Il governo greco di Ennio Caretto
Il governo greco Il governo greco (Segue dalla 1a pagina) quella avanzata oggi dall'arcivescovo Makarios a Londra: che si tratti di terroristi dell'Eoka-B, cioè dell'associazione per l'unione con la Grecia, e non di soldati della Guardia nazionale. L'Eoka-B è guidata da Nicolas Sampson, l'uomo del colpo di Stato del 15 luglio, il proconsole dei colonnelli. Sampson, due settimane fa, era ad Atene, per una serie di misteriose visite. Se fosse vero che l'Eoka-B è coinvolta nell'attentato, sul futuro di Cipro graverebbe una pericolosa incognita. Significherebbe che l'isola è destinata a diventare territorio di guerriglia, uno di quei problemi insolubili o quasi, come la Palestina e il Vietnam. L'ambasciatore Davies, che aveva 53 anni, era vedovo, con due bambini, parlava perfettamente l'arabo, e aveva compiuto tutta la sua brillante carriera nelle principali capitali mediorientali. Era un ex-sottosegretario di Stato, era entrato in diplomazia nel 1946. Con l'assassinio del diplomatico statunitense, la tensione ad Atene, che era già salita ieri a causa dell'avanzata turca dalla linea « Attila I » alla linea « Attila II », si è oggi ulteriormente acuita. Ieri sera, in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento, e intorno all'ambasciata americana, si erano svolte alcune minacciose dimostrazioni di protesta per la politica di Washington. Sette poliziotti e tre dimostranti, nella folla di circa 3 mila persone e mille tutori della legge, erano rimasti feriti. Il premier Karamanlis, già da stamane, e quindi prima del delitto di Nicosia, aveva dato ordine di adottare straordinarie misure di sicurezza per la comunità americana. Stasera, l'ambasciata è praticamente presidiata, e gli altri centri occupati dai soldati Usa e dalle loro famiglie sono sotto stretta sorveglianza. Karamanlis, nella dichiarazione odierna, ha affermato che « nell'amarezza del mondo ellenico per l'assassinio di Cipro, non è possibile dare nessuna giustificazione ad atti provocatori ». La prontezza del governo greco, nel far fronte all'ondata di antiamericanismo che si è abbattuta sul Paese (si susseguono, nei quartieri residenziali, gli incendi delle automobili americane) dimostra che esso è ansioso di evitare una rottura definitiva con gli Stati Uniti. Karamanlis, per il momento, rifiuta qualsiasi offerta di una ripresa dei negoziati di pace a Ginevra. Egli ha oggi discusso il problema con il ministro degli Esteri, Mavros, e con quello della Difesa, Averof. Ha ribadito però che, come presupposto per la pace, le truppe turche dovrebbero ritirarsi sulle posizioni occupate prima del 30 luglio. Una risposta di questo genere è stata data dal premier sia al segretario di Stato americano Kissinger, che ieri gli aveva fatto pervenire il suo quarto messaggio in due giorni, sia al primo ministro inglese Wilson, che stamane gli ha inviato una nota personale; Wilson, manifestando la sua ammirazione per il modo in cui Karamanlis ha impedito che la crisi cipriota degenerasse in una guerra tra la Grecia e la Turchia, si è offerto di fare da mediatore per i negoziati ginevrini. E' improbabile che per qualche settimana le pressioni diplomatiche sul governo greco diano frutti. Esso intende risolvere, infatti, prima le questioni delle basi Nato. Ennio Caretto
Persone citate: Davies, Karamanlis, Kissinger, Nicolas Sampson, Sampson
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