersa in una città dove non aveva conoscenze». Per il momento il magistrato non ha preso provvedimenti nei suoi confronti e dopo l'interrogatorio l'ha lasciato in libertà. Nel pomeriggio gli agenti della Mobile hanno compiuto un nuovo sopralluogo nell'alloggio di via Monti. I poliziotti cercavano un vestito rosso, che sarebbe stato regalato alla vittima da un corteggiatore. « Quest'uomo da due mesi la perseguitava — avrebbe detto Juan Quiroga —, voleva che Nelida mi lasciasse per andare a vivere con lui. Una sera l'ha aggredita e le ha strappato l'abito. Sono sicuro: è lui che l'ha ammazzata. Questo vestito non può essere sparito, se manca è lui che l'ha portato via ». Finora la Mobile non ha trovato traccia di vestiti rossi. Può essere questa la pista buona? dlldtrrddmsNbfmmsdbbgiiepBvtdtlrdppIldcbta, Per Nelida, pare che non ci | IIMIIIIIIIIIIIII1IIIII1II IIIIIIIIIIIMIMIillIlllll debba essere pace neanche dopo la morte. All'Istituto di medicina legale, dove è stata portata fin da giovedì, nessuno si è presentato per disporre dei suoi funerali. Il marito, Ferdinando Marucchi, cui è toccato il compito del riconoscimento ufficiale, ha detto di non volerne sapere. « Per me quella donna non è mai esistita. L'ho vista un paio d'ore, durante la cerimonia In Municipio ». Gli amici che la giovane aveva a Torino si sono volatilizzati per paura della polizia. La madre, il primo marito ed i due figli, che vivono a Buenos Aires, non si sono fatti vivi. Se non si presenterà nessuno entro oggi, il Comune provvedere a farla trasportare al Cimitero. Non ci saranno cerimonie, fiori, lacrime. Nelida se ne andrà quasi di nascosto, così come di nascosto era giunta a Torino, forse per riscattare una vita sbagliata o forse per sfuggire a una disumana persecuzione. Servizio di: Marco Marello, Ezio Mascarino e Claudio Cerasuolo La vittima Nelida Justi con Juan Quiroga - La « mobile » ha arrestato Francesco Rosario Binanti per favoreggiamento

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Genova, Sicilia, Torino